Deficit ta in ernia l4-l5

Buon giorno, ho 60 anni e sono portatore di trapianto renale.
Circa 2 mesi fa sono andato dal medico per fastidiosi dolori alla schiena e alla gamba; facendomi camminare sui tacchi mi ha diagnosticato deficit ta e mi ha prescritto una Risonanza Magnetica che ha evidenziato "...ernia discale L4-L5 paramediana sx...".
Ora non sento alcun dolore ma cammino claudicante alla gamba sx.
Il Neurochirurgo, tenendo conto della cautela per il trapianto, del fatto che non sento più dolore e che è passato molto tempo dall'insorgere della malattia mi ha sconsigliato l'intervento indirizzandomi vs. un Fisiatra.
Sono abituato ad una vita sportiva (tennis, camminate in montagna..) che non riesco più a praticare e sono abbastanza depresso.
Mi rivolgo a Lei Dottore per un consiglio, per sapere se c'è qualche altra strada da percorrere, e per sapere se con la sola fisioterapia la claudicatio protrebbe regredire.
Molte grazie e Cordiali saluti.
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Dr. Salvatore Roccalto Ortopedico, Chirurgo generale 160 9
caro utente, un'indicazione assoluta all'intervento per ernia del disco è proprio il deficit neurologico.
Considerato che i disturbi risalgono soltanto a due mesi fa (episodio acuto), ritengo che se il deficit è conseguenza dell'ernia c'è indicazione per un intervento di microdiscectomia che offre maggiori possibilità di recupero quanto prima viene effettuato.
se il suo deficit fosse stato cronico non ci sarebbe stata indicazione alla chirurgia.
cordiali saluti

Dr. Salvatore Roccalto

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Utente
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grazie mille per la risposta chiara ed esaustiva
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Dr. Marco Mannino Neurochirurgo 604 21 5
Gentile utente,
il collega Neurochirurgo è stato, a mio avviso, molto attento nella valutazione fatta.
Io le avrei dato lo stesso identico consiglio poichè non ci si può aspettare un recupero clinicamente significativo dopo due mesi di deficit neurologico. Per significativo intendo che a Lei interesserebbe muovere nuovamente bene il piede e magari non soltanto due dita del piede che non le danno alcun supporto meccanico nel cammino.
Se ci fosse una certezza del recupero del deficit allora si sarebbe potuto discutere sull'opportunità di farLe correre un rischio chirurgico-anestesiologico visto che è già portatore di trapianto renale.
Ritengo che il Neurochirurgo che ha consultato sia stato molto fine nella scelta poichè nel suo specifico caso non esiste alcuna indicazione all'intervento chirurgico.
Cordialmente.
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Utente
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Mille grazie per la tempestiva, cortese, e chiara risposta
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Utente
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Gentile Dottore approfitto della sua cortesia e chiarezza per un ulteriore quesito;

il Fisiatra mi ha consigliato l'esame EMG per verificare se la rieducazione sorte qualche effetto positivo.

Non conosco l'esame EMG; è invasivo oppure sono solo scariche elettriche? ma sopratutto è sicuro nei confronti del rene trapiantato?

grazie mille per una cortese risposta
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Dr. Salvatore Roccalto Ortopedico, Chirurgo generale 160 9
Gentile utente,alle sue domande può risponddere in maniera più specifica un neurologo esperto in neurofisiopatologia,comunque per le mie conoscenze le posso dire che l'esame è considerato invasivo perchè effettuato con degli aghi-elettrodi,ma sicuro in quanto gli aghi sono uso e getta eliminando pertanto rischi di trasmissione infettiva.
Riguardo al trapianto renale non conosco controindicazioni all'esecuzione dell'esame.
Cordiali saluti
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Ancora 1000 grazie per la cortese risposta