Idrocefalia o ipertensione endocranica benigna?
Gentile Medici,
sono un uomo di 40 anni e da quando ne avevo undici soffro di emicrania con aurea visiva. Per 5/6 anni circa dalla prima manifestazione gli esami effettuati sono risultati sempre negativi. Dopo tale periodo, nel 1991, a 20 anni, per via di un peggioramento della vista e di una leggera ma costante emicrania ho effettuato una Tac Body che diagnosticò un’idrocefalia, ma non se ne riuscì a determinare la causa, non essendoci ostruzioni, neoplasie, o infezioni. Solo un mese dopo, considerato che il mio intervento non fu ritenuto urgente, date le mie più che buone condizioni generali, fui operato e mi fu applicato uno shunt ventricolo peritoneale. Dopo diversi anni dall'intervento, le continue tac di controllo non hanno mai evidenziato miglioramenti ed erano refertate come sovrapponibili alle precedenti. I ventricoli si sono rinormalizzati nell'arco di dieci anni e gli attacchi di emicrania con aurea visiva sono via via cessati del tutto. Anni fa, intorno al 2003, mi si è presentato un granuloma da corpo estraneo dietro la nuca. Un esame ecografico diagnosticò la rottura dello shunt. Fui nuovamente operato, in un'altra struttura, per verificare direttamente lo stato del catetere (senza effettuare visite strumentali: tac, raggi ecc). Al mio risveglio mi dissero che il catetere era funzionante e non era stato necessario sostituirlo. Purtroppo invece il granuloma mi si ripresentò subito dopo e da allora non è mai sparito, con fasi alterne di quiescenza ed essudazione. I diversi medici contattati nel corso del tempo, sempre considerando le mie buone condizioni generali, mi hanno sempre sconsigliato di intervenire finché appunto la mia situazione generale fosse stata accettabile. In tutti questi anni, dal 2003, ho condotto una vita regolare pur avendo un catetere rotto, ma qualche giorno fa, dopo anni di assenza, mi si è ripresentato un episodio di emicrania con aurea visiva, che temo possa essere prodromo di un ulteriore peggioramento. Da quel giorno tra l'altro ho la netta sensazione che la vista sia lievemente peggiorata, probabilmente con un ingradimento delle zone cieche. Aggiungo che l'operazione originaria, del 1991, fu definita e certificata dagli stessi medici come erronea, essendo lo shunt collocato non nell'apposita sede (si ipotizzò che funzionasse solo al 20%). Si trattava tra l'altro di un vecchio shunt in disuso già da diversi anni, a causa del quale non è permessa l'analisi più specifica attraverso RM, perché incompatibile, ma solo eventualmente della TAC.
Vorrei oggi cercare di capire, se probabilmente ci sia stato anche "un errore di valutazione" chiamiamolo così, trattandosi magari di un Ipertensione Endocranica e non di Idrocefalia, considerato anche che non ho mai avuto i sintomi tipici della Idrocefalia: letargia, difficoltà cognitive e deambulatorie, al contrario di quelli della Ipertensione Endocranica Benigna: edema della papilla, calo del visus, EEG normale
Ringraziandovi per questo spazio che avete creato
Cordiali saluti
sono un uomo di 40 anni e da quando ne avevo undici soffro di emicrania con aurea visiva. Per 5/6 anni circa dalla prima manifestazione gli esami effettuati sono risultati sempre negativi. Dopo tale periodo, nel 1991, a 20 anni, per via di un peggioramento della vista e di una leggera ma costante emicrania ho effettuato una Tac Body che diagnosticò un’idrocefalia, ma non se ne riuscì a determinare la causa, non essendoci ostruzioni, neoplasie, o infezioni. Solo un mese dopo, considerato che il mio intervento non fu ritenuto urgente, date le mie più che buone condizioni generali, fui operato e mi fu applicato uno shunt ventricolo peritoneale. Dopo diversi anni dall'intervento, le continue tac di controllo non hanno mai evidenziato miglioramenti ed erano refertate come sovrapponibili alle precedenti. I ventricoli si sono rinormalizzati nell'arco di dieci anni e gli attacchi di emicrania con aurea visiva sono via via cessati del tutto. Anni fa, intorno al 2003, mi si è presentato un granuloma da corpo estraneo dietro la nuca. Un esame ecografico diagnosticò la rottura dello shunt. Fui nuovamente operato, in un'altra struttura, per verificare direttamente lo stato del catetere (senza effettuare visite strumentali: tac, raggi ecc). Al mio risveglio mi dissero che il catetere era funzionante e non era stato necessario sostituirlo. Purtroppo invece il granuloma mi si ripresentò subito dopo e da allora non è mai sparito, con fasi alterne di quiescenza ed essudazione. I diversi medici contattati nel corso del tempo, sempre considerando le mie buone condizioni generali, mi hanno sempre sconsigliato di intervenire finché appunto la mia situazione generale fosse stata accettabile. In tutti questi anni, dal 2003, ho condotto una vita regolare pur avendo un catetere rotto, ma qualche giorno fa, dopo anni di assenza, mi si è ripresentato un episodio di emicrania con aurea visiva, che temo possa essere prodromo di un ulteriore peggioramento. Da quel giorno tra l'altro ho la netta sensazione che la vista sia lievemente peggiorata, probabilmente con un ingradimento delle zone cieche. Aggiungo che l'operazione originaria, del 1991, fu definita e certificata dagli stessi medici come erronea, essendo lo shunt collocato non nell'apposita sede (si ipotizzò che funzionasse solo al 20%). Si trattava tra l'altro di un vecchio shunt in disuso già da diversi anni, a causa del quale non è permessa l'analisi più specifica attraverso RM, perché incompatibile, ma solo eventualmente della TAC.
