Sindrome di boerhaave
Buongiorno,
In data 25 febbraio sono stato operato per rottura spontanea dell’esofago,
a causa sindrome di Boerhaave.
Degenza ospedaliera di 37 gg. A causa di varie infezioni polmonari e dopo essere
stato infettato in ambito ospedaliero da Klebsiella.
Il 2 aprile 19 sono stato dimesso e sono ancora in malattia,
per dolori e difficoltà a deglutire e dolore riflesso alla schiena,
oltre ad una stanchezza cronica e dolori articolari.
Vorrei sapere se mi spetta l’invalidità Civile secondo la legge 104/92?
Grazie di un vs riscontro
Cordialità
In data 25 febbraio sono stato operato per rottura spontanea dell’esofago,
a causa sindrome di Boerhaave.
Degenza ospedaliera di 37 gg. A causa di varie infezioni polmonari e dopo essere
stato infettato in ambito ospedaliero da Klebsiella.
Il 2 aprile 19 sono stato dimesso e sono ancora in malattia,
per dolori e difficoltà a deglutire e dolore riflesso alla schiena,
oltre ad una stanchezza cronica e dolori articolari.
Vorrei sapere se mi spetta l’invalidità Civile secondo la legge 104/92?
Grazie di un vs riscontro
Cordialità
[#1]
Spett.le Utente,
l'invalidità civile (Legge 118/71) e la condizione di handicap (Legge 104/92) sono due settori assistenziali differenti, che comportano benefici differenti e presuppongono anche parametri di valutazione differenti.
In primo luogo, l'invalidità civile viene riconosciuta al cittadino che presenta una riduzione della capacità lavorativa per un'infermità non correlata al lavoro.
La sindrome che Lei cita non è compresa nelle tabelle delle più comuni infermità, eppure lo stato di invalidità che dovesse comportare può comunque essere valutato con il criterio dell'analogia ad infermità, comprese nelle tabelle, che siano paragonabili in ragione della loro natura e gravità.
Più precisamente, per quanto riguarda le patologie dell'apparato digerente, queste sono classificate in tre classi, in funzione del grado di alterazione della funzione digestiva, dei disturbi dolorosi che sussistono, della necessità o meno di terapia medica continua e della stabilizzazione o meno del peso corporeo, oltre che degli eventuali disturbi funzionali o del transito residuati dopo l'intervento chirurgico.
Presentando istanza di invalidità civile, la Commissione apposita valuterà il Suo caso e stabilirà il grado percentuale di menomazione che può essere attribuito: a quel punto Le spetterà fruire dei benefici in funzione della percentuale riconosciutaLe.
La condizione di handicap, viceversa, viene normata dalla Legge 104/92. Per stabilire la condizione di handicap (cioè di svantaggio) dell'assistito, si tiene conto sia delle infermità da cui è affetto, ma soprattutto degli aspetti socio-sanitari, ovverosia della condizione di svantaggio sociale che l'infermità determina in quel soggetto (in funzione dell'ambiente familiare, del grado di istruzione, del lavoro svolto, delle attitudini, dell'ambiente di vita e dei servizi assistenziali di cui ha necessità e dei quali può o non può disporre).
Presentando istanza per la Legge 104/92, la Commissione apposita (la medesima dell'invalidità civile, ma integrata da un medico specialista e da un operatore sociale) valuterà il Suo caso e stabilirà quale condizione di handicap Le può essere attribuito: a quel punto Le spetterà fruire dei benefici in funzione del grado di handicap (semplice o con connotazione di gravità) riconosciutoLe.
Distinti Saluti.
l'invalidità civile (Legge 118/71) e la condizione di handicap (Legge 104/92) sono due settori assistenziali differenti, che comportano benefici differenti e presuppongono anche parametri di valutazione differenti.
In primo luogo, l'invalidità civile viene riconosciuta al cittadino che presenta una riduzione della capacità lavorativa per un'infermità non correlata al lavoro.
