Artrodesi lombare l5 s1
Buonasera,
ho 35 anni (170 cm per 60 kg) ho sempre fatto sport nella mia vita, fisico atletico.
Il primo episodio acuto l'ho avuto nel 2008 ed è durato circa un mese e mezzo (2 settimane a letto con pappagallo per la pipi), poi ho ripreso a fare sport regolarmente senza problemi per un anno, poi altro episodio, fino all'ultimo (il quinto) nell'agosto 2011. Quest'ultimo trattato con 21 punture di bentelan non è più guarito. Il dolore è diventato cronico e non riesco più ovviamente a fare nulla se non camminare (al massimo per 2 ore, poi devo sdraiarmi a letto). Non posso stare in macchina per più di 30 minuti consecutivi. Non vado più in ferie perchè ogni volta mi blocco a letto per 4/5 giorni. Il dolore e' localizzato a livello lombare con notevole strapiombo laterale in fase acuta: mai avuto alcun deficit o dolore a glutei o gambe.Ho fatto 25 lezioni private di pilates, 15 di fisioterapia metodo souchard, 15 sedute di agopuntura, 3 osteopati, ecc. Morale della favola consumo circa una confezione di 24 pastiglie di moment al mese oltre ad OKI a volontà. Ero convinto che il male fosse causato dalla protusione discale L5 S1. Invece ieri ho scoperto che il dolore è causato da una discopatia e più precisamente dal consumo del disco L5 S1, il neurochirurgo mi ha consigliato l'intervento con artrodesi e di stare tranquillo perchè gli alttri dischi sono perfetti e che si tratta di un intervento di routine. In pratica mi ha detto che mi fissa delle viti bloccandomi la zona interessata dal disco consumata. L'intervento dura 90 minuti, 3 giorni di degenza e 4 mesi di corsetto rigido. Io sono terrorizzato dall'idea di immobilizzare la colonna vertebrale e francamente mi viene difficile credere che tale operazione sia scevra da conseguenze anche peggiori di quelle a cui vado incontro quotidianamente. Esiste una statistica confortante su questo tipo di intervento? Possibile che nel 2013 non esista niente di meno cruento e più moderno? Non è possibile idratare il disco consumato in qualche modo? Ero convinto di dover tirare via semplicemente l'ernia ed invece mi trovo a dover decidere se fare un intervento del genere. E' un intervento indicato ad una persona di 35 anni? Devo convivere con delle viti nella colonna vertebrale per 40 anni? Cosa devo fare? Sono passati ormai 20 mesi dalla comparsa del dolore cronico. Può guarire col tempo?
ho 35 anni (170 cm per 60 kg) ho sempre fatto sport nella mia vita, fisico atletico.
Il primo episodio acuto l'ho avuto nel 2008 ed è durato circa un mese e mezzo (2 settimane a letto con pappagallo per la pipi), poi ho ripreso a fare sport regolarmente senza problemi per un anno, poi altro episodio, fino all'ultimo (il quinto) nell'agosto 2011. Quest'ultimo trattato con 21 punture di bentelan non è più guarito. Il dolore è diventato cronico e non riesco più ovviamente a fare nulla se non camminare (al massimo per 2 ore, poi devo sdraiarmi a letto). Non posso stare in macchina per più di 30 minuti consecutivi. Non vado più in ferie perchè ogni volta mi blocco a letto per 4/5 giorni. Il dolore e' localizzato a livello lombare con notevole strapiombo laterale in fase acuta: mai avuto alcun deficit o dolore a glutei o gambe.Ho fatto 25 lezioni private di pilates, 15 di fisioterapia metodo souchard, 15 sedute di agopuntura, 3 osteopati, ecc. Morale della favola consumo circa una confezione di 24 pastiglie di moment al mese oltre ad OKI a volontà. Ero convinto che il male fosse causato dalla protusione discale L5 S1. Invece ieri ho scoperto che il dolore è causato da una discopatia e più precisamente dal consumo del disco L5 S1, il neurochirurgo mi ha consigliato l'intervento con artrodesi e di stare tranquillo perchè gli alttri dischi sono perfetti e che si tratta di un intervento di routine. In pratica mi ha detto che mi fissa delle viti bloccandomi la zona interessata dal disco consumata. L'intervento dura 90 minuti, 3 giorni di degenza e 4 mesi di corsetto rigido. Io sono terrorizzato dall'idea di immobilizzare la colonna vertebrale e francamente mi viene difficile credere che tale operazione sia scevra da conseguenze anche peggiori di quelle a cui vado incontro quotidianamente. Esiste una statistica confortante su questo tipo di intervento? Possibile che nel 2013 non esista niente di meno cruento e più moderno? Non è possibile idratare il disco consumato in qualche modo? Ero convinto di dover tirare via semplicemente l'ernia ed invece mi trovo a dover decidere se fare un intervento del genere. E' un intervento indicato ad una persona di 35 anni? Devo convivere con delle viti nella colonna vertebrale per 40 anni? Cosa devo fare? Sono passati ormai 20 mesi dalla comparsa del dolore cronico. Può guarire col tempo?
