Ritardo diagnosi neoplasia
Mio padre, che ha 68 anni e fino a oggi ha sempre goduto di ottima salute (sportivo, dieta sana, non fumatore), a seguito di alcuni atteggiamenti inusuali è stato sottoposto a TAC presso il pronto soccorso della struttura ospedaliera della cittadina in cui viviamo. La TAC ha evidenziato una probabile neoplasia nell'encefalo, per cui è stato predisposto il trasferimento nell'ospedale del capoluogo di provincia. A oltre una settimana dal ricovero, però, e nonostante la richiesta inoltrata (a quanto ci dicono) per una risonanza magnetica e una TAC Total Body, nessuno dei due esami è ancora stato effettuato e a oggi non è stata formulata alcuna diagnosi. Tuttavia, i medici parlano di scarsissime speranze di sopravvivenza, ci dicono che non vi sono le condizioni per operare e che probabilmente non si potrà neanche sottoporre mio padre a una terapia. In considerazione di questo ritardo, mi sono attivata per cercare vie alternative e sono riuscita a individuare un centro privato presso il quale mio padre potrebbe essere sottoposto ai due esami di cui ha bisogno. Quando, però, ho parlato di questa possibilità al medico di turno dell'ospedale in cui è ricoverato, questi mi ha risposto in modo laconico che non è una strada percorribile.
Al di là delle speranze di sopravvivenza, ciò che conta per la mia famiglia è lo stato d'animo di mio padre, sempre più provato da questo ritardo nella formulazione di una diagnosi. Esistono modi per velocizzare le procedure? È possibile che in un caso così grave (sempre stando a quello che ci è stato detto) il protocollo non preveda maggiore urgenza, se non priorità su altri casi? Ed è possibile che, anche a seguito di ripetute richieste, a noi familiari non si forniscano, neanche indicativamente, maggiori informazioni sui tempi d'attesa? Che i medici non ne siano a conoscenza (questo mi è stato risposto)?
Ringrazio sentitamente i medici che vorranno aiutarmi a capire.
Al di là delle speranze di sopravvivenza, ciò che conta per la mia famiglia è lo stato d'animo di mio padre, sempre più provato da questo ritardo nella formulazione di una diagnosi. Esistono modi per velocizzare le procedure? È possibile che in un caso così grave (sempre stando a quello che ci è stato detto) il protocollo non preveda maggiore urgenza, se non priorità su altri casi? Ed è possibile che, anche a seguito di ripetute richieste, a noi familiari non si forniscano, neanche indicativamente, maggiori informazioni sui tempi d'attesa? Che i medici non ne siano a conoscenza (questo mi è stato risposto)?
Ringrazio sentitamente i medici che vorranno aiutarmi a capire.
[#1]
Gentile signora,
Quello che dice è assurdo e non verrebbe da crederci.
Ma se le cose stanno come Le ha raccontate, la prima cosa da fare è andare dai Carabinieri e denunciare i medici che non provvedono agli approfondimenti diagnostici.
Poi non è chiaro come possano dire che ci sono <scarsissime possibilità di sopravvivenza> senza aver fatto la diagnosi.
Resto disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Quello che dice è assurdo e non verrebbe da crederci.
Ma se le cose stanno come Le ha raccontate, la prima cosa da fare è andare dai Carabinieri e denunciare i medici che non provvedono agli approfondimenti diagnostici.
Poi non è chiaro come possano dire che ci sono <scarsissime possibilità di sopravvivenza> senza aver fatto la diagnosi.
Resto disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
la ringrazio di cuore per il pronto riscontro.
In verità, proprio pochi minuti dopo l'inserimento del messaggio, ci sono state comunicate le date in cui mio padre sarà sottoposto ai due esami.
Il ritardo nella diagnosi, unito al pessimo quadro descrittoci, ha reso e sta rendendo l'attesa ancora più difficile. Confido che a seguito degli esami avremo almeno le idee più chiare su come muoverci.
La ringrazio ancora.
la ringrazio di cuore per il pronto riscontro.
In verità, proprio pochi minuti dopo l'inserimento del messaggio, ci sono state comunicate le date in cui mio padre sarà sottoposto ai due esami.
Il ritardo nella diagnosi, unito al pessimo quadro descrittoci, ha reso e sta rendendo l'attesa ancora più difficile. Confido che a seguito degli esami avremo almeno le idee più chiare su come muoverci.
La ringrazio ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 01/06/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.