Neurolosi del nervo spe
salve,in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto circa 4 anni fa ho iniziato ad avere problemi seri all'arto inferiore.
sono stato visitato da più specialisti in ortopedia ma non risultava nulla.
nel frattempo mi è stato tolto pure l'infortunio da parte del medico legale dell'inail dicendomi che era una malattia neurologica.
ho fatto ogni tipo di esame neurologico ma tutti risultavano negativi.
nel frattempo il dolore aumentava gonfiore bruciori sensazione che il piede venisse schiacciato, non riuscivo più ad appoggiare il piede dritto ma riuscivo solo di taglio.
però con la voglia e insistenza ho avuto un ultimo consulto da un neurologo che ha deciso il ricovero in ospedale.
ho fatto di nuovo tutto gli esami e anche li tutto negativo tranne l' elettromiografia che sottolineava una sofferenza allo spe.
dopo il ricovero mi è stata prescritta una terapia con rivotril lloresal e depakin. il neurologo mi ha dimesso dicendomi che era più un problema psicologico,nel frattempo stavo male con questa terapia perdita di peso sonnolenza e nausea.Sono ritornato in ospedale e da li ho incontrato un neurochirurgo che visti gli esami ha deciso l'intervento di neurolosi allo spe. subito dopo l' intervento ho avuto una ripresa eccezionale per più di un anno ho fatto sport corsa.
poi l'anno scorso di nuovo gli stessi sintomi piede che cadeva appoggio di taglio dolore e gonfiore sono ritornato in ospedale e ho fatto vari esami e di nuovo hanno fissato un intervento di neurolisi allo spe, di nuovo ho ripreso a fare tutto,fino a pochi giorni fa, stessi sintomi per la terza volta.
ho fatto gli stessi esami però l' ettromiografia non segnala più un deficit al nervo.
ora mi ritrovo con una gamba operata due volte dolore impossibilita' di muovere il piede ,le dita del piede sono tutte ad artiglio cammino solo con stampelle e tutore (molla di codevilla). nel'ultima visita mi è stato detto come precedentemente all primo intervento che potrei avere problemi psicologici ma già ho consultato uno specialista e lo ha escluso tanto che ha eliminato la terapia con depakin rivotril e llloresal e sanax.
cosa posso fare? come devo muovermi? dovrei ritornare dallo psicologo oppure è un problema fisico? come mai dopo i due interventi stavo bene e ora si è ripresentato il problema? nella zona dei due interventi all'altezza del ginocchio ho dolori e nella zona della cicatrice non ho più sensibilità ci può essere un rimedio?spero di essere stato chiaro mi affido a voi ai vostri consigli.vi ringrazio in anticipo per le risposte.
sono stato visitato da più specialisti in ortopedia ma non risultava nulla.
nel frattempo mi è stato tolto pure l'infortunio da parte del medico legale dell'inail dicendomi che era una malattia neurologica.
ho fatto ogni tipo di esame neurologico ma tutti risultavano negativi.
nel frattempo il dolore aumentava gonfiore bruciori sensazione che il piede venisse schiacciato, non riuscivo più ad appoggiare il piede dritto ma riuscivo solo di taglio.
però con la voglia e insistenza ho avuto un ultimo consulto da un neurologo che ha deciso il ricovero in ospedale.
ho fatto di nuovo tutto gli esami e anche li tutto negativo tranne l' elettromiografia che sottolineava una sofferenza allo spe.
dopo il ricovero mi è stata prescritta una terapia con rivotril lloresal e depakin. il neurologo mi ha dimesso dicendomi che era più un problema psicologico,nel frattempo stavo male con questa terapia perdita di peso sonnolenza e nausea.Sono ritornato in ospedale e da li ho incontrato un neurochirurgo che visti gli esami ha deciso l'intervento di neurolosi allo spe. subito dopo l' intervento ho avuto una ripresa eccezionale per più di un anno ho fatto sport corsa.
poi l'anno scorso di nuovo gli stessi sintomi piede che cadeva appoggio di taglio dolore e gonfiore sono ritornato in ospedale e ho fatto vari esami e di nuovo hanno fissato un intervento di neurolisi allo spe, di nuovo ho ripreso a fare tutto,fino a pochi giorni fa, stessi sintomi per la terza volta.
ho fatto gli stessi esami però l' ettromiografia non segnala più un deficit al nervo.
ora mi ritrovo con una gamba operata due volte dolore impossibilita' di muovere il piede ,le dita del piede sono tutte ad artiglio cammino solo con stampelle e tutore (molla di codevilla). nel'ultima visita mi è stato detto come precedentemente all primo intervento che potrei avere problemi psicologici ma già ho consultato uno specialista e lo ha escluso tanto che ha eliminato la terapia con depakin rivotril e llloresal e sanax.
cosa posso fare? come devo muovermi? dovrei ritornare dallo psicologo oppure è un problema fisico? come mai dopo i due interventi stavo bene e ora si è ripresentato il problema? nella zona dei due interventi all'altezza del ginocchio ho dolori e nella zona della cicatrice non ho più sensibilità ci può essere un rimedio?spero di essere stato chiaro mi affido a voi ai vostri consigli.vi ringrazio in anticipo per le risposte.
