Sciatalgia prossimale sinistra persistente

Salve sono un ragazzo di 34 anni compiuti e faccio consulente informatico per banche e assicurazioni.Ho praticato palestra per piu di 20 anni senza mai incappare in traumi.Vi scrivo perche' da 8 mesi circa soffro di un forte dolore al gluteo sinistro, un dolore che si irradia giu sul bicipite femorale ,polpaccio e dito mignolo del piede.Inizialmente il dolore era solo sul gluteo ,ma poi col tempo è sceso.
Non ho atteso molto e sono corso subito dal medico che mi ha mandato da un neurochirurgo e mi ha prescritto lastre e risonanza magnetica.
Dalla risonanza risultavano due protusioni L4 , L5 e L5 , S1 ma quando il neurochirurgo le vide mi disse che erano di poca rilevanza e dopo un visita copleta (camminare sulle punte,camminare sui talloni, alzare da supino una gamba e poi l'altra , verifica sensoriale del tatto della pelle delle gambe),mi congeda dicendomi di fare delle iniezioni ,delle trazioni , fisioterapia e nuoto.Vado dal Fisiatra ,per farmi prescrivere le trazioni, che guardando il referto della risonanza mi dice che la mia schiena e messa male.
I mesi passano ,le cure prescritte sono sempre uguali ma il dolore persiste e la palestra è solo un ricordo lontano.
Interpello un nuovo Neurochirurgo che mi ha consigliato un mio amico
Dopo la prima visita anche lui come il collega precedente mi riferisce che le protusioni non lo impressionano piu di tanto e che crede che sia il piriforme a crearmi questi problemi e mi congeda con una nuova terapia farmacologica ed il nuoto, con una postilla però nel caso fallisse la farmacoterapia eseguire una elettromiagrafia della gamba dolente e una risonanza in ortostasi (in piedi).
Come gia immaginavo la farmaco terapia fallisce il suo intento ed il dolore persiste.Eseguo subito una elettromigrafia dalla quele risulta "sofferenza radicolare proveniente da S1" . Poi eseguo una risonanza in ortostasi (centro Verano Brianza).Dalla risonanza in piedi nessuna sostanziale differenza rispetto a quelle da sdraiato.Mi viene prescritto un corsetto che stecche lombari ,che non risolve il distrubo.Preso da un forte esaurimento fisico chiedo al Neurochirugo di fare qualche cosa.Il dottore con molto disappunto acconsente ad operarmi.Il 14 dicembre 2010 vengo operato per stenosi foraminale.
Mi sono stati allargati i fori dove esce il nervo sciatico tra L4 e L5 e L5 S1 tramite foraminotomia.Oggi è il 10 gennaio 2011 ed io sento ancora un dolore nello sciatico come prima, ma come è possibile ? Ho contattato il medico che mi ha operato e mi ha detto che è strano e che dovevo avere almeno un miglioramento.quanto tempo mi ci vorrà per recuperare ? possibile che non esista una soluzione a questo probelma vecchio quanto l'uomo ? Può una sindrome del piriforme infiammare e rendere dolente anche il tratto lombare come fa una ernia del disco ? Preso dallo sconforto e dalla necessita di tornare in ufficio mi appoggero alla "terpia del dolore" nella speranza che possa risolvere il problema.Grazie a chi mi risponde
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
quello che è strano è che un neurochirurgo accetti di operare su suggerimento del paziente e non in base alla propria convinzione della opportunità di operare.
Altro non so dirLe senza poter vedere la documentazione clinica compresa la Cartella relativa al ricovero per intervento.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
dott Migliaccio grazie per la celere risposta.
Il neurochirurgo ha acconsentito all intervento per due motivi.

primo :il mio stato fisico ed emotivo.avevo un passo claudicante ormai da diverse settimane e mi era impossibile svolgere le più semplici attivita del quotidiano, guidare, stare seduto, andare di corpo, per non parlare delle conseguenze dolorose di un semplice starnuto.
Nessun farmaco era in grado di darmi il benche minimo sollievo.

secondo: al Neurochirurgo le erano capitati in precedenza casi analoghi al mio, dove le risonanze non mostravano patologie gravi ,e contrariamente in sala operatoria il medesimo paziente presentava forti schiacciamenti del nervo sciatico dovuti ai piu svariati motivi che la risonanza non mostrava.

Sono stato congedato dall ospedale dicendomi che le protusioni erano troppo rischiose da operare perche' hanno un alto tasso di recidiva e per questo hanno deciso di eseguire una foraminotomia per far respirare lo sciatico.
Per di piu durante l'intervento vi è stata una forte emmorragia per motivi a me del tutto ignoti e che nessuno mi ha saputo spiegare , considerato che gli esami del sangue pre intervento erano ottimi. Forse ho avuto un emorraggia perchè avevo una fortissima sciatica anche il giorno stesso dell intervento ?.

oggi ritirerò la mia cartella clinica e provvedero a postarla quanto prima.
In giornata mi recherò anche alla "terapia del dolore" per una prima visita.
Grazie per il tempo dedicatomi.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Scusi come fa a postare la cartella clinica completa compresi gli esami radiologici pre ed eventualmente post intervento?
[#4]
Utente
Utente
Ha effettivamente ragione dott.Migliaccio pensavo che la cartella clinica fosse piu piccola e quindi trascrivibile.
Dopo averla letta nel dettaglio (ammetto che la calligrafia con cui è scritta è difficile dal leggere completamente per me ) risulta la descrizione dettagliata di foraminotomia L4,L5 e L5,S1 , i giorni di degenza e gli esami pre intervento.
Purtroppo nessun cenno alla mia emorragia in sala operatoria.
Nella giornata del 11 gennaio mi sono recato alla "Terapia del Dolore" di un ospedale qui vicino.
La dottoressa ,mi ha chiesto di esporgli dettagliatamente l'evolversi del dolore sciatico da quando si è presentato per la prima volta fino ai giorni nostri.
Mi ha spiegato che non sempre un intervento chirugico risolve preblemi di questo tipo ,e mi ha prescritto una serie di farmaci da assumere per eliminare il dolore dei nervi.
Nel caso la farmaco terapia non servisse o non risolvesse il mio caso, mi ha presentato una estrema soluzione ossia un iniezione sul nervo sciatico di botulino per eliminare le sensazioni di dolore ma non il movimento.

