Bulging posteriore l4-l5 e l5-s1 e forte zoppia gamba destrai

Buongiorno, ho 63 anni e da circa 1 anno ho forti dolori alla gamba destra che non mi permettono più di camminare e mi Fano zoppicare.ho fatto una tac il cui esito e': spondiloartrosi osteofitosica ed artrosi interapofisaria con ipertrofia ed asimmetria dei massicci articolari.diametro dello speco rachideo ai limiti inferiori della norma con canale segmentarla mente ristretto e asimmetrico a livello di l3-s1. Discreta rotto scoliosi metamerica destro convessa. A livello di l2-l3 e l3-l4 segni di sofferenza cronica discale con vacuolizzazione e bulging posteriore disarmonico con maggiore espressione a destra in relazione alla rotazione.
A livello di l4-l5 perdita della normale concavità posteriore fisiologica del disco come da sofferenza cronica con vacuolizzazione e bulging posteriore armonico con impronta sul sacco.
A livello di l5-s1 segni di sofferenza discale cronica con assottigliamento vacuolizzazione e bulging posteriore disarmonico con maggiore espressione intraforaminale a sinistra.radice nervosa omolaterale modicamente edematosa.
Ho provato diverse cure , antinfiammatori,agopuntura,lyrica, gabapentin mio dolore si allevia solo durante l'assunzione appena smetto la cura ritorna. Ad oggi ho molta debolezza e zoppia alla gamba destra con dolore e bruciore sopra nella parte superiore al collo del piede, tra tibia e collo piede, e con il dito alluce che si irrigidisce.non riesco più a fare una passeggiata o a camminare per più di 2 minuti e anche fare 2 passi e' diventato impossibile. Ho raggiunto una qualità di vita inaccettabile,,vorrei sapere se l'intervento chirurwgico potrebbe essere la soluzione idonea e se potrei recuperare la piena funzionalità della gamba. Che tipo di intervento, o se forse è il caso di valutare delle infiltrazioni epidurali di cortisone prima di procedere con l'intervento.Grazie in anticipo e saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
pur nei limiti della consulenza on-line, il quadro descritto è quello di una stenosi (canale stretto) del canale lombare, responsabile dei sintomi che Lei riferisce.
La stenosi, dovuta all'artrosi, comprime le radici nervose contenute nel canale procurando dolore e ridotta funzionalità, soprattutto nella deambulazione che risulta notevolmente ridotta con ingravescenza dei disturbi.
L'intervento chirurgico è risolutivo perchè rimuove la causa dei sintomi, mentre una terapia medica, come quella da Lei accennata, non ha alcun effetto su di essa, anche se la momentanea scomparsa del dolore, porta un pò di beneficio.

Il rischio operatorio è praticamente vicino allo zero (al di là di quelli generici come in ogni cosa a questo mondo) e comunque molto al di sotto dei rischi di aggravamento se non venisse attuato.

E' chiaro che ogni caso clinico vada valutato direttamente, attraverso l'esame clinico specifico e generale del paziente, dallo specialista del settore che dovrà anche pianificare modalità e tecniche congrue con la patologia da trattare.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti

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Utente
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Buongiorno e innanzitutto grazie per il celere riscontro.capisco perfettamente che senza una visita in essere é difficile dare indicazioni più precise rispetto alla tipologia di intervento più idoneo ma potrebbe gentilmente indicarmi quali secondo lei potrebbero essere le tipologie di intervento più adatte, se semplice decompressione o aggiunta di fusione spinale o altro ancora e percentuali di riuscita nonché tempi di risoluzione del dolore e di recupero?
Sarebbe auspicabile tentare prima con delle infiltrazioni di cortisone tra le faccette o epidurali?
Ho letto di diverse tecniche di intervento ma tutte rimandabili naturalmente al cado specifico della situazione clinica del paziente.
Cordialità,
Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
in sostanza le risposte se le è già date da sola, ricalcando quanto Le ho scritto nella prima risposta, ovvero sulla percentuale di successo, sulla tecnica da adottare che va valutata dallo specialista e sulla verosimile inefficacia delle infiltrazioni, nel Suo caso.

Cos'altro potrei aggiungere?
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Utente
Utente
Buonasera, considerando che il dolore alla gamba destra non migliora con il riposo e che anche da distesa accuso dolore costituito da forti bruciori e fitte di dolore al nervo tibiale anteriore che a volte sembra addirittura gonfiarsi e pulsare potrebbe essere , nonostante la degenerazione dei dischi presente, causato dal bulging che impronta il sacco durale e non in prima causa dalla degenerazione dei dischi? Un esame elettromiografico potrebbe aiutare ad individuare la causa del dolore all arto inferiore?ancora grazie e saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Il Suo è un quadro di spondilo-disco-artrosi, il che vuol dire che i processi degenerativi dell'artrosi hanno interessato i corpi vertebrali (spondilo), i dischi intersomatici ( i dischi situati tra un corpo vertebrale e l'altro) e altre strutture come le articolazioni (faccette articolari).
La sintomatologia, così come da Lei riferita, è consona con il quadro RM e i diversi aspetti sono riferibili sia all'artrosi che ai dischi protrusi (bulging).
Il dolore alla gamba destra dipende da quanto descritto in L4-L5 e/o L5-S1 cui contribuisce anche il quadro patologico della stenosi.
In caso di trattamento chirugico, si provvederà a correggere tali alterazioni.
Pertanto ha relativa poca importanza voler attribuire maggiore o minore importanza al bulging di un disco comunque degenerato.

