Cardiopatia ed invalidita'

Buonasera. Non sono certo di essere nella sezione giusta. Pongo cmq il quesito.
Ragazzo di 41 anni colpito da infarto miocardico acuto a marzo 2019. Mi e' stato impiantato stent medicato su DA. Decorso con terapia farmacologica del caso. Prova da sforzo effettuata 4 mesi dopo con risultato soddisfacente. Idem gli esami successivi. Mi e' stata riconosciuta la patologia di Cardiopatia ischemica cronica.
Non sono tornato ancora al lavoro in quanto svolgevo attivita' lavorativa molto faticosa e a stretto contatto con sollevamento pesi di varia natura. E tra l'altro sempre con contratti a tempo determinato e stagionali.
La mia domanda e' la seguente. Viene riconosciuta una percentuale di invalidita' a chi ha avuto un infarto? Ed in caso a chi bisogna rivolgersi per conoscere l'iter e la prassi da seguire?
Piu' che altro vorrei saperlo in quanto mi piacerebbe cambiare lavoro e cercando tra le varie richieste ci sono degli annunci in cui chiedono se si possegga una percentuale d'invalidita'.
RingraziandoVi anticipatamente, cordialmente saluto
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

mi permetta, preliminarmente alla risposta, di osservare che in Medicina Legale una persona di 42 anni non si definisce "ragazzo", ma "uomo".

Tornando al quesito, l'invalidità permanente in un soggetto con esiti di infarto miocardico si basa sulla capacità funzionale residua dell'apparato cardiovascolare, a proposito della quale esistono delle scale di valutazione, fra cui la più nota è quella elaborata dalla New York Heart Association, e nota appunto con la sigla NYHA.
Lei riferisce di aver superato un test da sforzo senza problemi, per cui da ciò di dedurrebbe che la capacità funzionale residua è buona, e Le consente di effettuare senza disturbi sforzi di una certa entità: in tale caso rientrerebbe nella 1A Classe NYHA (soggetti con malattia cardiaca ma senza conseguente limitazione dell'attività fisica. L'attività fisica ordinaria non causa eccessivo affaticamento, palpitazioni, dispnea o dolore anginoso).
In tale caso, la valutazione di invalidità permanente nell'ambito invalidità civile viene a collocarsi, a seconda dei casi, fra l'11% ed il 30%, quindi al di sotto della soglia per il riconoscimento della condizione di "invalido civile".
Non è tuttavia possibile in questa sede fornirLe una stima per il Suo caso specifico (per ciò sarebbe necessaria una visita diretta e l'esame di tutta la documentazione), per cui la rispsta al quesito deve limitarsi al solo aspetto teorico generale.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

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dopo
Utente
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Buongiorno, La ringrazio per la celere ed esaustiva risposta.
Buona giornata. Cordiali saluti
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