Cervicalgia con protrusione discale c4-c5 e c5-c6
Buongiorno, soffro di cervicalgia da lungo tempo peggiorata notevolmente a metà 2012 x cui, in accordo con il mio medico curante, ho iniziato a fare terapie presso centri fisioterapici (manipolazioni chiropratiche, tens e ginnastica di gruppo) senza tuttavia avere dei benefici.
Nel frattempo il mio medico, x ridurre la sofferenza che mi tormentavano mi ha prescritto una terapia farmacologica con Ketoprofene da 200mg e Depalgos da 5+325 mg, anche qui senza miglioramenti significativi x cui abbiamo deciso di fare una EMG il 22/05/2014 e la RMN il 03/06/2014 con queste diagnosi:
EMG segni di sofferenza neurogena cronica nei distretti di pertinenza radicolare C5-C6 di entrambi i lati (lievi moderati a dx, lievi a sx, in assenza tuttavia di attività spontanea da denervazione in atto.
RMN immagini acquisite secondo piani sagittali e assiali mediante sequenze STIR, GE, T1 e T2 pesate.
Del rachide appare rettilineizzato, in un quadro dimanifestazioni artrosiche, caratterizzate da osteofitosi margino-somatica prevalentemente anteriore, con alterazione di segnale e assottigliamento dei dischi intervertebrali, per fenomeni degenerativi.
Quest'ultimo reperto appare più evidente in C4-C5, dove il segnale delle limitanti somatiche appare iperintenso nelle sequenze T2 dipendenti e ipointenso nelle sequenze T1 pesate, x edema reattivo ai fenomeni degenerativi del disco (Modic 1). Nettamente assottigliato anche il disco intervertebrale C5-C6.
Il disco intervertebrale C4-C5 protrude in sede mediana-paramediana dx con impronta sulla parete ventrale del sacco durale.
Ai restanti livelli esaminati non si osservano immagini riferibili a ernie nè a protrusioni discali significative, ed appaiono conservati i diametri del canale cervicale.
Regolare il segnale del liquor e del midollo spinale.
Dato che il dolore era così forte che non mi permetteva di muovermi neppure nel letto ho fatto una visita presso l'ambulatorio di neurochirurgia dell CTO di Torino che mi ha suggerito, prima di pensare ad un eventuale intervento chirurgico, di intraprendere un trattamento di rieducazione posturale x cui a fine Agosto 2014 mi sono rivolto presso la struttura ospedaliera di Chieri dove mi hanno prescritto 12+12+7 sedute di fisioterapia con il metodo McKenzie accompagnate da terapia con Arcoxia da 60 mg. che ho terminato a 1/2 novembre
Il risultato, anche se il dolore c'era sempre, è stato abbastanza buono perchè mi permetteva di girare la testa senza tanto dolore.
Ho continuato a fare gli esercizi a casa ma il dolore mano a mano che i giorni passavano mi tormentava al punto tale da non riuscire a farli per cui il 17/02/2015 ho fatto una nuova visita dalla fisiatra dell'ospedale, ma contariamente a quanto pensavo anzichè prescrivermi fisioterapia mi ha prescritto una terapia con Tapentadolo che sto assumendo dal 24/02/2015 senza nessun giovamento del dolore anzi lasciandomi una fastidiosa sonnolenza.
Cosa posso fare ? Chi mi può dare una soluzione ? Grazie infinite per una risposta
Nel frattempo il mio medico, x ridurre la sofferenza che mi tormentavano mi ha prescritto una terapia farmacologica con Ketoprofene da 200mg e Depalgos da 5+325 mg, anche qui senza miglioramenti significativi x cui abbiamo deciso di fare una EMG il 22/05/2014 e la RMN il 03/06/2014 con queste diagnosi:
EMG segni di sofferenza neurogena cronica nei distretti di pertinenza radicolare C5-C6 di entrambi i lati (lievi moderati a dx, lievi a sx, in assenza tuttavia di attività spontanea da denervazione in atto.
