La formazione erniaria è ridotta ad un frammento disidratato

Due anni fa fui ricoverato d'urgenza per una sciatalgia sx perdurante da circa 20 giorni con dolori violentissimi resistenti a qualsiasi terapia analgesica e antiflogistica. Sottoposto a TAC e poi RMN risultò: a livello L4-L5 disco degenerato con fissurazione dell'anulus e grossa formazione erniaria centrale e laterale sx occupante gran parte dello spazio epidurale intracanalare dal piano subarticolare al piano discale sottostante per una estensione di 21 mm con diametri trasverso e ap di 15 mm e 12 mm; ne consegue marcata compressione del sacco che risulta affilato, spinto dorsalmente e controlateramente e impegno del recesso laterale della 5° emergenza.
Il disco L5-S1 presenta grave discopatia con bulging calcifico ed erniazione centrale che impronta lo spazio epidurale anteriore e deborda in sede foraminale dx riducendo il forame neurale per la 5° emergenza radicolare.
Bulging discale paraforaminale sx L3-L4 con minima riduzione di ampiezza del forame.
Marcate alterazioni artrosiche spondilo-apofisarie con osteosi intersomatica prevalente al tratto L3-S1.
Fui dimesso con totale scomparsa del dolore ma con marcato deficit di forza all'arto inferiore sx e autonomia di 5-10 metri e marcata parestesia alla parte esterna della gamba, pianta del piede e alluce.
Consultati neurochirurgo, ortopedico e anestesista optai per trattamento conservativo e mi sottoposi a tre infiltrazioni peridurali di cortisone distanziate di 20 giorni l'una dall'altra.
Tre mesi dopo al controllo RMN risultò: a livello L4-L5 la formazione erniaria è ridotta ad un frammento disidratato di 3 mm e mantiene continuità col disco; effetto compressivo notevolmente ridotto. Immodificati i restanti reperti.
Attualmente ho recuperato quasi totalmente la forza (a volte perdo la ciabatta) con autonomia motoria inlimitata. Permane però iperestesia dolorosa alla parte esterna della gamba, pianta piede e alluce.
Ho avuto tre episodi molto dolorosi di lombalgia ai cambiamenti di stagione (primavera e autunno) risolti in meno di una settimana con infusione i.v. di cortisone, analgesici e muscolorilascianti. Domando come è possibile evitarli?
Ho notato poi che la muscolatura di entrambi gli arti inferiori, ma più i polpacci, si è ridotta, ho perso i peli, i testicoli mi sembrano rimpiccioliti e la libido si è ridotta dell'80% almeno. I neurologi interpellati come anche i neurochirurghi non mi hanno saputo dare risposte esaurienti.
Ringrazio quanti vorranno rispondere ai miei quesiti.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Le compressioni (sia pure parziali) sulle radici della cauda danno disturbi di motilità, sensibilità, di trofismo, potenza, controllo sfinteriale...
A suo tempo fu un errore non decomprimere le radici. Se una sintomatologia irritativa di una radice (cioè solo dolore) può consentire di attendere in quanto con la disinfiammazione della radice si può avere regressione del disturbo (e ciò indipendentemente dalla protrusione in atto, giacchè non è la grandezza dell'ernia che dà indicazione all'intervento, ma un complesso di fattori che ora non Le illustro), ben diversa è la situazione quando si è stabilito un deficit di motilità ed, addirittura, una limitazione di marcia a pochi metri
proprio a causa della diminuzione di forza ad un arto.
Oggi, ritengo che l'indicazione chirurgica vada molto seriamente presa in considerazione e non so se possa essere programmato un intervento in mininvasiva o se bisogni optare per un classico intervento (a cielo aperto e che si fanno con il microscopio operatore, per intenderci).

Se ha piacere, faccia conoscere gli ulteriori sviluppi della situazione.
Saluti cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Aggiungo che a suo tempo ho consultato due neurochirurghi, entrambi del centro spinale di due importati e rinnomati policlinici universitari del nord italia. Ho anche consultato un neurologo di mia conoscenza e tutti mi hanno detto che:
- l'ntervento chirugico, come si legge in letteratura medica, non è più indicato. L'ernia discale tende a guarire spontaneamente.
- la guaina del nervo sciatico si rigenera di 1 mm al giorno, per cui ci vogliono almeno due anni perchè riprenda la normale funzione e non è detto che riprenda del tutto.
- i disturbi trofici da me lamentati potrebbero anche dipendere da irritazione delle radici nervose, ma non è detto. Potrebbe essere l'artrosi.
Al momento non ho problemi, dalla sciatica diciamo che sono guarito. Quello di cui mi lamento è come mai ogni tanto mi viene una lombalgia (colpo della strega) e questo calo della libido.
Grazie ancora e cordiali saluti.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Quanto da Lei affermato è in parte coincidente con quello che Le ho descritto in quanto si sono stabiliti dei deficit che forse stenteranno a regredire e potrebbero, almeno in teoria, riaccentuarsi per x-motivi (forse un EMG potrebbe darLe una idea, sia pure, approssimativa dello stato di sofferenza delle radici: il perdere la ciabatta non è normale, vuol dire che si obiettiva una sofferenza di cui lo stesso paz. si accorge... insieme agli altri deficit sensitivi/motori di cui Lei stesso ha parlato).
Esistono, purtroppo, anche le guarigioni con deficit persistenti.
Cordialmente