Inidoineta alla mansione

Buongiorno gentili dottori,
Sono una dipendente di un'azienda sanitaria con la qualifica di coad. amm.vo BS.
Dopo un periodo di dolori ho chiesto una visita alla medicina legale della mia città (P.A.Trento) per un aggravamento della mia salute (avevo già il 75%) e mi hanno dato il 100%.
Nella lettera conclusiva non vi era scritta nessuna revisione.
Successivamente sono stata a casa in aspettativa non retribuita perchè non riuscivo a fare nulla, mi si continuavano a frantumare le ossa della spina dorsale.
Nel frattempo mi sono un poco ripresa, stando a riposo e calando di peso ma la schiena presenta numerose ernie, avvallamenti e radicolopatie.
Ora non sto qui ad elencare tutte le patologie che ho perchè il mio quesito è un altro.
Prima di tornare al lavoro mi è stato consigliato di fare una visita collegiale che ho richiesto io per un eventuale dispensa dal lavoro.
Il parere medico legale è in breve il seguente:
La signora
1. non sia nelle condizioni previste per la dispensa dal servizio.
2. non sia incondizionatamente idonea a svolgere i compiti e le mansioni professionali della qualifica ribadendo l'esigenza di adibirla a mansioni esecutive semplici senza responsabilità diretta e consigliando il suo trasferimento ad altra sede.
Dopo un mese di ferie forzate, il mio dirigente mi ha proposto un posto in una portineria demansionandomi da coad. amm.vo BS ad operatore tecnico B., con eventuale assegno ad personam per la fascia perduta, e con un orario molto pesante per me (tutti i pomeriggi).
Ora veniamo al mio quesito: posso rifiutarmi ed eventualmente chiedere una dispensa per inabilità alla mansione ( avendo 27 anni di contributi)? oppure rischio di essere licenziata?
Preciso che non hanno scritto inabilità assoluta e permanente ma invece "non è incondizionatamente idonea a svolgere le mansioni (...)",
e sinceramente non capisco se vi sia una differenza oppure no.
Confido in una risposta quanto prima e ringrazio anticipatamente per il vostro contributo.
Un cordiale saluto.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Signora,
dal verbale della visita medica collegiale si evince una dicitura ("consigliando il suo trasferimento ad altra sede") che probabilmente sta a significare che, oltre al problema di carattere puramente sanitario, esiste una situazione cosiddetta di "incompatibilità ambientale" con la sede attuale.
Peraltro, le visite collegiali per dipendenti pubblici finalizzate al cambio mansioni o dispensa dal servizio per motivi di salute (pensionamento anticipato) dovrebbero essere effettuate per competenza dalle Commissioni Mediche di Verifica del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sezioni provinciali, a partire dal 24/02/2004, data di entrata in vigore del Decreto dell'Economia e Finanze del 12/02/2004 e in base alla circolare esplicativa n.426 del 26/04/2004 del medesimo Dicastero.
Inoltre il riferimento per stabilire il collocamento in quiescenza, stabilito dalla legge 335/95, art.2, comma 12, comporta la "assoluta e permanente inabilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa".
Ordunque, poiché tale requisito non Le è stato riconosciuto, è stata riportata appunto una formulazione differente ("non incondizionatamente idonea a svolgere i compiti e le mansioni professionali della qualifica"), il che starebbe a significare la possibilità di proficuo impiego in mansioni alternative.
Il rifiuto a priori di tali nuove mansioni potrebbe essere pericoloso, in assenza del requisito per il collocamento in quiescenza a mente della Legge 335/95.
A questo punto l'unico suggerimento che potrei darLe è quello di rivolgersi ad un Ente di Patronato, e studiare con l'assistenza dei loro esperti, tenuto conto della Sua situazione sanitaria e di quella lavorativa, quali iniziative potrebbero essere per Lei vantaggiose, e quali invece vanno proscritte.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Mascotti della risposta.
Mi sono già rivolta ad un patronato ma mi hanno spiegato che, siccome io avevo fatto domanda per il collocamento a riposo per inabilità, la M.L.ha dovuto scrivere che, in base alla mia domanda quella non me l'hanno concessa mentre per quel che riguarda all'inidoneità alla mansione la legge non è la 335 ma un'altra di cui ora non ricordo esattamente il numero.
Il patronato mi dice che se mi danno un altro posto che equivale al mio livello devo accettarlo, mentre se mi demansionano potrei anche rifiutarmi e chiedere l'inabilità alla mansione e quindi di essere messa in dispensa, purchè abbia maturato almeno 20 anni di contributi nell'azienda.
Tramite l'avvocato del patronato hanno già rifiutato tale posto, ed ora ho un po' di paura.
Francamente pensavo che potessi avere rassicurazioni, invece...
Quindi non mi conferma ciò che mi hanno detto al patronato?
Forse ho capito male io?
La ringrazio per una Sua eventuale gradita risposta.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

purtroppo non posso fornirLe personalmente rassicurazioni, se non quella che sulle procedure di pensionamento i funzionari dei Patronati sono senz'altro più competenti di me, donde il suggerimento di consultarli per le iniziative da compiere, che per quanto riferisce sembrano essere già a buon punto.