La sindrome che Lei cita non è compresa nelle tabelle delle più comuni infermità, eppure lo stato di invalidità che dovesse comportare può comunque essere valutato con il criterio dell'analogia ad infermità, comprese nelle tabelle, che siano paragonabili in ragione della loro natura e gravità.
Più precisamente, per quanto riguarda le patologie dell'apparato digerente, queste sono classificate in tre classi, in funzione del grado di alterazione della funzione digestiva, dei disturbi dolorosi che sussistono, della necessità o meno di terapia medica continua e della stabilizzazione o meno del peso corporeo, oltre che degli eventuali disturbi funzionali o del transito residuati dopo l'intervento chirurgico.
Presentando istanza di invalidità civile, la Commissione apposita valuterà il Suo caso e stabilirà il grado percentuale di menomazione che può essere attribuito: a quel punto Le spetterà fruire dei benefici in funzione della percentuale riconosciutaLe.
La condizione di handicap, viceversa, viene normata dalla Legge 104/92. Per stabilire la condizione di handicap (cioè di svantaggio) dell'assistito, si tiene conto sia delle infermità da cui è affetto, ma soprattutto degli aspetti socio-sanitari, ovverosia della condizione di svantaggio sociale che l'infermità determina in quel soggetto (in funzione dell'ambiente familiare, del grado di istruzione, del lavoro svolto, delle attitudini, dell'ambiente di vita e dei servizi assistenziali di cui ha necessità e dei quali può o non può disporre).
Presentando istanza per la Legge 104/92, la Commissione apposita (la medesima dell'invalidità civile, ma integrata da un medico specialista e da un operatore sociale) valuterà il Suo caso e stabilirà quale condizione di handicap Le può essere attribuito: a quel punto Le spetterà fruire dei benefici in funzione del grado di handicap (semplice o con connotazione di gravità) riconosciutoLe.
Distinti Saluti.
[#3]
Utente
Buongiorno dott. Mascotti,
mi ricollego alla sua risposta precedente per informarla che ho avuto modo di parlare con un CAF della mai città ed un gastoenterologo mio conoscente e a loro avviso la mia patologia, sarebbe compatibile per presentare la domanda all'INPS di inabilità al lavoro.
Il mio medico però NON intende predisporre tale certificazione medica; perché a suo avviso non conciliabile.
Posso bypassare il mio medico di base e andare da un medico privato che mi certifichi tale mio stato di salute?
Grazie e cordialità
mi ricollego alla sua risposta precedente per informarla che ho avuto modo di parlare con un CAF della mai città ed un gastoenterologo mio conoscente e a loro avviso la mia patologia, sarebbe compatibile per presentare la domanda all'INPS di inabilità al lavoro.
Il mio medico però NON intende predisporre tale certificazione medica; perché a suo avviso non conciliabile.
Posso bypassare il mio medico di base e andare da un medico privato che mi certifichi tale mio stato di salute?
Grazie e cordialità
[#4]
Spett.le Utente,
se il gastroenterologo del Patronato si prende la responsabilità di inviare il certificato all'INPS, nulla osta che con il Suo consenso possa procedere; per quanto riguarda il medico privato, questi deve essere abilitato a certificare per l'invalidità civile (deve avere l'apposito PIN).
Non nutra eccessive aspettative, in quanto l'inabilità al lavoro presuppone uno stato di salute abbastanza compromesso: ma non è mia abitudine fare previsioni sulle valutazioni della Commissione.
Ancora Distinti Saluti.
se il gastroenterologo del Patronato si prende la responsabilità di inviare il certificato all'INPS, nulla osta che con il Suo consenso possa procedere; per quanto riguarda il medico privato, questi deve essere abilitato a certificare per l'invalidità civile (deve avere l'apposito PIN).
Non nutra eccessive aspettative, in quanto l'inabilità al lavoro presuppone uno stato di salute abbastanza compromesso: ma non è mia abitudine fare previsioni sulle valutazioni della Commissione.
Ancora Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 966 visite dal 21/05/2019.
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