Ernia l4-l5 Devo essere operato ?

Da giovane ho sofferto di scoliosi portando dai 5 ai 17 anni un busto ortopedico.
Lo sport è una costante nella mia vita (palestra e nuoto principalmente) e a parte qualche episodio di colpo della strega (da cui emerse 25 anni fa lo schiacciamento L5-S1) sono stato sempre bene.
Dal 13.7.2013 soffro di sciatalgia sx che si manifesta dopo qualche minuto in posizione eretta da fermo o dopo qualche centinaio di metri se cammino. Il dolore non è invalidante ma produce una discreta sofferenza, poco tollerabile che rende impegnativo il permanere in piede o la prosecuzione del cammino. Da seduto o disteso invece nessun fastidio. A seguito si è manifestato un deficit motorio all'alluce sx (constatato durante recente visita medica), ovvero alzo l'alluce sx quasi quanto il dx (al 75%) ma in presenza di forza contrapposta verso il basso l'alluce sx non resta alzato ma "cade". La camminata sui talloni sulla gamba sx è possibile ma con più difficoltà rispetto alla dx. La prima settimana ho assunto antifiammatori per bocca (VoltaAdvance), la seconda settimana iniezioni di cortisone al mattino (Bentelan) e antifiammatorio la sera (Dicloreum) con risultati non risolutivi. Poi niente medicine a parte 1 compressa al di (Trioconal 600 hr).
Ho eseguito RM e EMG che evidenziano ernia l4-l5. La mia domanda: è necessario intervento chirurgico per asportare ernia (possibile non prima di 6 settimane per lista attesa) oppure approccio conservativo con terapie ?

EMG 06.08.13 (riporto fedelmente anche se nella seconda frase manca il termine "norma" credo)
Nella norma il SAP da stimolo al nervo surale di sinistra.
Nella il cMAP da stimolo ai nervi SPI e SPE di sinistra.
Marcate anomalie delle risposte ricorrenti da stimolo al nervo SPE di sinistra.
EMG ad ago:
Non si registra attività spontanea dai mm esaminati; dopo attivazione si registrano PUMs di elevata ampiezza, morfologia polifasica con pattern di reclutamento ridotto.
CONCLUSIONI
Il quadro neurofisiologico depone per una sofferenza della radice L5 di sinistra, con caratteristiche di ristrutturazione neurogena cronica di grado discreto.

RM rachide lombosacrale 01.08.13
Regolare ampiezza del canale spinale.
Nei limiti la lordosi lombare fisiologica; emisacralizzazione sinistra di L5.
Nettamente ridotto in altezza lo spazio intersomatico a livello L5-S1 con segnale del disco alterato, con aspetto di tipo degenerativo.
A livello L4-L5 è presente ernia discale intraforaminale sinistra.
Più regolare aspetto dei restanti dischi intersomatici.
Modeste rugosità artrosiche a carico dei processi articolari, tuttavia ben orientati.
Regolare il cono midollare.
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Gradirei avere una sua valutazione sull'opportunità di ricorrere all'intervento chirurgico e capire se effettuandolo tra almeno altre 6 settimane diventa poco utile mentr in caso di approccio diverso cosa mi consiglia di fare.
Grazie e complimenti per il lavoro che fate in questo sito
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
L'indicazione all'intervento sembrerebbe esserci.
Abbiamo il dolore, il tempo da cui decorrono i disturbi, il deficit neurologico ed il referto della rmn lombare che, al pari delle conclusioni dell'emg, concoincide con la sintomatologia soggettiva ed obiettiva.
Un intervento andrebbe eseguito al più presto, e può darsi che sei settimane siano troppe , ma è sempre meglio un intervento tardivo che nessun trattamento risolutivo.
Nel frattempo, sostanzialmente, riposo senza sforzare la schiena, uso di corsetto semirigido e analgesici al bisogno.
Auguri cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua immediata risposta. Sono sorpreso visto il periodo di ferie e la concomitanza con il weekend !!
Al momento sono a riposo nel senso che durante il giorno sono prevalentemente seduto, limitando l'attività fisica a raggiungere la spiaggia (sono in vacanza) 300 metri di cui metà percorsi in bici e relativo ritorno a casa. Uso la bici perchè ho l'impressione di caricare meno la schiena e perchè l'intero percorso a piedi sarebbe più doloroso. Mi capita anche di guidare l'auto, soprattutto dalla prossima settimana con il rientro al lavoro, ma ho un auto alta, comoda, con il cambio automatico e non muovo la gamba sx durante la guida. E i tragitti casa lavoro sono brevi (10 minuti) e poi ho un lavoro d'ufficio al computer e seduto.
Non ho avuto indicazioni per uso del corsetto e l'unica prescrizione che ho ricevuto durante la prima e al momento unica visita neurochirurgica è stata di fare una ginnastica al piede sx che consiste in un movimento ondulatorio con l'uso di una pedana con una semisfera sotto che faccio sempre da seduto (1 ora al giorno) in attesa dell'intervento (minimo 6 settimane). In pratica simulo la pressione di un acceleratore con movimento punta tacco senza staccare il piede.
Ho programmato una seconda visita neurochirurgica (fine agosto) per avere un altro consulto che aggiunto alla sua risposta mi consentono di arrivare a 3 pareri.
Avrei anche programmato una visita da un fisiatra (inizio settembre) ma forse sto sbagliando ambito e rischio di fare confusione.

