Una caduta è della perdita progressiva

Egregi Dottori,
scrivo per chiede delucidazioni sulla situazione clinica di mio padre che a seguito di una caduta è della perdita progressiva di coscienza gli e' stata fatta una tac e poi un RMN, gli e'stato riscontrato un angioma cavernoso di 1 cm che ostruisce l'acquedotto di Silvio. D'urgenza, visto il peggiormento del quadro neurologico l'idrocefalo gli e' stato trattato chirurgicamente tramite terzo-ventricolo-cisterno-stomia .Dopo un mese di terapia intensiva mio papa' sta' meglio l'angioma ha sanguinato qualche gocciolina, ma al momento non e' stato trattato chirurgicamente.Ci consigliano la strada dell'intervento chirurgico, seppur uno dei piu delicati che ci siano,o sentito anche parlare del trattatamento radioterapico effettuato con cyberknife ma non so se l'acquedotto di Silvio e' consigliabile trattarlo con radiazioni.
Ci troviamo ad un bivio e non sappiamo quale strada e' consigliabile percorrere , tenendo conto dei rischi/risultati.
Ringrazio in anticipo (stefania Torino)
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Gentile Signora,
le è stata data una informazione poco corretta.
La letteratura neurochirurgica mondiale non supporta il ricorso al trattamento radiochirurgico con Gamma o Cyber-knife per gli angiomi cavernosi. Contrariamente ad altre malformazioni vascolari, infatti, dopo trattamento radiochirurgico la morfologia, le dimensioni e il rischio di sanguinamento degli angiomi cavernosi rimangono tali. Per questo la radiochirurgia degli angiomi cavernosi è stata pressocchè abbandonata con poche residue "resistenze".
Relativamente alla sede della procedura nel caso di suo padre è indubbiamente un'area a rischio.
Qualora il riscontro dell'angioma fosse stato occasionale e l'età di suo padre superore ai 60 anni lo si sarebbe esclusivamente seguito nel tempo con le RMN.
Poichè, al contrario, il riscontro è stato in seguito ad un'emorragia ad esso legata vi è una possibilità molto alta che l'angioma risanguini e i risanguinamenti sono di volta in volta più gravi e letali.
Anch'io pertanto, con i limiti legati all'impossibilità di visionare il paziente e gli studi eseguiti suggerirei un trattaento chirurgico.
Cordialmente

Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta.
Mio padre ha 63 anni,saprebbe consigliarmi un centro a cui rivolgersi per l'intervento?

Grazie ancora, buon lavoro.
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Purtroppo, come detto tante volte, non è mia abitudine dare un consiglio su un centro piuttosto che su un altro.
Suo padre è già stato trattao in un centro neurochirurgico per una ventricolostomia. Se le cose sono andate bene e i colleghi conoscono il paziente perchè non continuare a dargli fiducia?
Auguri
[#4]
dopo
Utente
Utente
Il punto e'che siamo disorientati per l' esperienza avuta.
Siamo della provincia di Torino. Mio padre e' stato operato d'urgenza al San Giovanni Bosco, li' non hanno mai dato una diagnosi, ci hanno sempre solo parlato di una lesione probabilmente benigna non operabile per il punto critico in cui si trova. L'ospedale piu' vicino a noi, Ivrea, che non ha una neurochirurgia, ha concordato un appuntamento da un neurochirurgo del CTO di Torino,che ha comunicato la diagnosi angioma cavernoso, il quale ci ha consigliato l' intervento chirurgico con non pochi rischi facendoci intuire che i neururghi del San giovanni Bosco non hanno abbozzato una diagnosi perche' non tutti sono in grado di fare quel tipo di intervento.Ci tengo a dire che nel reparto di terapia intensiva del San Giovanni Bosco sono tutti molto professionali,dovremmo riincontrarli per Ottobre per un controllo,RMN piu' visita neurochirurgica, se mio padre non decide per l'intervento.
Grazie ancora per la sua disponibilita'