Mi domando una cosa però . se è vero che una sciatica forte come la mia non abbia orgine da una intensa pressione dei dischi della colonna sul nervo allora cosa può essere il fattore scatenante ?
ho letto un suo articolo "La sciatica di interesse chirurgico non causata da ernia del disco" e mi domando se io possa rientrare in uno di questi casi e soprattutto quali esami posso fare per scoprirlo ?

Grazie per il tempo dedicatomi.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Lei è stato operato,immagino, a seguito di una giusta indicazione e convinzione chirurgica.
Prima di parlare di insuccesso e di iniziare interminabili terapie "alternative",bisogna valutare se vi sono per esempio, situazioni anatomopatologiche non risolte nel pregresso intervento o situazioni nuove verificatesi nei periodi successivi.
Per un primo approccio a tali problematiche potrebbe essere sufficiente una RM del tratto lombosacrale, ma le indicazioni diagnostiche precise devono essere date solo dopo una visita diretta.

Può darsi che alcuni aspetti di quanto ha letto nel mio articolo possono riguardarLa, ma immagino comunque ristretti nei confini della colonna lombare.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Salve dottore.
Vista la persistenza della malattia ,dopo altri svariati esami e nuove RM eseguite con il mezzo di contrasto ho avuto il seguente referto :

E' stato studiato il tratto di rachide da D12 al scaro con sezioni assiali più coronali e saggittali T1,T2 STIR e T2 prima e dopo somministrazione endovena di mezzo di contrasto paramagnetico.l'idagine è stata completata con sequenza a forte pesatura T2,ad effetto mielopatico. A L5 S1 in sede laterale sinistra si conferma la presenza di masserella di tessuto solido,sul decorso della radice S1,parzialmente intradurale e dotata di vivace enhacement dopo somministrazione di mezzo di contrasto.il reperto appare compatibile in prima istanza con neurinoma.esisti di intervento a L4 L5 ed L5 S1 a sinistra.
Persiste alterato segnale della muscolatura paraspinale omolaterale,con vivace enhancement,verosimilmente in esito del recente intervento.
Non immagini di anhancement patologico del midollo in studio.

So che cosa è un neurinoma (letto su internet) e mi stipisce il fatto che solo adesso se ne siano accorti .sarebbe bastato fare un RM con contrasto prima del mio intervento di foraminotomia.

Il problema adesso è che sono stato messo ad un bivio .
operare il neurinoma ed aspettarmi come esito dell operazione un piede cadente e sindrome da arto fantasma,oppure tenermi il dolore del neurinoma e sperare che non cresca di più.

Quello che vorrei sapere e se è davvero cosi alta la probabilita di un piede cadente ed insensibile dopo un intervento chirurgico (ad oggi ho solo dolore ma nessun piede cadente o forza ridotta).Esiste una tecnica chirurgica innovativa al riguardo ? anche all estero magari .
Ho interpellato due neurochirurghi .il primo quello che mi ha operato non mi sembrava preoccupato più di tanto .
Lo preoccupava solo il neurinoma "Lungo e stretto" quando il mio sembra più una forma sferica di un centimetro.
Il secondo invece è stato decisamente più pessimista ,parlandomi di piede cadente e arto fantasma.

Grazie a chi mi risponde

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
non posso risponderLe esaurientemente senza una valutazione obbietiva.
I Suoi disturbi non è detto che derivino (tutti o in parte) dal neurinoma, ma potrebbero essere riferibili ad altri motivi quali gli esiti cicatriziali.
Inoltre non è detto che per togliere un neurinoma in quella sede gli esiti in paralisi del piede siano per forza scontati.

Con cordialità
[#8]
Utente
Utente
Sono stato definitivamente operato di neurinoma lombare il 23 marzo 2011.
Di deficit al momento accuso una insesibilita al polpaccio sinistro sul percorso della radici S1.

Subito dopo operazione accusavo forte dolore su entrambi i nervi sciatici dei due arti inferiori .
Mi hanno detto che era normale ,poichè il nerinoma si trovava sul lato sinistro dentro il sacco durale.
Il dolore su entrambi i lati era dovuto al fatto di aver operato dentro al sacco durale.
Ad oggi non accuso più dolori allo sciatico sinistro, quello che era invaliante all inizio ,ma sento ancora un lieve ma costante fastidio allo sciatico destro in posizione seduta (sono passati circa 43 giorni dall intervento).
Per valutare questo disturbo mi è stato detto dall neurochirurgo di rieseguire una RM con contrasto per idagare sul disturbo e tra qualche giorno avrò il referto.
Sotto consiglio medico ho assunto un lieve antiinfiammatorio per pochi giorni,ma senza sortire risultato .
Secondo voi dottore dei residui cicatriziali possono aver creato questo disturbo ? se si è possibile che io senta un fastidio al lato destro supponendo che l'incisione del sacco durale sia avvenuta nel lato sinistro ?
Per quanto riaguarda la recidiva ,possono alcuni alimenti favorire la ricomparsa del neurinoma ?

grazie.