Gambe molli, sbandamenti
Salve Dottori,
Sono un uomo di 39 anni ed avrei bisogno di un Vostro parere riguardo una serie di sintomi che stanno ahimè influenzando notevolmente la qualità della mia vita.
Sono ormai 5 mesi che soffro di una forte astenia, accompagnata da sensazioni di sbandamenti, gambe molli, vertigini, ronzii e fischi all’orecchio destro. A questi sintomi si aggiungono spesso anche dolori al petto e sporadici fenomeni di extrasistolia, seppur quotidiani. Inoltre avverto anche una rigidità e tensione muscolare localizzata soprattutto nella zona della cervicale e avverto scricchiolii nel momento in cui faccio ruotare la testa.
La forte astenia, gli sbandamenti e la mollezza delle gambe mi causano pertanto una difficoltà a camminare e a svolgere anche le più semplici azioni.
Ovviamente ho effettuato una serie di analisi e visite specialistiche che riporto di seguito:
Visita cardiologica con ecg e ecocardiogramma color doppler e holter cardiaco 24h
Visita Pneumologica con RX al torace
Visita Fisiatrica
Polisonnografia
Visita Medica Generica dettagliata
Visita Neurologica
Esame del sangue (solo emocromo) effettuate al pronto soccorso in seguito ad una crisi acuta dei sintomi suddetti.
Da tali esami e visite non è risultato alcuna anomalia e pertanto mi ritrovo congedato dai medici i quali mi dicono che tali sintomi sono da attribuire all’ansia.
E’ normale che io mi senta ansioso, ma credo che l’ansia sia conseguenza dei sintomi e no viceversa.
Cari dottori, ho una forte resistenza ad accettare che questi sintomi siano causati dall’ansia e pertanto mi rivolgo a Voi per ricevere un vostro parere o consiglio.
Colgo l’occasione per augurarvi buone feste.
Sono un uomo di 39 anni ed avrei bisogno di un Vostro parere riguardo una serie di sintomi che stanno ahimè influenzando notevolmente la qualità della mia vita.
Sono ormai 5 mesi che soffro di una forte astenia, accompagnata da sensazioni di sbandamenti, gambe molli, vertigini, ronzii e fischi all’orecchio destro. A questi sintomi si aggiungono spesso anche dolori al petto e sporadici fenomeni di extrasistolia, seppur quotidiani. Inoltre avverto anche una rigidità e tensione muscolare localizzata soprattutto nella zona della cervicale e avverto scricchiolii nel momento in cui faccio ruotare la testa.
La forte astenia, gli sbandamenti e la mollezza delle gambe mi causano pertanto una difficoltà a camminare e a svolgere anche le più semplici azioni.
Ovviamente ho effettuato una serie di analisi e visite specialistiche che riporto di seguito:
Visita cardiologica con ecg e ecocardiogramma color doppler e holter cardiaco 24h
Visita Pneumologica con RX al torace
Visita Fisiatrica
Polisonnografia
Visita Medica Generica dettagliata
Visita Neurologica
Esame del sangue (solo emocromo) effettuate al pronto soccorso in seguito ad una crisi acuta dei sintomi suddetti.
Da tali esami e visite non è risultato alcuna anomalia e pertanto mi ritrovo congedato dai medici i quali mi dicono che tali sintomi sono da attribuire all’ansia.
E’ normale che io mi senta ansioso, ma credo che l’ansia sia conseguenza dei sintomi e no viceversa.
Cari dottori, ho una forte resistenza ad accettare che questi sintomi siano causati dall’ansia e pertanto mi rivolgo a Voi per ricevere un vostro parere o consiglio.
Colgo l’occasione per augurarvi buone feste.
[#1]
Egr. signore,
a distanza non è semplice orientarsi in ipotesi diagnostiche, ma da quanto espone ritengo che, al di là di un comprensibile stato d'ansia, i sintomi che riferisce vadano meglio indagati, soprattutto quando gli esami già effettuati non hanno rilevato nulla di patologico.
Ora, a quale organo o apparato rivolgere l'attenzione risulta non chiaro senza la visita medica diretta, anche per non prescrivere esami a casaccio e quindi inutili.
I sintomi riferiti all'astenia degli arti inferiori, la rigidità muscolare a livello della cervicale suggerirebbero di indagare la colonna vertebrale in uno o più dei suoi distretti anatomici che, in base all'esame clinico, possono essere identificati con sufficiente precisione, ovvero essere mirati e non "random".
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, ricambio cordialmente gli auguri.
a distanza non è semplice orientarsi in ipotesi diagnostiche, ma da quanto espone ritengo che, al di là di un comprensibile stato d'ansia, i sintomi che riferisce vadano meglio indagati, soprattutto quando gli esami già effettuati non hanno rilevato nulla di patologico.
Ora, a quale organo o apparato rivolgere l'attenzione risulta non chiaro senza la visita medica diretta, anche per non prescrivere esami a casaccio e quindi inutili.
I sintomi riferiti all'astenia degli arti inferiori, la rigidità muscolare a livello della cervicale suggerirebbero di indagare la colonna vertebrale in uno o più dei suoi distretti anatomici che, in base all'esame clinico, possono essere identificati con sufficiente precisione, ovvero essere mirati e non "random".
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, ricambio cordialmente gli auguri.
[#2]
Ex utente
Grazie Dottore per la celere risposta,
lei cosa mi consiglia di fare? Consideri che ho effettuato una dettagliata visita dal fisiatra il quale mi ha fortemente sconsigliato di effettuare ulteriori esami diagnostici.
Di seguito le riporto il referto:
"Paziente a visita per disturbi generici del controllo dell'equilibrio (sbandamenti) associati ad astenia diffusa e disturbi del sonno.