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Se l'intervento è necessario lo si deve fare.Nel caso fosse necessaria l'artrodesi, si può convivere anche 50 anni con viti e barre.
Non visitandoLa e non visionando le immagini della RM non posso esprimermi sulla indicazione data dai colleghi, ma va ben valutata la possibilità di eseguire il solo intervento di discectomia senza applicazione di dispositivi.
Con cordialità
Non visitandoLa e non visionando le immagini della RM non posso esprimermi sulla indicazione data dai colleghi, ma va ben valutata la possibilità di eseguire il solo intervento di discectomia senza applicazione di dispositivi.
Con cordialità
[#2]
Utente
Grazie della risposta dottore. Mi sto accingendo a fare una nuova RSM. Una volta in possesso del referto verro' a farLe visionare le immagini. Ma dottore perché Lei parla di discectomia? Ma il problema e' provocato dal disco consumato o dalla protrusione erniaria? Asportando l'ernia rimarrebbe il disco consumato o sbaglio?
[#3]
Utente
La nuova RSM non mostra significative differenze del quadro diagnostico. Mi sono fatto visitare nuovamente da un neurochirurgo, che mi ha confermato una discopatia in L5 S1 di grado 4 della scala Pfirmann senza segnali di Modic. Per adesso mi consiglia di praticare fisioterapia presso un centro specializzato. Per l'operazione di artrodesi mi consiglia di aspettare (e' un neurochirurgo specializzato proprio in artrodesi) perché l'intervento non da garanzie e viene da lui consigliato quando la discopatia arriva al grado 5 con presenza di edemi.
Gli ho chiesto lumi circa la possibilità di iniettare cellule staminali autologhe nel disco. Mi ha riferito che essendo la zona discale priva o quasi di vascolarizzazione, le cellule sono destinate a morte certa. Peccato perché ero alla ricerca disperata di qualche dottore a Milano che utilizza tale metodica.
Gli ho chiesto lumi circa la possibilità di iniettare cellule staminali autologhe nel disco. Mi ha riferito che essendo la zona discale priva o quasi di vascolarizzazione, le cellule sono destinate a morte certa. Peccato perché ero alla ricerca disperata di qualche dottore a Milano che utilizza tale metodica.
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Utente
Grazie per la risposta dottore.
Leggevo in internet di un neurochirurgo che a Cagliari utilizza le cellule staminali autologhe. L'ho contattato via mail e mi ha risposto che questa tecnica è utilizzata da alcuni anni in USA e che varie riviste scientifiche ne provano la sua efficacia. Mi ha detto che nel mio caso specifico potrebbero essermi di aiuto. Non so più cosa pensare.
Leggevo in internet di un neurochirurgo che a Cagliari utilizza le cellule staminali autologhe. L'ho contattato via mail e mi ha risposto che questa tecnica è utilizzata da alcuni anni in USA e che varie riviste scientifiche ne provano la sua efficacia. Mi ha detto che nel mio caso specifico potrebbero essermi di aiuto. Non so più cosa pensare.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 29.1k visite dal 05/04/2013.
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