Vorrei oggi cercare di capire, se probabilmente ci sia stato anche "un errore di valutazione" chiamiamolo così, trattandosi magari di un Ipertensione Endocranica e non di Idrocefalia, considerato anche che non ho mai avuto i sintomi tipici della Idrocefalia: letargia, difficoltà cognitive e deambulatorie, al contrario di quelli della Ipertensione Endocranica Benigna: edema della papilla, calo del visus, EEG normale
Ringraziandovi per questo spazio che avete creato
Cordiali saluti
[#1]
Egregio signore,
non è possibile a distanza darle un parere oggettivo e senza visionare tutta la documentazione dell'iter clinico da Lei subito.
L'unica cosa che Le posso dire è che se i ventricoli si sono normalizzati dopo lo shunt, l'apparato di derivazione è funzionante.
L'eventuale granuloma in prossimità o della valvola o del decorso del catetere quindi non ostacolerebbe il funzionamento.
Lei inoltre azzarda una diagnosi differenziale tra idrocefalo e ipertensione endocranica benigna o pseudo tumor cerebri,citando i diversi sintomi.
Le chiedo: Le è stato riscontrato un edema della papilla? Un calo del visus? O altro?
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti la saluto con cordialità
Dott. Giovanni Migliaccio
non è possibile a distanza darle un parere oggettivo e senza visionare tutta la documentazione dell'iter clinico da Lei subito.
L'unica cosa che Le posso dire è che se i ventricoli si sono normalizzati dopo lo shunt, l'apparato di derivazione è funzionante.
L'eventuale granuloma in prossimità o della valvola o del decorso del catetere quindi non ostacolerebbe il funzionamento.
Lei inoltre azzarda una diagnosi differenziale tra idrocefalo e ipertensione endocranica benigna o pseudo tumor cerebri,citando i diversi sintomi.
Le chiedo: Le è stato riscontrato un edema della papilla? Un calo del visus? O altro?
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti la saluto con cordialità
Dott. Giovanni Migliaccio
[#2]
Utente
Gentile Dott. Migliaccio,
ringraziandola per la cortese attenzione e la risposta Le invio alcuni chiarimenti.
I miei dubbi riguardo la diagnosi sorgono per diversi motivi. Uno dei quali è che i ventricoli si sono normalizzati nell'arco di dieci anni, un periodo di tempo credo molto lungo se lo shunt avesse funzionato correttamente. Leggo che per quanto riguarda invece L'Ipertensione Endocranica Benigna ci sia guarigione lenta e spontanea, così come lento sia l'insorgere e lo sviluppo della malattia (esattamente come capitato a me).
L'edema della papilla mi fu subito diagnosticato, prima dell'intervento. Il calo del visus anche, ed erano frequenti emicranie con aurea visiva (questo non so quanto possa essere correlato o ritenuto un sintomo di entrambe le malattie), sparite anche esse dopo dieci anni circa. Non ho mai avuto i sintomi classici dell'Idrocefalia, tanto che i medici stessi si ritenevano "sbalorditi" che io potessi tranquillamente svolgere una vita normale durante tutto il periodo pre-operatorio (un medico di un istituto molto conosciuto ora diventato Direttore dello stesso mi disse che sicuramente io non ero affetto da Idrocefalia).
Mi rendo conto che senza referti e a distanza sia difficile poter stabilire alcunché, ma sono a chiederle se in linea teorica le due malattie possano essere in qualche modo assimilabili e addirittura scambiate e se nel caso si possa anche immaginare un intervento di rimozione dello shunt (refertato come mal posizionato) e quanto sono reali i rischi della rimozione.
Mi preme anche chiederle, considerato che dall'ultimo episodio di emicrania con aurea avvenuto qualche settimana fa ho la netta sensazione di non aver riacquisito la vista al 100%, se devo considerare una visita urgente (sono attualmente all'estero e devo rimanerci per un po').
La saluto cordialmente e la ringrazio per la disponibilità
ringraziandola per la cortese attenzione e la risposta Le invio alcuni chiarimenti.
I miei dubbi riguardo la diagnosi sorgono per diversi motivi. Uno dei quali è che i ventricoli si sono normalizzati nell'arco di dieci anni, un periodo di tempo credo molto lungo se lo shunt avesse funzionato correttamente. Leggo che per quanto riguarda invece L'Ipertensione Endocranica Benigna ci sia guarigione lenta e spontanea, così come lento sia l'insorgere e lo sviluppo della malattia (esattamente come capitato a me).