A questo punto le chiedo cortesemente di avere la sua opinione in merito a questi 3 punti:
- l'uso del corsetto in attesa dell'intervento è assoluto ? Non ho dolori così importanti a meno che non cammino.
- sto conducendo una vita troppo attiva, nel senso che dovrei stare prevalentemente disteso evitando anche il rientro al lavoro ?
- immagino mi dovrò operare. La questione più spinosa riguarda la scelta del centro. Vivo in provincia di Treviso, dove vado tra Mestre Ospedale All'Angelo, Verona Borgo Trento, oppure altro (Treviso, Padova) ? Senza ovviamente mettere in discussione la professionalità e le competenze di ciascun centro lei dove preferirebbe farsi operare ?
Grazie ancora e complimenti per il vostro lavoro su questo sito che porta in alto il valore della categoria.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
1) No, non è assoluto. La sua funzione consiste essenzialmente ad impedirLe di compiere movimenti incongrui.
2)Se non ha eccessivi dolori e, soprattutto, non si registra un accentuazione del deficit neurologico, direi che è uno stile di vita accettabile.
3)Non diamo indicazioni di sede, ma i Centri da Lei segnalati appaiono tutti affidabili, insieme ad altri (piuttosto, si informi se qualcuno esegue la mininvasiva).

Faccia pure conoscere le ulteriori evoluzioni.
Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
La aggiorno sulla mia situazione che è alquanto controversa.
Ho avuto 2 visite neurologiche in 2 istituti diversi, con professionisti di calibro importante.
In entrambi gli istituti il trattamento chirurgico avviene attraverso il servizio sanitario pubblico, quindi non c'è interesse ad acquisire il paziente.
Purtroppo ho avuto 2 opinioni molto diverse su quello che ritengo l'aspetto più critico che è il deficit di forza, ovvero alzo l'alluce sx quasi quanto il dx (al 75%) ma in presenza di forza contrapposta verso il basso l'alluce sx non resta alzato ma "cade". La camminata sui talloni sulla gamba sx è possibile ma con più difficoltà rispetto alla dx.

Risposta medico A:
Il medico sostiene che il deficit è importante, che la pressione esercitata dall'ernia sulla radice può provocare un danno progressivo con la caduta del piede nella peggiore delle ipotesi e quindi va liberata con urgenza attraverso l'intervento chirurgico. L'intervento non garantisce la ripresa del deficit ma ne impedisce il peggioramento e comunque ne consente una più probabile ripresa. Sono stato chiamato per l'intervento ieri e ho preso un po' di tempo.

Risposta medico B:
Il medico sostiene invece che il deficit è modesto e che la pressione esercita dall'ernia sulla radice non provoca un danno progressivo, se c'è stata lesione questa avviene solo in fase di espulsione iniziale dell'ernia e che la pressione in atto provoca solo una infiammazione ed è improbabile che vada a peggiorare il deficit. Pertanto l'intervento non ha alcun senso per liberare la radice ma va praticato solo per togliere il dolore.
E ' anche possibile, (70% no, 30% si) che la cosa si risolva spontaneamente, se vedo un miglioramento nel dolore posso iniziare anche a fare fisioterapia. Se invece non c'è miglioramento entro 2 mesi sono da operare e sono già in lista di attesa.
Mi ha prescritto Lyrica un farmaco che "insegna" al nervo una trasmissione normale usato spesso per curare l'epilessia che ha avuto in questi pazienti successo nel sintomo della sciatalgia ove presente.

A questo punto sono estremamente in difficoltà e mi sarebbe utile una sua opinione in merito, penso che l'aspetto di una radice nervosa sottoposta a pressione da un ernia dovrebbe essere un fatto di letteratura se la lesione avviene solo in fase di espulsione oppure è progressiva. Inoltre da qualche giorno il dolore è diminuito, ovvero comunque si presenta ma ho una maggiore autonomia. Esempio prima lo accusavo dopo 100 metri di passeggiata ora riesco a fare di più, prima dopo qualche minuto in piedi ero costretto a sedermi ora ho una autonomia maggiore. Non so proprio cosa fare.
Grazie mille e buon lavoro
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Pur non avendoLa mai vista, la mia opinione tende ad essere più vicina a quella del Medico A. Anzi la fisiopatologia del Collega B mi lascia alquanto perplesso (erano tutti e due Neurochirurghi, vero?).
Saluti cordiali
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