[#1]
Egr. signore,
Lei è stato chiarissimo, ma viceversa in effetti non sembrerebbe molto chiaro capire perché, a fronte di due interventi decompressivi per lo SPE con ottima ripresa funzionale, si presenti la recidiva dei sintomi.
Resta oscuro (anche se è un segno positivo) il reperto di normalità dell'ultimo esame EMG.
In cosa è consistito l'incidente di 4 anni fa? Il deficit dello Spe si è instaurato subito o a qualche tempo di distanza dall'evento?
Inoltre, dal punto di vista medico-legale, se sussiste il nesso di causa tra il deficit e il trauma, il danno va riconosciuto.
A distanza non so dirLe di più.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti invio cordiali saluti
Lei è stato chiarissimo, ma viceversa in effetti non sembrerebbe molto chiaro capire perché, a fronte di due interventi decompressivi per lo SPE con ottima ripresa funzionale, si presenti la recidiva dei sintomi.
Resta oscuro (anche se è un segno positivo) il reperto di normalità dell'ultimo esame EMG.
In cosa è consistito l'incidente di 4 anni fa? Il deficit dello Spe si è instaurato subito o a qualche tempo di distanza dall'evento?
Inoltre, dal punto di vista medico-legale, se sussiste il nesso di causa tra il deficit e il trauma, il danno va riconosciuto.
A distanza non so dirLe di più.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti invio cordiali saluti
[#2]
Utente
salve,la ringrazio per la sua risposta.
un collega per errore mentre movimentava un carrello con carico mi ha schiacciato il piede e non vedendomi ha continuato la manovra e ho avuto una torsione della gamba.
da subito il piede era gonfio tanto che non ho più indossato la scarpa per 2 settimane. premetto che sono andato subito in Ps dove non mi hanno fatto nemmeno una lastra ma solo una puntura per il dolore. la lastra e' stata eseguita successivamente ed evidenziava microfratture niente di che, poi dopo 4/5 settimane vedevo che l' appoggio del piede si modificava la punta del piede cadeva e inciampavo la sensibilità era poca quindi poi il fisioterapista e un medico mi hanno indirizzato a fare esami mirati dal punto di vista neurologico,poi tramite inail mi è stato detto che era una malattia neurologica quindi poi ho fatto tutti gli esami ma nelle strutture ospedaliere dicevano tutti che era un fatto legato all'incidente.
nel frattempo io per la decisione dell' inail ho perso il lavoro.
io da subito ho spiegato al medico di base tutte le sintamtologie ma diceva che era legato e al trauma e che non avevo nulla come avevano detto al Ps però con il passare del tempo il piede peggiorava.
Ora l EMG e negativa questo il neurochirurgo non riesce a capire il perché,lui ha consigliato il percorso psicologico che avevo fatto in precedenza come detto nel primo messaggio.
io potrei rifare tutto il percorso ma non so fino a che punto può essere utile,ora cosa dovrei fare?ho dolore non cammino quale strada posso intraprendere?? le dita del piede che sono ad artiglio la postura che sto assumendo sbagliata cosa devo fare?la ringrazio!!
un collega per errore mentre movimentava un carrello con carico mi ha schiacciato il piede e non vedendomi ha continuato la manovra e ho avuto una torsione della gamba.
da subito il piede era gonfio tanto che non ho più indossato la scarpa per 2 settimane. premetto che sono andato subito in Ps dove non mi hanno fatto nemmeno una lastra ma solo una puntura per il dolore. la lastra e' stata eseguita successivamente ed evidenziava microfratture niente di che, poi dopo 4/5 settimane vedevo che l' appoggio del piede si modificava la punta del piede cadeva e inciampavo la sensibilità era poca quindi poi il fisioterapista e un medico mi hanno indirizzato a fare esami mirati dal punto di vista neurologico,poi tramite inail mi è stato detto che era una malattia neurologica quindi poi ho fatto tutti gli esami ma nelle strutture ospedaliere dicevano tutti che era un fatto legato all'incidente.
nel frattempo io per la decisione dell' inail ho perso il lavoro.
io da subito ho spiegato al medico di base tutte le sintamtologie ma diceva che era legato e al trauma e che non avevo nulla come avevano detto al Ps però con il passare del tempo il piede peggiorava.