L'edema della papilla mi fu subito diagnosticato, prima dell'intervento. Il calo del visus anche, ed erano frequenti emicranie con aurea visiva (questo non so quanto possa essere correlato o ritenuto un sintomo di entrambe le malattie), sparite anche esse dopo dieci anni circa. Non ho mai avuto i sintomi classici dell'Idrocefalia, tanto che i medici stessi si ritenevano "sbalorditi" che io potessi tranquillamente svolgere una vita normale durante tutto il periodo pre-operatorio (un medico di un istituto molto conosciuto ora diventato Direttore dello stesso mi disse che sicuramente io non ero affetto da Idrocefalia).
Mi rendo conto che senza referti e a distanza sia difficile poter stabilire alcunché, ma sono a chiederle se in linea teorica le due malattie possano essere in qualche modo assimilabili e addirittura scambiate e se nel caso si possa anche immaginare un intervento di rimozione dello shunt (refertato come mal posizionato) e quanto sono reali i rischi della rimozione.
Mi preme anche chiederle, considerato che dall'ultimo episodio di emicrania con aurea avvenuto qualche settimana fa ho la netta sensazione di non aver riacquisito la vista al 100%, se devo considerare una visita urgente (sono attualmente all'estero e devo rimanerci per un po').
La saluto cordialmente e la ringrazio per la disponibilità
[#3]
Non posso dirLe molto di più, anche perchè molti aspetti non mi sono chiari.
Nella I.E.B. non c'è idrocefalo (anzi spesso essi sono molto piccoli).
L'idrocefalo trattato con la derivazione in assenza di sintomi, è poco chiaro come è poco chiaro il persistere della dilatazione nonostante lo shunt.
L'ultimo episodio di emicrania Le ha procurato un ipovisus ora migliorato?
Le consiglio una valutazione neurochirurgica
Nella I.E.B. non c'è idrocefalo (anzi spesso essi sono molto piccoli).
L'idrocefalo trattato con la derivazione in assenza di sintomi, è poco chiaro come è poco chiaro il persistere della dilatazione nonostante lo shunt.
L'ultimo episodio di emicrania Le ha procurato un ipovisus ora migliorato?
Le consiglio una valutazione neurochirurgica
[#4]
Utente
Dunque gli unici sintomi che avevo erano visione non perfetta, leggera ma costante emicrania, papilledema e frequenti emicranie con aurea visiva (di quest'ultima ne soffro da quando avevo 11 anni, mentre l'aggravamento e l'operazione è avvenuta intorno ai 20 anni).
Il persistere della dilatazione nonostante lo shunt probabilmente è dovuto al fatto che lo stesso sia stato posizionato male (non lo dico io chiaramente, ma un referto medico)
Purtroppo, gentile dott Migliaccio, molti aspetti non sono chiari neanche a me e non mi sono mai stati chiariti. Stante quanto lei mi dice. L'I.E.B. sarebbe comunque da escludere considerando che i ventricoli nella mia situazione erano dilatati.
A questo punto mi preme chiederle solamente se esiste una correllazione accertata tra emicranie con aurea visiva e idrocefalia e se l'ultimo episodio di emicrania devo appunto considerarlo un campanello d'allarme. L'ultimo episodio di emicrania con aurea mi ha lasciato la sensazione di non aver riacquisito al 100% la vista. La lettura mi stanca e ho la netta sensazione di non vederci bene. Chiaramente trattandosi di piccole zone cieche solo con un campo visivo computerizzato può stabilirlo con certezza. Ma la sensazione permane. Le chiedo questo perché come le dicevo sono all'estero, è una valutazione neurochirurgica prevede un rientro in Italia al momento non agevole.
RinnovandoLe i mie ringraziamenti per l'attenzione La saluto cordialmente
Il persistere della dilatazione nonostante lo shunt probabilmente è dovuto al fatto che lo stesso sia stato posizionato male (non lo dico io chiaramente, ma un referto medico)
Purtroppo, gentile dott Migliaccio, molti aspetti non sono chiari neanche a me e non mi sono mai stati chiariti. Stante quanto lei mi dice. L'I.E.B. sarebbe comunque da escludere considerando che i ventricoli nella mia situazione erano dilatati.
A questo punto mi preme chiederle solamente se esiste una correllazione accertata tra emicranie con aurea visiva e idrocefalia e se l'ultimo episodio di emicrania devo appunto considerarlo un campanello d'allarme. L'ultimo episodio di emicrania con aurea mi ha lasciato la sensazione di non aver riacquisito al 100% la vista. La lettura mi stanca e ho la netta sensazione di non vederci bene. Chiaramente trattandosi di piccole zone cieche solo con un campo visivo computerizzato può stabilirlo con certezza. Ma la sensazione permane. Le chiedo questo perché come le dicevo sono all'estero, è una valutazione neurochirurgica prevede un rientro in Italia al momento non agevole.
RinnovandoLe i mie ringraziamenti per l'attenzione La saluto cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.3k visite dal 02/06/2012.
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