Mal di schiena. non so più cosa provare. siamo sicuri sia un’ernia? sciatica ? lombosciatalgia ?

A settembre 2023 ho iniziato fisioterapia.
Ho assunto antinfiammatori e fatto sei sessioni di massaggi deep tissue.
Ho consultato un ortopedico e fatto una risonanza: prolasso discale L4-L5 con compressione della radice del nervo L5 sinistro.
Un neurochirurgo mi ha prescritto iniezioni spinali, ozonoterapia e laser, oltre a cortisone per due settimane.
La seconda risonanza ha confermato l'ernia e il conflitto meccanico con le radici nervose.
Ho ricevuto iniezioni per il dolore in pronto soccorso e ho consultato un chiropratico, un osteopata e un altro neurochirurgo per terapia elettrica.
Ho fatto ulteriori iniezioni di farmaci antinfiammatori da un’altro ortopedico e otto sessioni di fisioterapia, seguite da due sedute con il chiropratico.
Da due mesi faccio Pilates e ho iniziato una nuova fisioterapia con dry needling e radiofrequenza.


Ho 23 anni e non riesco quasi più a camminare.
Cosa posso fare?
Qualche nuova terapia?
Ma sicuro ernia?
Lombosciatalgia?
Sciatica?
Puó essere qualsiasi altra cosa?


Vi lascio il referto dell’ultima risonanza:
Reperti odierni confrontati con un precedente esame RM del 13-11-23, rispetto al quale si segnala quanto segue:
Disco intersomatico in L4-L5 interessato da noti fenomeni
degenerativo-disidratativi caratterizzati da riduzione in
altezza e caduta di segnale nelle sequenze a lungo TR;
permane invariata l'erniazione discale transligamentosa
mediana e paramediana sinistra, responsabile di
cancellazione dello spazio adiposo peridurale anteriore e di
impegno del recesso interdiscoarticolare e della porzione
caudale del neuroforame sinistro, in rapporto di conflitto
meccanico con le radici spinale passante ed emergente di
sinistra; al controllo odierno, a ridosso del reperto
erniario sembrerebbe apprezzarsi minima quota tissutale a
basso segnale mal parametrabile, responsabile di incremento
dei fenomeni di interferenza meccanica nei confronti della
radice spinale passante e di quella emergente, di verosimile
natura reattiva; necessaria rivalutazione a breve distanza
di tempo e dopo opportuna terapia.

In L5-S1: nota protrusione discale ad ampio raggio che in
sede mediana assume connotazione erniaria contenuta,
responsabile di riduzione dello spazio adiposo peridurale
anteriore, in appoggio sul sacco durale.

Invariati i restanti reperti ed in particolare:
In condizioni di scarico funzionale, rachide in asse con
verticalizzazione della fisiologica lordosi regionale.

Non apprezzabili alterazioni di calibro, posizione e segnale
del cono midollare.

Canale rachideo normoconformato, di regolare calibro.

RA: permane la minima falda fluida nello scavo pelvico;
espanso iperintenso in T2 del dT max di 4, 8 cm circa, di
aspetto cistico, si apprezza al controllo odierno in sede
annessiale sinistra ed appare meritevole di bilancio
ecografico TV in ambiente dedicato.
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.7k 361
Gentile Paziente,,
dalla descrizione riportata nel referto e dalla sua anamnesi si desume una condizione di conflitto disco-radicolare cui può essere ascritta la fenomenologia clinica da lei lamentata. A titolo di ulteriore approfondimento diagnostico, potrebbe effettuare un esame EMG a carico dell'arto inferiore sinistro, per una esatta quantificazione della radicolopatia. In termini di prospettiva terapeutica può essere considerata la micro-discectomia nella condizione che esista un deficit neurologico clinicamente acclarato. Se tutta la sintomatologia si esprime unicamente nel dolore , valutando il reperto RM, si potrebbe prendere in considerazione la procedura percutanea di discolisi.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
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Mi sono dimenticata di aggiungere che ho fatto anche l'EMG. Vi lascio il referto:

ESAME: Elettromiografia arti inferiori.

MUSCOLI ESAMINATI: Peroneo laterale, tibiale anteriore, estensore lungo dell’alluce e gastrocnemio, tutti esaminati bilateralmente.

UNITÀ MOTORIE: Nella norma per tutti i parametri su tutti i muscoli esaminati.

ATTIVITÀ SPONTANEA: Assente su tutti i muscoli esaminati.

ATTIVITÀ VOLONTARIA: Reclutamento proporzionale allo sforzo con frequenza di 40-50 C/S su tutti i muscoli esaminati.

CONCLUSIONI: L'esame EMG non ha evidenziato segni di sofferenza miogena e/o neurogena periferica nei territori esplorati.

Secondo lei, dovrei consultare un neurochirurgo per valutare una discolisi percutanea?

Qualsiasi altra cosa mi faccia sapere.

Grazie mille, desidero davvero poter tornare a camminare. Mi manca la vita normale.

Grazie ancora.

Lilia
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.7k 361
La valutazione del neurochirurgo è essenziale per decidere sull'applicabilità della discolisi percutanea

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