Problema neurologico o urologico?
Buongiorno dottori,
ormai è un mese e mezzo che mi porto dietro un dolore che sta diventando anche un problema per la mia psiche.
E' iniziato tutto all'improvviso alzandomi dal letto, prima un forte bruciore alla natica sinistra con una sensazione tattile di dolore solo allo sfioramento, poi dopo poche ore il dolore si è irradiato al perineo, coinvolgendo l'ano (sensazione di corpo estraneo e slip stretti), lo scroto arrivando anche al pene (mancanza di sensibilità prevalentemente sul lato sx, difficolta a raggiungere e mantenere l'erezione) Contemporaneamente non riesco più a stringere in modo forte i muscoli dello sfintere e del pube.
E la minzione aveva all'inizio un flusso debole.
Vado al PS e mi viene diagnosticata una prostatite, mi prescrivono Ciproxin per 2 settimane ma smetto: dopo una settimana di assunzione nessun beneficio anche minimo.
Intanto mi sottopongo ad esami di laboratorio: urinocoltura con antibiogramma, spermocoltura, esame sangue e urine.
Tutti negativi (seppur fatti a breve distanza dalla sospensione del Ciproxin)
Un ulteriore consulto chirurgico fatto sempre in PS riscontra una ragade, ma il dottore esclude che la mia sintomatologia sia attinente con quel problema, ma intraprendo ugualmente la cura con Fitostimoline Proctogel per circa 10 gg (nessun fastidio o sanguinamento durante defecazione)
Effettuo visita urologica privata, il dottore mi fa ecografia e riscontra che la vescica è ancora piena nonostante avessi urinato abbondantemente poco tempo prima.
Per cui mi inserisce catatere per una settimana e mi prescrive Falev per 7 giorni abbinato a Xatral 1 cp/die.
Alla visita di controllo mi fa bere e verifica che la vescica ha ripreso le sue funzionalità perchè si svuota correttamente, sostenendo che i miei dolori erano causati dal problema vescicale.
Ma tutti i miei sintomi in realtà persistono come il primo giorno e senza alcun miglioramento.
Su consiglio di un amico medico prenoto una visita neurologica, il medico riscontra in effetti dei problemi di ipoestesia tattile nella zona del perineo e natica e mi prescive RM con contrasto (lombo-dorso-sacrale, bacino e scavo pelvico) I risultati della RM addome sono: "prostata di volume ai limiti superiori della norma con tenue area di alterato segnale verosimilmente flogistica in ZP posteriore sinistra, utile correzione laboratoristica e specialistica"
La RM lombo dorso sacrale recita: "protrusione globale del disco intersomatico L3-L4 ed L4-L5.
Ernia discale postero laterale ed intraforaminale sinistra estrusa extraligamentosa ad L5-S1, diametro 39x22 mm con segnale disomogeneo che determina effetto massa sulla radice omolaterale e sul sacco durale che appare compresso e dislocato controlateralmente.
Dopo mdc, l'esame dimostra intensa impregnazione della focalità descritta come per fenomeni infiammatori reattivi"
Avrei bisogno di un vostro parere: i miei sintomi sono urologici o derivanti da questa ernia?
rischio l'operazione?
Non ne vengo davvero più a capo
Grazie a tutti
ormai è un mese e mezzo che mi porto dietro un dolore che sta diventando anche un problema per la mia psiche.
E' iniziato tutto all'improvviso alzandomi dal letto, prima un forte bruciore alla natica sinistra con una sensazione tattile di dolore solo allo sfioramento, poi dopo poche ore il dolore si è irradiato al perineo, coinvolgendo l'ano (sensazione di corpo estraneo e slip stretti), lo scroto arrivando anche al pene (mancanza di sensibilità prevalentemente sul lato sx, difficolta a raggiungere e mantenere l'erezione) Contemporaneamente non riesco più a stringere in modo forte i muscoli dello sfintere e del pube.