L'esame neurologico funzionale del controllo del movimento e dell'equilibrio non evocano alcuna risposta anomala.
Generica e simmetrica accentuazione dei riflessi O.T
Normali le prove cerebellari e vestibolari.
Non conflitti raxxxxxxx - discali (non riesco a capire la grafia).
Apparato locomotore nella norma.
E' verosimile che i disturbi riferiti appartengano alla sfera emotiva a sfondo ansioso depressivo.
Non necessità di approfondimenti strumentali e indagini di laboratorio per chiarire la sintomatologia riferita."
La visita l'ho effettuata il 3 novembre scorso.
Volevo solo evidenziare un altro aspetto della questione, tali disturbi mi sono comparsi per la prima volta nel 2011, si presentano pertanto con un andamento ciclico, nel senso che vi sono periodi anche lunghi che io non ne soffro riuscendo perfino a effettuare una moderata attività fisica e periodi invece che si manifestano con tutta la loro prepotenza e invalidità.
Inizio ad essere fortemente demotivato e soprattutto preoccupato, ho l'impressione di avere qualcosa ma di non fare nulla per curarla.
A fronte di tutto ciò lei cosa mi consiglia di fare, da quale specialista mi devo rivolgere? Non le nascondo che inizio ad essere quasi terrorizzato.
Le rinnovo sinceramente gli auguri.
Saluti, L.
lei cosa mi consiglia di fare? Consideri che ho effettuato una dettagliata visita dal fisiatra il quale mi ha fortemente sconsigliato di effettuare ulteriori esami diagnostici.
Di seguito le riporto il referto:
"Paziente a visita per disturbi generici del controllo dell'equilibrio (sbandamenti) associati ad astenia diffusa e disturbi del sonno.
L'esame neurologico funzionale del controllo del movimento e dell'equilibrio non evocano alcuna risposta anomala.
Generica e simmetrica accentuazione dei riflessi O.T
Normali le prove cerebellari e vestibolari.
Non conflitti raxxxxxxx - discali (non riesco a capire la grafia).
Apparato locomotore nella norma.
E' verosimile che i disturbi riferiti appartengano alla sfera emotiva a sfondo ansioso depressivo.
Non necessità di approfondimenti strumentali e indagini di laboratorio per chiarire la sintomatologia riferita."
La visita l'ho effettuata il 3 novembre scorso.
Volevo solo evidenziare un altro aspetto della questione, tali disturbi mi sono comparsi per la prima volta nel 2011, si presentano pertanto con un andamento ciclico, nel senso che vi sono periodi anche lunghi che io non ne soffro riuscendo perfino a effettuare una moderata attività fisica e periodi invece che si manifestano con tutta la loro prepotenza e invalidità.
Inizio ad essere fortemente demotivato e soprattutto preoccupato, ho l'impressione di avere qualcosa ma di non fare nulla per curarla.
A fronte di tutto ciò lei cosa mi consiglia di fare, da quale specialista mi devo rivolgere? Non le nascondo che inizio ad essere quasi terrorizzato.
Le rinnovo sinceramente gli auguri.
Saluti, L.
[#3]
Egr. signore,
affermare che non necessitano "approfondimenti strumentali e indagini di laboratorio per chiarire la sintomatologia riferita", quando un attimo prima si scrive che <E' verosimile che i disturbi riferiti appartengano alla sfera emotiva a sfondo ansioso depressivo.>, può essere fuorviante per la ricerca della diagnosi.
Il termine <verosimile> ,infatti, significa che ha l'apparenza della verità, che un qualcosa può essere simile al vero, ma non esprime la certezza del vero.
Quindi da un parte il Fisiatra formula una diagnosi di certezza assumendosi la responsabilità di sconsigliare approfondimenti ulteriori, ma dall'altra afferma che i disturbi siano verosimilmente da attribuire ad altra patologia, ma non ne è sicuro se usa il termine <verosimile>.
Anche indirizzare un paziente verso uno specialista è una procedura diagnostica perché vuol dire che se, per esempio, un paziente giunge alla mia osservazione con un dolore al braccio, ritenuto causato da una patologia nervosa, ma, dopo averlo visitato, gli consiglio di consultare un chirurgo vascolare, vuol dire che ho fatto una diagnosi che non è di mia pertinenza trattare.
Poiché, come Le avevo accennato in precedenza, può essere un sospetto diagnostico una patologia in sede cervicale, consulti un neurochirurgo.
Cordiali saluti
affermare che non necessitano "approfondimenti strumentali e indagini di laboratorio per chiarire la sintomatologia riferita", quando un attimo prima si scrive che <E' verosimile che i disturbi riferiti appartengano alla sfera emotiva a sfondo ansioso depressivo.>, può essere fuorviante per la ricerca della diagnosi.
Il termine <verosimile> ,infatti, significa che ha l'apparenza della verità, che un qualcosa può essere simile al vero, ma non esprime la certezza del vero.
Quindi da un parte il Fisiatra formula una diagnosi di certezza assumendosi la responsabilità di sconsigliare approfondimenti ulteriori, ma dall'altra afferma che i disturbi siano verosimilmente da attribuire ad altra patologia, ma non ne è sicuro se usa il termine <verosimile>.
Anche indirizzare un paziente verso uno specialista è una procedura diagnostica perché vuol dire che se, per esempio, un paziente giunge alla mia osservazione con un dolore al braccio, ritenuto causato da una patologia nervosa, ma, dopo averlo visitato, gli consiglio di consultare un chirurgo vascolare, vuol dire che ho fatto una diagnosi che non è di mia pertinenza trattare.
Poiché, come Le avevo accennato in precedenza, può essere un sospetto diagnostico una patologia in sede cervicale, consulti un neurochirurgo.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 20.7k visite dal 23/12/2015.
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