Ora l EMG e negativa questo il neurochirurgo non riesce a capire il perché,lui ha consigliato il percorso psicologico che avevo fatto in precedenza come detto nel primo messaggio.
io potrei rifare tutto il percorso ma non so fino a che punto può essere utile,ora cosa dovrei fare?ho dolore non cammino quale strada posso intraprendere?? le dita del piede che sono ad artiglio la postura che sto assumendo sbagliata cosa devo fare?la ringrazio!!
[#3]
<<la lastra e' stata eseguita successivamente ed evidenziava microfratture niente di che>>
Le microfratture in che sede anatomica sono state riscontrate?
Come le dicevo, a distanza è arduo fare diagnosi, ma il Suo caso è interessante, quanto emblematico e non mi pare possa essere liquidato come espressione di una sindrome isterica.
Il danno si è instaurato dopo l'incidente e pertanto il nesso di causa con esso dovrebbe essere indiscutibile, per cui l'Inail avrebbe preso un grosso abbaglio nel non riconoscerlo.
Se così fosse credo che possa riaprire l'infortunio, ovviamente presentando una accurata relazione redatta da uno specialista neurochirurgo.
Qualora si dovesse provare l'errore della Commissione Inail, potrebbe richiedere il risarcimento del danno per aver perso il lavoro, a meno che non sia avvenuto per motivi diversi non imputabili alla decisione dei medici dell'Inail.
Cordialità
Le microfratture in che sede anatomica sono state riscontrate?
Come le dicevo, a distanza è arduo fare diagnosi, ma il Suo caso è interessante, quanto emblematico e non mi pare possa essere liquidato come espressione di una sindrome isterica.
Il danno si è instaurato dopo l'incidente e pertanto il nesso di causa con esso dovrebbe essere indiscutibile, per cui l'Inail avrebbe preso un grosso abbaglio nel non riconoscerlo.
Se così fosse credo che possa riaprire l'infortunio, ovviamente presentando una accurata relazione redatta da uno specialista neurochirurgo.
Qualora si dovesse provare l'errore della Commissione Inail, potrebbe richiedere il risarcimento del danno per aver perso il lavoro, a meno che non sia avvenuto per motivi diversi non imputabili alla decisione dei medici dell'Inail.
Cordialità
[#4]
Egr. signore,
l'inconseuto quanto interessante caso che La riguarda, mi induce ad aggiungere ulteriori considerazione, per cui Le chiedo, se ha piacere a farlo ovviamente, di trascrivere l'esito dell'esame EMG che sarebbe risultato negativo.
Inoltre le chiedo: è stata mai fatta una ECOgrafia nella zona sottoposta a neurolisi?
La ripresa funzionale dell'arto inferiore dopo il 1° intervento, la ricaduta, la necessità del successivo intervento, la nuova ricaduta farebbero pensare allo sviluppo e incremento di aderenze cicatriziali esuberanti che condizionerebbero la recidiva dei sintomi ( anche se tale ipotesi mi sembra un pò azzardata in riferimento a lungo intervallo libero da sintomi).
Cordiamente
l'inconseuto quanto interessante caso che La riguarda, mi induce ad aggiungere ulteriori considerazione, per cui Le chiedo, se ha piacere a farlo ovviamente, di trascrivere l'esito dell'esame EMG che sarebbe risultato negativo.
Inoltre le chiedo: è stata mai fatta una ECOgrafia nella zona sottoposta a neurolisi?
La ripresa funzionale dell'arto inferiore dopo il 1° intervento, la ricaduta, la necessità del successivo intervento, la nuova ricaduta farebbero pensare allo sviluppo e incremento di aderenze cicatriziali esuberanti che condizionerebbero la recidiva dei sintomi ( anche se tale ipotesi mi sembra un pò azzardata in riferimento a lungo intervallo libero da sintomi).
Cordiamente
[#5]
Utente
la ringrazio davvero per le risposte e' davvero molto gentile l' ecografia non l' ho mai fatta.
le microfratture nel metatarso falangeo del 2 3 e 4 dito.
Emg risultato e' :" i dati elettrofisiologici mostrano solo uno scarso reclutamento delle UM in tutta la muscolatura esaminata dall' arto inferiore dx.
cordiali saluti la ringrazio nuovamente!!
le microfratture nel metatarso falangeo del 2 3 e 4 dito.
Emg risultato e' :" i dati elettrofisiologici mostrano solo uno scarso reclutamento delle UM in tutta la muscolatura esaminata dall' arto inferiore dx.
cordiali saluti la ringrazio nuovamente!!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.8k visite dal 09/12/2015.
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