Ancora Distinti Saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dr. Mascotti buongiorno,
leggo ora che lei mi scrisse che le visite per l'inabilità o l'inidoneità vanno fatte alla Commissione Medica di Verifica.
Mi sorge un dubbio: non mi sono rivolta alla Commissione giusta?
Pensavo che a Trento fosse tutto delegato alla Medicina Legale!
Intanto la ringrazio ancora per la sua precisione nelle risposte e le chiedo con tutto il cuore se mi può rispondere, anche se replico così in ritardo ma, deve perdonarmi, io non ho affatto presente tutte le istituzioni, peraltro al patronato hanno detto che non capiscono come mai il datore di lavoro non accetta di mandarmi in dispensa per inidoneità.
Mi devo rivolgere ad un altro Ente? Oppure peggioro la situazione perchè il primario della M.L. di Trento è lo stesso della Commissione Medica di Verifica?
Grazie ancora per una sua gradita risposta.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

al link seguente può leggere le indicazioni fornite dall'Ente Previdenziale (ormai è l'INPS anche per i dipendenti pubblici), che evidenziano le procedure per la presentazione delle istanze ("Come fare domanda"):
https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50735

Per il resto non saprei cosa consigliarLe, se non riproporre l'istanza secondo le procedure costà riportate, documentando rigorosamente la condizione clinica.
In alternativa, potrebbe richiedere una visita straordinaria al medico competente aziendale (D. Lgs 81/08), al fine di riprogrammare la Sua attività in modo che i fattori di rischio vengano eliminati, o comunque eliminati.

Distinti Saluti.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno gentile dr. Mascotti.
La ringrazio tanto per le informazioni che mi ha dato, purtroppo lunedì mi è successo un fatto increscioso.
Portando il carrelo della posta interna (carrello alto 150 cm che non mi permette la visuale del tragitto), ho preso uno strappo, in quanto c'erano dei pacchi molto voluminosi e pesanti. Sono andata subito al PS e mi hanno dato 5 giorni poi visita all'INAIL per venerdì.
Io ora sono preoccupata perchè mi hanno dato questo lavoro in base alla visita collegiale tenendo presente solo il fatto che avevo bisogno di un posto poco caotico, ma non conoscono le mie patologie osteoarticolari poichè omesse per ragione di privacy.
Non posso oppormi di portare la posta perchè sembrerebbe che sono arrivata lì per portare scompiglio, già su tre siamo rimaste in due perchè una collega è in malattia da circa due mesi.
Non so che fare perchè so che al mio ritorno sarò da sola e quindi dovrò fare il lavoro di tutte e tre per motivi di ferie della collega che ora è da sola a sostituirci, mentre l'altra è ancora in malattia..
Ho capito che i sindacati non si vogliono prendere questa briga quindi mi dovrò arrangiare da sola. Ho paura di rifarmi male.
Immagino che dovro chiedere una visita alla commissione di verifica ma mi hanno detto che c'è il rischio che mi tolgano una percentuale di invalidità e quindi l'assegno mensile che mi danno.
Mi può dare un consiglio?
Lei è sempre così preciso e mi fido ciecamente della sua opinione.
Ringrazio anticipatamente, un caro saluto.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

tenuto conto di quanto ha riferito Le suggerirei di sfruttare i giorni che Le saranno assegnati dall'INAIL per recuperare quanto più possibile la condizione fisica, e quindi rientrare al lavoro, pur "stringendo i denti", in attesa di tempi migliori.
Se eventualmente avesse ulteriori problemi, chieda un colloquio col dirigente del suo Ufficio (non subito, ma fra un paio di settimane) e lo informi del Suo stato di salute, facendo presente le limitazioni fisiche che questo comporta ed il logorio che ne deriva, e magari proponendo di adottare soluzioni congrue per le necessità del lavoro (esempio: anzichè caricare tutta la posta sul carrello e fare un unico viaggio, dividerla in due quote per alleggerire il carico e fare due viaggi...).

Ancora Distinti Saluti.