Cordialmente
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Grazie mille!saluti
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Utente
Buonasera dott. Migliaccio
Dopo aver fatto visita neurochirurgica questo è stato il prim riscontro del medico.
Eon:non deficit stenici né di sensibilità.lasegue negativo bilateralmente.deambulazione nella norma sulle punte e sui talloni mentre in posizione neutra paziente presenta zoppia.su indicazione del neurochirurgo ho fatto esame eco color doppler le arterie risultano ok.in attesa di eseguire emg agli arti inferiori.ho fatto anche una rm alle anche dove si evidenzia marcata coxartrosi con iniziale deformazione fenore alla gamba destra.ora non so che pensare.potrebbe essere la zoppia dovuta alla coxartrosi dell anca?ma se così fosse sarebbe normale riuscire a camminare sulle punte e sui talloni?in ogni caso mi sono accorta che, a differenza dei primi mesi dove il dolore era concentrato tra il collo del piede e la tibia adesso cammino con il tallone verso l interno e se provo a correggere l appoggio mi fa male l interno coscia e l esterno.se invece non avverto dolore riesco a camminare normalmente senza zoppicare poggiando in modo corretto il piede.
Se potesse darmi qualche indicazione o suo pensiero in merito gliene sarei molto grata.
Grazie in anticipo e cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
a distanza è pressochè impossibile darLe delle indicazioni terapeutiche.
E' necessaria una valutazione clinica per poter stabilire la reale origine dei Suoi sintomi, ovvero capire quanto di tali sintomi è da attribuirsi alla coxoartrosi e quanto alla patologia vertebrale o se entrambi contribuiscono ai disturbi della deambulazione.

Mi par di capire che dovrà tornare al controllo. Eventualmente mi faccia sapere.

Con cordialità
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Utente
Utente
Buongiorno dott.Migliaccio,capisco perfettamente che a distanza é impossibile fare una diagnosi ma vorrei solo un suo parere riguardo al fatto che sulle punte e sui talloni cammino bene e invece se cammino normalmente zoppico e mi fa male in corrispondenza del muscolo estensore dell alluce e la parte interna della coscia.mi sembra una situazione alquanto anomala e vorrei capire se una condizione di coxartrosi potrebbe esserne la causa considerando che eon e lasegue sono negativi mentre invece il test del ginocchio portato verso l esterno con la gamba piegata mi provoca molto dolore.non le sembra alquanto anomala una situazione di zoppia che però non si presenta se si cammina su punte e su talloni?un anca artrosica farebbe zoppicare ma potrebbe non dar fastidi sulle punte e sui talloni?il fatto che lasegue e eon siano negativi e che non ho deficiti sulle punte e sui talloni dovrebbe far escludere una stenosi sintomatica?eppure però il dolore al muscolo estensore non dovrebbe essere collegato all artrosi Dell anca.purtroppo la visita di controllo é fissata al 6 maggio e vorrei solo cominciare a capire i diversi scenari che potrebbero aprirsi.
Grazie in anticipo e con l occasione le auguro una buona giornata
Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
il camminare sulle punte e sui talloni è un test per saggiare la forza muscolare e non il dolore. E in ogni caso la prova dura pochi secondi. Se camminasse sulle punte e sui talloni per 300-400 mt, probabilmente avvertirebbe dolore
Se a ginocchio flesso si provoca dolore nell'abduzione dell'arto è segno di interessamento della coxo-femorale.
Cosa intende per stenosi sintomatica?

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Buongiorno dott.migliaccio e grazie come al solito per la sua risposta.per stenosi sintomatica intendo che pur essendoci la stenosi non è detto che sia questa a provocare i miei disturbi.
Cmq mi sembra strano Che un dolore così forte da non permettermi di camminare nemmeno per pochi secondi in modo normale mi permetta di camminare benissimo invece su punte e talloni per gli stessi pochi secondi.
Non sembra strano anche a lei?
Volendo attribuire la causa alla colonna vertebrale credo, forse erroneamente ed è per questo che chiedo il suo parere, che sia molto strano,a maggior ragione a fronte di una stenosi,essere negativa ai diversi test effettuati e continuare però ad avere dolore e zoppia alla gamba.
Per tale motivo le chiedevo se tale disturbo potrebbe essere attribuibile ad altro ,nel caso specifico all anca o da quale altro problema della colonna che sia individuabile dai test e se si quale tipologia di esame \ test mi potrebbe consigliare
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
se il dolore Le passa stando sulle punte, provi a usare i tacchi a spillo.

Nella stenosi del canale lombare spesso, all'esame clinico non si repertano segni deficitari e la diagnosi può essere fatta sulla scorta del racconto del paziente che riferisce insorgenza di sintomi come dolore, sensazione di intorpidimento degli arti inferiori ecc , dopo una deambulazione di 50-100 mt.

E comunque per una diagnosi differenziale tra le patologie che possono esprimersi con sintomi simili, è indispensabile la visita diretta.

La visita Le è stata prenotata per il 6 maggio. Mi sembra esagerato il tempo di attesa, ma se non ci sono alternative, deve attendere.

Cordialmente