Due invalidità si possono sommare?
Buongiorno,
mi sono stati riconosciuti due invalidità e precisamente, prima una del 50% e dopo anni una seconda del 45% per altra patologia.
Vorrei sapere se le due invalidità si possono sommare e nel caso affermativo qual è la prassi da seguire? Quale sarebbe la risultanza finale della percentuale, al fine di conoscere i benefici che si possono ottenere?
In attesa di un Vostro riscontro, cordiali saluti.
mi sono stati riconosciuti due invalidità e precisamente, prima una del 50% e dopo anni una seconda del 45% per altra patologia.
Vorrei sapere se le due invalidità si possono sommare e nel caso affermativo qual è la prassi da seguire? Quale sarebbe la risultanza finale della percentuale, al fine di conoscere i benefici che si possono ottenere?
In attesa di un Vostro riscontro, cordiali saluti.
[#1]
Spett.le Utente,
le menomazioni possono essere valutate complessivamente, a condizione che riguardino lo stesso settore di tutela (previdenziale od assistenziale).
La "somma" non sarà mai effettuata aritmeticamente, ma con le modalità previste nella criteriologia valutativa medico-legale (valutazione complessiva od a scalare) a seconda che riguardino il medesimo apparato organo-funzionale od apparati differenti.
Le suggerisco di rivolgersi ad un Patronato od a un Medico Legale di Sua fiducia per la verifica, in concreto, delle procedure necessarie.
Distinti saluti.
le menomazioni possono essere valutate complessivamente, a condizione che riguardino lo stesso settore di tutela (previdenziale od assistenziale).
La "somma" non sarà mai effettuata aritmeticamente, ma con le modalità previste nella criteriologia valutativa medico-legale (valutazione complessiva od a scalare) a seconda che riguardino il medesimo apparato organo-funzionale od apparati differenti.
Le suggerisco di rivolgersi ad un Patronato od a un Medico Legale di Sua fiducia per la verifica, in concreto, delle procedure necessarie.
Distinti saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Utente
Grazie di avermi dato una risposta chiarificatore al quesito posto. Ho chiesto un parere sia al patronato che ad un medico legale i quali hanno dato una risposta discordante. Il patronato ha detto che le due invalidità si possono sommare ma che la risultanza sarebbe stato poco di più dell'invalidità con maggiore percentuale (50%), e che comunque non potevo ottenere nessun beneficio. Mentre il medico legale mi ha detto che in base alle mie patologie ( "collagenopatia" con 50% ed "esiti anastomosi intestinale crasso crasso - diverticolite acuta" con 45%) si adotta il sistema delle menomazioni coesistenti, in quanto trattandosi di menomazioni che interessano organi ed apparati differenti, si applica una formula, ma che le Commissioni, generalmente, applicano una tabella di riduzione. Le chiedo se lei concorda con il parere datomi dal medico legale e nello specifico, la percentuale sommatorie delle invalidità corrisponda a 73%.
La ringrazio anticipatamente e si porgono distinti saluti.
La ringrazio anticipatamente e si porgono distinti saluti.
[#3]
Spett.le Utente,
innanzi tutto la prima cosa che va precisata è che secondo quanto riferisce, il settore di tutela da prendere in esame è quello assistenziale, ed in particolare la cosiddetta "invalidità civile".
Se così è, è corretta l'affermazione del Medico Legale da Lei consultato, che riporta la possibilità di sommare le menomazioni con una "valutazione complessiva", per la quale la formula applicata secondo la normativa vigente (D.M. 5-2-1992) è la riduzionistica "a scalare" (detta anche di Balthazar dal nome di chi la mise a punto (Victor Balthazard, medico legale e scienziato francese, 1872-1950).
Per quanto invece riguarda la valutazione in concreto, il riferimento sono le tabelle allegate al già citato D.M., che per le collagenopatie riportano un valore indicativo pari al 50%, mentre la diverticolite acuta come tale non è tabellabile (e nemmeno valutabile, in quanto le infermità considerate devono avere il requisito della "permanenza" e le forme acute non rientrano in tale fattispecie).
Ciò detto, se il Suo intendimento è quello di riuscire ad ottenere un beneficio economico, essendo affetto dalle infermità che ha descritto, sarà molto difficile che Le venga riconosciuto, in quanto il requisito sanitario (a prescindere dai redditi) per ottenerlo è una riduzione della capacità lavorativa almeno del 74%.
Distinti Saluti.
innanzi tutto la prima cosa che va precisata è che secondo quanto riferisce, il settore di tutela da prendere in esame è quello assistenziale, ed in particolare la cosiddetta "invalidità civile".
Se così è, è corretta l'affermazione del Medico Legale da Lei consultato, che riporta la possibilità di sommare le menomazioni con una "valutazione complessiva", per la quale la formula applicata secondo la normativa vigente (D.M. 5-2-1992) è la riduzionistica "a scalare" (detta anche di Balthazar dal nome di chi la mise a punto (Victor Balthazard, medico legale e scienziato francese, 1872-1950).
Per quanto invece riguarda la valutazione in concreto, il riferimento sono le tabelle allegate al già citato D.M., che per le collagenopatie riportano un valore indicativo pari al 50%, mentre la diverticolite acuta come tale non è tabellabile (e nemmeno valutabile, in quanto le infermità considerate devono avere il requisito della "permanenza" e le forme acute non rientrano in tale fattispecie).
Ciò detto, se il Suo intendimento è quello di riuscire ad ottenere un beneficio economico, essendo affetto dalle infermità che ha descritto, sarà molto difficile che Le venga riconosciuto, in quanto il requisito sanitario (a prescindere dai redditi) per ottenerlo è una riduzione della capacità lavorativa almeno del 74%.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.4k visite dal 20/03/2023.
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