Sciatalgia

Salve..
Circa 18 mesi fa ho subito un'operazione di rimozione di ernia del disco L5S1, che premeva sul lato dx.. Da circa due mesi ho di nuovo dolori alla gamba destra, precisamente al gluteo, al polpaccio e al tallone, con una diminuzione della sensibilità del piede. in piu non posso stare seduto per piu di 10 minuti e non riesco a guidare. ho seguito una cura di antidolorifici, e cortisonici senza nessun effetto, solo la scomparsa del dolore acuto per circa le 10 ore dopo la somministrazione del farmaco....
Puo essere provocato da qualche problema dovuto all'operazione eseguita?
Cosa posso fare? Sport (piscina, ginnastica) o dovrei fare una Risonanza magnetica???
Cordiali Saluti
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Un saluto

Secondo me dovrebbe ripetere una RM colonna per escludere che non sia presente una recidiva di ernia.

Molto probabilmente il problema è di altro tipo (un po di cicatrice..), ma prima è meglio escludere la cosa piu impegnativa.

A presto

Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per la risposta..
in questa settimana dovrei fare la rm..
Se e un problema legato alla cicatrice, come puo essere risolto??
[#3]
dopo
Utente
Utente
H0 fatto la RM (colonna lombo-sacrale senza contrasto)
Il referto dice:
"indagine eseguita su piani assiale e sagittale con sequenze SE, TSE e GRE.
A livello di L5-S1 degenerazione e disidratazione del disco. Ernia discale posteriore laterale dx."

Cordiali saluti.....
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Be,

...l'aspetto positivo è che si sa perchè ha male....

Purtroppo le recidive capitano con frequenza del 2-3%.

un saluto

[#5]
dopo
Utente
Utente
LA ringrazio per la risposta.....

Se non disturbo vorrei chiederle come si potrebbe eventualmente intervenire, tipo medicine, ozonoterapia, o intevento.... e in più se potrebbero esserci dei rischi in futuro..
Potrò avere una vita normale, fare sport..ecc..
Sa sono molto preoccupato.. avendo 23 anni..
La ringrazio..
Cordiali saluti..
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Salve.

La tranquillizzo subito. Lei potrà fare tutto quello che vorrà. Lei presenta una recidiva di ernia discale, che è una seccatura, ma non la rende invalido.
Si vede che il suo disco intervertebrale era proprio messo male, forse si associa un po di instabilità, e, anche se operato, ha continuato a degenrarsi ed ad espellere una nuova ernia.

Terapie: qui il discorso è un po piu complesso. Molto dipende dalle inclinazioni e dalle necessità del paziente.
La prima terapia è l'attesa. Le ernie vanno incontro a un processo di "essicazione" spontanea, vengono digerite dall'organismo come una spina di legno infilata nella carne. Ora, se l'ernia è molle ci mette poco, se è dura ci mette di piu.
Durante l'attesa si può aiutare il paziente a sopportarla. La terapia antinfiammatoria, sia con FANs ( aspirina e co) e cortisonici è il primo gradino.
Poi si passa a delle infiltrazioni peridurali che si fanno presso un centro di terapia del dolore ( di solito gestito sa anestesisti di un ospedale). Queste infiltrazioni portano il farmaco di fianco al nervo infiammato, e possono alleviare il dolore per 2-3 settimane, o anche piu, in attesa di risoluzione spontanea.

Altre linee di sollievo, meno battute e piu controverse, sono l'agopuntura e l'ozono. Lagopuntura ha efficacia sul dolore, non sempre, ma non ha effetti collaterali ( a parte il costo).
L'ozonoterapia è molto discussa in ambito medico. Si sa che ha un effetto antidolorifico, ma sui muscoli lombari. L'effetto su un'ernia discale è dubbia, e anche questa costa. Di positivo cìè che non ha effetti collaterali, a parte un'infezione ( comune a tutte le terapie iniettive)

L'intervento: ha un indubbia efficacia, che si manifesta immediatamente dopo l'intervento. Gli effetti collaterali gia li conosce, e purtroppo non la protegge da una terza recidiva ( che è rarissima, ma qualche volta si vede, sopratutto se i segmenti verterbali sono un po instabili) .

La scelta, tranne in caso di paresi del piede, la deve decidere il paziente.

spero di essere stato chiaro. Un saluto