Candida dopo intervento: possibilità di risarcimento danni
Buonasera,
Il 16 novembre sono stato sottoposto a rimozione subtotale con diatermocoagulazione di condilomi interni all'ano.
Dopo pochi giorni, ho sentito un fortissimo prurito nella regione operata; allo stesso tempo, materiale bianco ha cominciato ad apparire nelle feci.
Ho tentato di contattare il medico che mi aveva operato, il quale mi ha indicato di andare al pronto soccorso; sono andato lì e mi hanno mandato via in malo modo.
Al che sono andato dal medico di base, il quale ha supposto si trattasse di ossiuri; ho finito il trattamento con Vermox da settimane e il materiale bianco persiste, è aumentato.
Si tratta di candida intestinale.
Ora, io non ho mai avuto candida nella vita, non sono immunocompromesso, e sono giovane.
È evidente che si tratta di una infezione nosocomiale.
Ci sono gli estremi per una denuncia di malasanità nei confronti dell'ospedale o del medico di base?
Il 16 novembre sono stato sottoposto a rimozione subtotale con diatermocoagulazione di condilomi interni all'ano.
Dopo pochi giorni, ho sentito un fortissimo prurito nella regione operata; allo stesso tempo, materiale bianco ha cominciato ad apparire nelle feci.
Ho tentato di contattare il medico che mi aveva operato, il quale mi ha indicato di andare al pronto soccorso; sono andato lì e mi hanno mandato via in malo modo.
Al che sono andato dal medico di base, il quale ha supposto si trattasse di ossiuri; ho finito il trattamento con Vermox da settimane e il materiale bianco persiste, è aumentato.
Si tratta di candida intestinale.
Ora, io non ho mai avuto candida nella vita, non sono immunocompromesso, e sono giovane.
È evidente che si tratta di una infezione nosocomiale.
Ci sono gli estremi per una denuncia di malasanità nei confronti dell'ospedale o del medico di base?
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Dr. Nicola Mascotti
Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista
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Spett.le Utente,
per avviare un'azione legale nei confronti di medico ed ospedale è indispensabile documentare il nesso causale fra l'evento lesivo e la conseguenza: in altri termini l'evidenza dell'infezione nosocomiale non può fondarsi sulle sole considerazioni di "non aver mai avuto candidosi", "non essere immunodepresso" ed "essere giovane". L'onere della prova, che ricade su chi promuove l'azione, è ben più complesso, e deve stabilire in maniera inoppugnabile le cause e gli effetti che hanno determinato il contagio nell'ambiente ospedaliero.
Altrimenti, si corre il rischio di imbarcarsi in una causa cosiddetta temeraria, che nella migliore delle ipotesi non approda a nulla.
Distinti Saluti.
per avviare un'azione legale nei confronti di medico ed ospedale è indispensabile documentare il nesso causale fra l'evento lesivo e la conseguenza: in altri termini l'evidenza dell'infezione nosocomiale non può fondarsi sulle sole considerazioni di "non aver mai avuto candidosi", "non essere immunodepresso" ed "essere giovane". L'onere della prova, che ricade su chi promuove l'azione, è ben più complesso, e deve stabilire in maniera inoppugnabile le cause e gli effetti che hanno determinato il contagio nell'ambiente ospedaliero.
Altrimenti, si corre il rischio di imbarcarsi in una causa cosiddetta temeraria, che nella migliore delle ipotesi non approda a nulla.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 07/01/2022.
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