Il riposo notturno è migliorato

Salve, a causa di un dolore persistente al collo e alla spalla, soprattutto la notte e al mattino al risveglio, con formicolio al pollice e indice della mano sinistra, ho effettuato una risonanza magnetica.

Il risultato è stato "A livello dello spazio intersomatico C6/C7 voluminosa ernia discale paramediana sn, leggermente migrata verso il basso, che occupa completamente il recesso laterale, impronta e sposta controlateralmente il midollo spinale e causa conflitto disco-radicolare. Un'altra ernia discale, di piccole dimensioni, mediana, sottolegamentosa, è presente a livello C3/C4, con impronta sullo spazio subaracnoideo anteriore, senza interessamento radicolo-midollare. Protrusioni disco-somatiche C4/C5 e C5/C6 che giungono a contatto con il profilo anteriore del midollo spinale".

Il medico di base mi ha prescritto riposo e una Deltacortene 25 mg al giorno per 15 giorni.
Ora sto riducendo gradualmente il Deltacortene, dopo 15 giorni, sono passato a 10 mg al giorno. Nelle ultime 2 settimane il dolore al collo e alla spalla si è attenuato. Non ho comunque mai dovuto assumere degli antidolorifici, pur non avendo normalmente un'alta soglia del dolore.
A parte il fastidio del disturbo, non ho rilevato deficit funzionali del braccio e della mano, né diminuzioni della forza, neanche nella fase più acuta.
Sto usando un cuscino cervicale e il riposo notturno è migliorato.
Rimane il formicolio alle dita della mano.

Vorrei cortesemente sapere quali sono i rischi che corro con questa pressione sul midollo spinale. Mi consigliate di effettuare una elettromiografia?

Il farmaco prescritto può servire effettivamente a ridurre le ernie del disco?
Il quadro patologico può essere migliorato con manipolazioni o chiropratica, senza arrivare all'intervento? In questa fase devo rivolgermi a un neurochirurgo o a un fisiatra?

Vi ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
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Dr. Nicola Benedetto Neurochirurgo 402 9 2
Gentile utente,

le compressioni sulle strutture nervose portano ad una sintomatologia (dolorosa, deficit funzionale) che nel tempo può determinare un danno permanente. Tuttavia nella maggioranza dei casi l'uso dei corticosteroidi (come nel suo caso) può determinare una disidratazione del frammento erniario e risoluzione dei sintomi.
Si faccia comunque valutare da un neurochirurgo che le indicherà l' iter terapeutico adatto.


Cordiali saluti

Dr. Nicola Benedetto
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Universitaria Pisa
nicola.benedetto@gmail.com