RMN immagini acquisite secondo piani sagittali e assiali mediante sequenze STIR, GE, T1 e T2 pesate.
Del rachide appare rettilineizzato, in un quadro dimanifestazioni artrosiche, caratterizzate da osteofitosi margino-somatica prevalentemente anteriore, con alterazione di segnale e assottigliamento dei dischi intervertebrali, per fenomeni degenerativi.
Quest'ultimo reperto appare più evidente in C4-C5, dove il segnale delle limitanti somatiche appare iperintenso nelle sequenze T2 dipendenti e ipointenso nelle sequenze T1 pesate, x edema reattivo ai fenomeni degenerativi del disco (Modic 1). Nettamente assottigliato anche il disco intervertebrale C5-C6.
Il disco intervertebrale C4-C5 protrude in sede mediana-paramediana dx con impronta sulla parete ventrale del sacco durale.
Ai restanti livelli esaminati non si osservano immagini riferibili a ernie nè a protrusioni discali significative, ed appaiono conservati i diametri del canale cervicale.
Regolare il segnale del liquor e del midollo spinale.
Dato che il dolore era così forte che non mi permetteva di muovermi neppure nel letto ho fatto una visita presso l'ambulatorio di neurochirurgia dell CTO di Torino che mi ha suggerito, prima di pensare ad un eventuale intervento chirurgico, di intraprendere un trattamento di rieducazione posturale x cui a fine Agosto 2014 mi sono rivolto presso la struttura ospedaliera di Chieri dove mi hanno prescritto 12+12+7 sedute di fisioterapia con il metodo McKenzie accompagnate da terapia con Arcoxia da 60 mg. che ho terminato a 1/2 novembre
Il risultato, anche se il dolore c'era sempre, è stato abbastanza buono perchè mi permetteva di girare la testa senza tanto dolore.
Ho continuato a fare gli esercizi a casa ma il dolore mano a mano che i giorni passavano mi tormentava al punto tale da non riuscire a farli per cui il 17/02/2015 ho fatto una nuova visita dalla fisiatra dell'ospedale, ma contariamente a quanto pensavo anzichè prescrivermi fisioterapia mi ha prescritto una terapia con Tapentadolo che sto assumendo dal 24/02/2015 senza nessun giovamento del dolore anzi lasciandomi una fastidiosa sonnolenza.
Cosa posso fare ? Chi mi può dare una soluzione ? Grazie infinite per una risposta
[#1]
Egr. signore,
dal Suo racconto si evince che le terapie mediche e fisioterapiche adottate non hanno avuto alcun beneficio e che, ancora a distanza di tre anni, c'è chi ritiene utile imbottirLa di farmaci.
E' quindi molto verosimile che la terapia debba essere chirurgica, i cui tempi e le cui modalità tecniche vanno valutate contestualmente all'esame clinico.
Disponibile per eventuali ulteriori chirimenti, invio cordiali saluti
dal Suo racconto si evince che le terapie mediche e fisioterapiche adottate non hanno avuto alcun beneficio e che, ancora a distanza di tre anni, c'è chi ritiene utile imbottirLa di farmaci.
E' quindi molto verosimile che la terapia debba essere chirurgica, i cui tempi e le cui modalità tecniche vanno valutate contestualmente all'esame clinico.
Disponibile per eventuali ulteriori chirimenti, invio cordiali saluti
[#2]
Utente
Buongiorno dott. Migliaccio, La ringrazio per la risposta, come può immaginare anch'io rientro in quella categoria di persone che se si potesse evitare l'ntervento chirurgico lo eviterei per cui, in questo lasso di tempo, come suggeritomi alla visita neochirutgica ambulatoriale fatta al CTO di Torino ho fatto il percorso suggeritomi dalla dottoressa che mi ha visto nel giugno scorso.
