Ernia discale espulsa l5-s1

Buongiorno mi chiamo Antonello ho 38 anni. Due mesi fa ho iniziato a accusare dolori alla schiena sempre più forti, ho cominciato con antidolorifici, poi iniezioni di diclofenac e miorilassanti e infine di cortisone ma il dolore continuava a crescere. Il 9 apr faccio una RMN del rachide lombo-sacrale, il dolore nel frattempo dalla schiena si era spostato dietro tutta la gamba sinistra, il risultato è il seguente:
Esame eseguito con sequenze TSE,T1 e T2 pesate acquisite secondo piani multipli. A livello L5-S1 ernia discale postero-laterale sinistra che impegna il recesso epidurale antero laterale di questo lato. Ai livelli L4-L5 ed L3-L4 protrusione discale posteriore mediana. Piccola ernia di schmorl alla limiotante somatica inferiore di L4 A livello L1-L2 piccola ernia discale posteriore paramediana sinistra a sviluppo craniale subligamentario. Normodelineato e privo di segnale patologico il cono midollare.
il 15 apr faccio una visita da un neurochirurgo che constata un'ernia espulsa che comprime il nervo sciatico,il mancato riflesso achilleo sx e un deficit parziale della flessione plantare del piede sx (paralisi del polpaccio) così consultandomi con lui mi decido per l'intervento. Dopo una lista d'attesa di circa 1 mese vengo chiamato per l'intervento ma nel frattempo il dolore alla gamba era notevolmente diminuito e alla schiena era scomparso. Il neurochirurgo mi dice che probabilmente l'ernia si è spostata o si è assottigliata, la paralisi è rientrata ma il polpaccio è comunque ipotonico e rimane il mancato riflesso achilleo, la radice ancora interessata è la S1. Con mia serenità mi propone così di aspettare per l'intervento e di fare un'altra terapia di cortisone e vitamina B12 e di fare nuoto. Dopo altri 15 giorni, finita la terapia farmacologica e continuando a fare nuoto, non ho alcun dolore ma continuo ad avere il polpaccio ipotonico e il mancato riflesso achilleo, più o meno come prima. Il neurochirurgo mi dice di continuare col nuoto ma preoccupato per il muscolo che se non si riprende, anche se non sento dolori, mi dice che devo riconsiderare l'idea dell'intervento. Vorrei consigli se e come possa riprendermi senza bisogno di intervento o se c'è invece un rischio per il muscolo, nell'attesa di questa ripresa. Grazie a tutti di cuore dei consigli.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Non è ben chiaro quale siano effettivamente i Suoi attuali disturbi. L'ipotonia del "polpaccio" e l'assenza del riflesso achilleo vanno oggettivamente valutati e nel contesto di tutto il quadro clinico, sintomatologia soggettiva ed esami strumentali compresi.
Può essere utile un esame elettromiografico agli arti inferiori.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore La ringrazio per la risposta. I miei attuali disturbi inerenti la gamba sono:
le ultime due dita piccole del piede "addormentate", assenza del riflesso achilleo, diminuizione della forza del muscolo del polpaccio (circa un mese fa avvertivo dolore ed era paralizzato e non riuscivo a mettermi neanche in punta di piedi, mentre ora si), il dolore dietro la coscia è scomparso. Tutto sommato riesco a camminare bene senza problemi anche se dopo mezz'ora devo sedermi perchè sento le gambe affaticate; questo non so forse dovuto anche al fatto che negli ultimi 2 mesi non ho lavorato e ho passato gran parte del tempo a letto o seduto.
Per quanto riguarda invece i disturbi della schiena qualche volta accuso un dolore "pungente" non fortissimo che dura solo qualche secondo ma più in basso e più a sinistra rispetto a dove era invece molto forte più di un mese fa (non so se si può parlare di ernia espulsa migrata).
Farò sicuramente un'elettromiografia e Le chiedo se secondo Lei è possibile un recupero totale della gamba e se l'ernia che probabilmente non comprime più il nervo sciatico posso lasciarla lì continuando a fare nuoto e sperando che col tempo si asciughi. Dovrei forse rifare anche un'altra RMN?
RingraziandoLa anticipatamente per l'interessamento invio cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Non è facile rispondere, poichè non è possibile valutare clinicamente l'eventuale sofferenza della radice nervosa.
Apparentemente da quanto descrive,sembra che i sintomi siano in miglioramento, ma allo stesso tempo parla di "recupero" significando che è presente un deficit muscolare.
In questo caso l'EMG può essere dirimente, ma le conclusioni diagnostiche e l'eventuale indicazione a ulteriori esami o a intervenire non possono essere prese che a seguito della visita.
Il dolore radicolare può diminuire o scomparire,ma qualche volta può non essere un segno di guarigione bensì di sofferenza della radice che, per la compressione più o meno radiologicamente evidente, non conduce la sensazione dolore e, in parole semplici, il cervello non riconosce quel sintomo.

Cordialmente