E la minzione aveva all'inizio un flusso debole.
Vado al PS e mi viene diagnosticata una prostatite, mi prescrivono Ciproxin per 2 settimane ma smetto: dopo una settimana di assunzione nessun beneficio anche minimo.
Intanto mi sottopongo ad esami di laboratorio: urinocoltura con antibiogramma, spermocoltura, esame sangue e urine.
Tutti negativi (seppur fatti a breve distanza dalla sospensione del Ciproxin)
Un ulteriore consulto chirurgico fatto sempre in PS riscontra una ragade, ma il dottore esclude che la mia sintomatologia sia attinente con quel problema, ma intraprendo ugualmente la cura con Fitostimoline Proctogel per circa 10 gg (nessun fastidio o sanguinamento durante defecazione)
Effettuo visita urologica privata, il dottore mi fa ecografia e riscontra che la vescica è ancora piena nonostante avessi urinato abbondantemente poco tempo prima.
Per cui mi inserisce catatere per una settimana e mi prescrive Falev per 7 giorni abbinato a Xatral 1 cp/die.
Alla visita di controllo mi fa bere e verifica che la vescica ha ripreso le sue funzionalità perchè si svuota correttamente, sostenendo che i miei dolori erano causati dal problema vescicale.
Ma tutti i miei sintomi in realtà persistono come il primo giorno e senza alcun miglioramento.
Su consiglio di un amico medico prenoto una visita neurologica, il medico riscontra in effetti dei problemi di ipoestesia tattile nella zona del perineo e natica e mi prescive RM con contrasto (lombo-dorso-sacrale, bacino e scavo pelvico) I risultati della RM addome sono: "prostata di volume ai limiti superiori della norma con tenue area di alterato segnale verosimilmente flogistica in ZP posteriore sinistra, utile correzione laboratoristica e specialistica"
La RM lombo dorso sacrale recita: "protrusione globale del disco intersomatico L3-L4 ed L4-L5.
Ernia discale postero laterale ed intraforaminale sinistra estrusa extraligamentosa ad L5-S1, diametro 39x22 mm con segnale disomogeneo che determina effetto massa sulla radice omolaterale e sul sacco durale che appare compresso e dislocato controlateralmente.
Dopo mdc, l'esame dimostra intensa impregnazione della focalità descritta come per fenomeni infiammatori reattivi"
Avrei bisogno di un vostro parere: i miei sintomi sono urologici o derivanti da questa ernia?
rischio l'operazione?
Non ne vengo davvero più a capo
Grazie a tutti
Dovrebbe essere visto da un Neurochirurgo perché valuti le immagini della RMN L/S e La visiti per rilevare le oggettività cliniche (Lasegue, tipo di marcia...) che presumibilmente si coniugheranno con quanto si osservi alla RMN L/S.
Come avrà inteso, il mio orientamento è per riconoscere a livello lombare la causa, presumibilmente unica, dei Suoi disturbi.
Faccia pure sapere. Cordialità.
Come avrà inteso, il mio orientamento è per riconoscere a livello lombare la causa, presumibilmente unica, dei Suoi disturbi.
Faccia pure sapere. Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Utente
Dottore grazie della gentile risposta, Approfitto della sua disponibilità per chiederle se secondo la sua esperienza i sintomi che io ho descritto sono compatibili con il quadro clinico complessivo. Glielo chiedo perché ho sempre sofferto di schiena ma il fastidio si è sempre irradiato nella zona lombare e lungo il nervo sciatico ma mai come finora nelle zone che ho descritto
Direi di sì.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Utente
Gentile Dottor Della Corte,
vista la sua disponibilità volevo aggiornarla sulla mia situazione. Dopo visita neurochirurgica, lo specialista sulla base del mio quadro clinico ha ritenuto di intervenire con una certa urgenza al fine di evitare deficit motori, vescicali e sessuali. Pertanto a distanza di una settimana dalla visita sono stato operato con queste modalità:
"si esegue incisione cutanea lineare paramediana sinistra centrata sullo spazio L5-S1.
