Caduta e risarcimento

Salve.

Scrivo a seguito di un caso così riportato per capire legalmente le responsabilità.
Paziente anziano cognitivamente stabile cade in casa di riposo durante la notte e viene portato in pronto soccorso solo al mattino dopo con riscontro di frattura di femore e successiva operazione.
Al rientro nelle struttura per evitare le alzate notturne vengono poste spondine notturne (suggerito dal fisioterapista e dal medico per il momento no cintura a letto notturna per rischi per recente operazione) , il paziente continua il suo decorso stabile, effettua riabilitazione e comincia a camminare.
A distanza di un mese e mezzo circa (forse in corrispondenza di una terapia antibiotica) comincia ad avere sintomi simil delirium, con alzate notturne e wandering, disorientamento e stati confusionali che si perpetuano e per una settimana circa continua a cadere ma sebbene annotato in cartella un aumento dei sedativi notturni, nient'altro viene fatto da infermieri e medici fin quando il paziente cade rovinosamente.
A chi è imputabile il danno sapendo tutto il trascorso?
Da notare che durante quella settimana (essendoci dei festivi) i medici erano spesso in reperibilità (quindi non presenti) e assente anche il fisioterapista.

Grazie
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

indipendentemente dalla presenza o meno dei medici o dei fisioterapisti, la struttura è tenuta a rispondere dei danni riportati dai ricoverati (dovrebbe essere provvista di assicurazione per responsabilità civile) durante la degenza.

Più complesso appare il configurare una responsabilità sanitaria, per la quale sarebbe necessario l'esame di tutta la documentazione sanitaria disponibile (copia della cartella di degenza) e la visita diretta dell'interessato.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]