Devo precisare che nel momento più acuto della "malattia" ero fortemente debilitato nello svolgere tutti i movimenti quotidiani (farsi la barba, alzarsi e coricarsi dal letto, vestirsi, mangiare, sbadigliare ecc. ecc.) e durante la fisioterapia posturale ho avuto un risultato che non avrei mai immaginato ma, come ho detto sopra, questo beneficio si è ridotto dopo un paio di settimane pur continuando a fare a casa gli esercizi; e' il caso di ripetere una RMN o altra indagine più adatta ?
Nel mio caso dal referto della RMN che ho descritto nel mio precedente messaggio come interpretra il danno della mia cervicale e, se non chiedo troppo, a quale tipo di intervento chirurgico mi dovrei sottoporre.
E
Per inquadrare meglio la mia situazione La informo che ho 65 anni e sono un soggetto iperteso che gestisco con 1 cp di APROVEL da 150 mg e che ho avuto due episodi di fibrilazione atriale (1 nel 2006 e 1 nel 2008) che gestisco con 1/2 cp di ALMARITM da 100 mg mattino e sera.
RingraziandoLa ancora per la risposta, Le porgo i mie cordiali saluti
Vallese Antonio
Devo precisare che nel momento più acuto della "malattia" ero fortemente debilitato nello svolgere tutti i movimenti quotidiani (farsi la barba, alzarsi e coricarsi dal letto, vestirsi, mangiare, sbadigliare ecc. ecc.) e durante la fisioterapia posturale ho avuto un risultato che non avrei mai immaginato ma, come ho detto sopra, questo beneficio si è ridotto dopo un paio di settimane pur continuando a fare a casa gli esercizi; e' il caso di ripetere una RMN o altra indagine più adatta ?
Nel mio caso dal referto della RMN che ho descritto nel mio precedente messaggio come interpretra il danno della mia cervicale e, se non chiedo troppo, a quale tipo di intervento chirurgico mi dovrei sottoporre.
E
Per inquadrare meglio la mia situazione La informo che ho 65 anni e sono un soggetto iperteso che gestisco con 1 cp di APROVEL da 150 mg e che ho avuto due episodi di fibrilazione atriale (1 nel 2006 e 1 nel 2008) che gestisco con 1/2 cp di ALMARITM da 100 mg mattino e sera.
RingraziandoLa ancora per la risposta, Le porgo i mie cordiali saluti
Vallese Antonio
[#3]
Egr. signor Vallese,
gli interventi chirurgici si evitano quando non sono necessari e non perchè è una scelta da farsi a piacere.
Ci sono patologie che vanno curate con una terapia medica e altre con una terapia chirurgica.
E come se chi avesse dolore per un femore rotto potesse scegliere se operarsi o no.
Detto questo, a distanza non so dirLe eventualmente quale strategia e tecnica chirurgica è indicata nel Suo caso, perchè essa dipende dallo studio delle immagini degli esami radiologici, dai sintomi soggettivi (ovvero quelli che Lei accusa), da quelli oggettivi (ovvero quelli evidenziabili con l'esame clinico), da eventuali ulteriori approfondimenti clinici peculiari e generali.
Le patologie accennate e per le quali è in cura non dovrebbero controindicare l'intervento, per il quale bisogna soppesare rischio e beneficio.
Cordialmente
gli interventi chirurgici si evitano quando non sono necessari e non perchè è una scelta da farsi a piacere.
Ci sono patologie che vanno curate con una terapia medica e altre con una terapia chirurgica.
E come se chi avesse dolore per un femore rotto potesse scegliere se operarsi o no.
Detto questo, a distanza non so dirLe eventualmente quale strategia e tecnica chirurgica è indicata nel Suo caso, perchè essa dipende dallo studio delle immagini degli esami radiologici, dai sintomi soggettivi (ovvero quelli che Lei accusa), da quelli oggettivi (ovvero quelli evidenziabili con l'esame clinico), da eventuali ulteriori approfondimenti clinici peculiari e generali.
Le patologie accennate e per le quali è in cura non dovrebbero controindicare l'intervento, per il quale bisogna soppesare rischio e beneficio.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.3k visite dal 05/03/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.