Dissezione sottocutanea e incisione della fascia muscolare curvilinea, ribaltando poi il lembo medialmente.
Scheletrizzazione e verifica dello spazio interlaminare L5-S1 con secondo repere radiologico.
Si procede a laminectomia parziale di L5 ed S1, maggiormente estesa verso il sacro e a flavectomia.
Si repertano in tal modo il sacco durale e la radice nervosa che appaiono congesti, ipomobili e compressi da voluminosa ernia in parte calcifica, molto aderente alle strutture nervose e parzialmente migrata verso il basso.
Si procede ad asportazione microchirurgica in frammenti della componente erniaria e discectomia microchirurgica, fino a verificare una corretta decompressione della radice e del sacco durale in tutte le direzioni"
Adesso a distanza di una settimana dall'intervento sto seguendo scrupolosamente le indicazioni di dimissione tra medicinali, passeggiate e corsetto.
Però i sintomi iniziali della anestesia a sella alla natica, al perineo, all'ano e allo scroto sono tuttora persistenti e avverto le stesse sensazioni per le quali sono dovuto ricorrere all'intervento chirurgico.
Tra un mese avrò la visita di controllo, ma mi chiedevo se fosse normale, perché io ingenuamente credevo in una risoluzione quasi immediata del problema una volta decompresso il canale, quindi volevo essere rassicurato da lei del fatto che sia fisiologico avere una persistenza dei sintomi e più o meno secondo le vostre esperienze tra quanto tempo potrebbe vedersi un miglioramento della situazione.
Grazie per l'interessamento.
vista la sua disponibilità volevo aggiornarla sulla mia situazione. Dopo visita neurochirurgica, lo specialista sulla base del mio quadro clinico ha ritenuto di intervenire con una certa urgenza al fine di evitare deficit motori, vescicali e sessuali. Pertanto a distanza di una settimana dalla visita sono stato operato con queste modalità:
"si esegue incisione cutanea lineare paramediana sinistra centrata sullo spazio L5-S1.
Dissezione sottocutanea e incisione della fascia muscolare curvilinea, ribaltando poi il lembo medialmente.
Scheletrizzazione e verifica dello spazio interlaminare L5-S1 con secondo repere radiologico.
Si procede a laminectomia parziale di L5 ed S1, maggiormente estesa verso il sacro e a flavectomia.
Si repertano in tal modo il sacco durale e la radice nervosa che appaiono congesti, ipomobili e compressi da voluminosa ernia in parte calcifica, molto aderente alle strutture nervose e parzialmente migrata verso il basso.
Si procede ad asportazione microchirurgica in frammenti della componente erniaria e discectomia microchirurgica, fino a verificare una corretta decompressione della radice e del sacco durale in tutte le direzioni"
Adesso a distanza di una settimana dall'intervento sto seguendo scrupolosamente le indicazioni di dimissione tra medicinali, passeggiate e corsetto.
Però i sintomi iniziali della anestesia a sella alla natica, al perineo, all'ano e allo scroto sono tuttora persistenti e avverto le stesse sensazioni per le quali sono dovuto ricorrere all'intervento chirurgico.
Tra un mese avrò la visita di controllo, ma mi chiedevo se fosse normale, perché io ingenuamente credevo in una risoluzione quasi immediata del problema una volta decompresso il canale, quindi volevo essere rassicurato da lei del fatto che sia fisiologico avere una persistenza dei sintomi e più o meno secondo le vostre esperienze tra quanto tempo potrebbe vedersi un miglioramento della situazione.
Grazie per l'interessamento.
I miglioramenti potrebbero ancora verificarsi sia pure "a tratti e piccoli scatti". Ne deve parlare col Chirurgo.
Cordialmente.
Cordialmente.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 455 visite dal 14/02/2025.
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