Dolori post operatori ernia discale
Buongiorno, in data 01.12.
2023, mia madre di 77 anni è stata operata per "microdiscectomia e foraminotomia L4-L5 destra.
Sin da subito dopo l'intervento, fino ad oggi, i dolori non sono mai cessati, anzi in alcuni momenti sono aumentati di intensità.
Gluteo e polpaccio destro sono le zone colpite.
Talune volte sono presenti anche scariche elettriche.
La condizione dolorosa, oltre ad impedire di camminare, è divenuta estenuante.
Solo a letto mia madre trova un leggero sollievo.
Nel frattempo è intervenuta astenia e mia madre non riesce a reggersi in piedi e non ha un gran appetito.
la terapia prescritta sembra non funzionare affatto.
Palexia da 50 e 100, cortisone, brufen, tachipirina sembrano acqua lavata.
solo il cortisone da 25 ha ottenuto un piccolissimo risultato, però vi è il diabete e quindi non si può abusare.
Stranamente, dopo la bufera, vi sono state delle singole giornate in cui mia madre stava molto bene, al punto che sono riuscito a portarla fuori casa.
Attualmente, sta assumendo gli integratori dobetin 5000 e nevranil la cui assunzione è iniziata da poco.
Riassumendo, dopo un mese e mezzo i dolori sono lancinanti e mia madre non riesce a stare in piedi.
E' allettata per la maggior parte della giornata e presenta notevole stanchezza.
Da figlio sono disperato, non so a quale santo appellarmi.
un dubbio mi assilla, può essere che l'intervento non sia andato bene?
Confido nel vostro aiuto.
2023, mia madre di 77 anni è stata operata per "microdiscectomia e foraminotomia L4-L5 destra.
Sin da subito dopo l'intervento, fino ad oggi, i dolori non sono mai cessati, anzi in alcuni momenti sono aumentati di intensità.
Gluteo e polpaccio destro sono le zone colpite.
Talune volte sono presenti anche scariche elettriche.
La condizione dolorosa, oltre ad impedire di camminare, è divenuta estenuante.
Solo a letto mia madre trova un leggero sollievo.
Nel frattempo è intervenuta astenia e mia madre non riesce a reggersi in piedi e non ha un gran appetito.
la terapia prescritta sembra non funzionare affatto.
Palexia da 50 e 100, cortisone, brufen, tachipirina sembrano acqua lavata.
solo il cortisone da 25 ha ottenuto un piccolissimo risultato, però vi è il diabete e quindi non si può abusare.
Stranamente, dopo la bufera, vi sono state delle singole giornate in cui mia madre stava molto bene, al punto che sono riuscito a portarla fuori casa.
Attualmente, sta assumendo gli integratori dobetin 5000 e nevranil la cui assunzione è iniziata da poco.
Riassumendo, dopo un mese e mezzo i dolori sono lancinanti e mia madre non riesce a stare in piedi.
E' allettata per la maggior parte della giornata e presenta notevole stanchezza.
Da figlio sono disperato, non so a quale santo appellarmi.
un dubbio mi assilla, può essere che l'intervento non sia andato bene?
Confido nel vostro aiuto.
[#3]
Utente
Buongiorno dottore, come da lei suggerito, mia madre ha fatto la risonanza. Riporto la diagnosi:
Esiti di laminectomia posteriore destra L5. A tale livello si conferma la presenza di un'area caratterizzata da disomogenea intensità di segnale, enhacement dopo MDC, con interessamento a livello del disco Inter somatico L4 L5 e dei muscoli sacro spinali adiacenti. I reperti sono riferibili in prima ipotesi a tessuto di granulazione. Rettilineizzata la fisiologica lordosi lombo sacrale. Segni di spondiloartrosi. L3- L4 ernia discale posterò laterale sinistra con associato impegno foraminale. L4-L5 ernia discale posterò laterale destra caratterizzata da migrazione caudale, con associato impegno foraminale. Angima vertebrale del soma di L2. Regolare intensità di segnale del nodulo spianale e del coni midollare.
Carissimo e gentilissimo dottore, quanto scritto può essere la causa dei dolori persistenti accusati da mia madre al gluteo ed al ginocchio destro nonostante l'intervento di ernia L4-L5 destra effettuato? Inoltre, se mia madre è stata operata di ernia discale L4-L5, cosa è l'ernia risultata, stesso tratto, dalla risonanza? È stato sbagliato l'intervento chirurgico? Cordiali saluti.
Esiti di laminectomia posteriore destra L5. A tale livello si conferma la presenza di un'area caratterizzata da disomogenea intensità di segnale, enhacement dopo MDC, con interessamento a livello del disco Inter somatico L4 L5 e dei muscoli sacro spinali adiacenti. I reperti sono riferibili in prima ipotesi a tessuto di granulazione. Rettilineizzata la fisiologica lordosi lombo sacrale. Segni di spondiloartrosi. L3- L4 ernia discale posterò laterale sinistra con associato impegno foraminale. L4-L5 ernia discale posterò laterale destra caratterizzata da migrazione caudale, con associato impegno foraminale. Angima vertebrale del soma di L2. Regolare intensità di segnale del nodulo spianale e del coni midollare.
Carissimo e gentilissimo dottore, quanto scritto può essere la causa dei dolori persistenti accusati da mia madre al gluteo ed al ginocchio destro nonostante l'intervento di ernia L4-L5 destra effettuato? Inoltre, se mia madre è stata operata di ernia discale L4-L5, cosa è l'ernia risultata, stesso tratto, dalla risonanza? È stato sbagliato l'intervento chirurgico? Cordiali saluti.
[#4]
La rmn conferma come i disturbi di Sua madre siano in relazione a plurimi fatti compressivi.
Non sono in grado di dirLe circa la correttezza chirurgica in quanto si può trovare una "recidiva" erniaria indipendentemente dal tipo di trattamento posto in essere. D'altra parte la fibrosi è spesso una conseguenza, quale fatto collaterale, di un qualsiasi intervento.
Questo fatto collaterale è uno dei tanti elementi che dovrebbero far propendere per la Chirurgia mininvasiva negli interventi, come quello affrontato dalla mamma.
Adesso, come forse già Le ho detto, si potrebbe ripiegare su un ciclo di infiltrazioni attorno alla radice nervosa interessata (8-10 settimane dall'intervento dovrebbero farci razionalmente sperare in un sostanziale miglioramento, anche se la pluralità delle compressioni potrebbe risultare un ostacolo).
In alternativa rimane il trattamento chirurgico mininvasivo...
Cordialità.
Non sono in grado di dirLe circa la correttezza chirurgica in quanto si può trovare una "recidiva" erniaria indipendentemente dal tipo di trattamento posto in essere. D'altra parte la fibrosi è spesso una conseguenza, quale fatto collaterale, di un qualsiasi intervento.
Questo fatto collaterale è uno dei tanti elementi che dovrebbero far propendere per la Chirurgia mininvasiva negli interventi, come quello affrontato dalla mamma.
Adesso, come forse già Le ho detto, si potrebbe ripiegare su un ciclo di infiltrazioni attorno alla radice nervosa interessata (8-10 settimane dall'intervento dovrebbero farci razionalmente sperare in un sostanziale miglioramento, anche se la pluralità delle compressioni potrebbe risultare un ostacolo).
In alternativa rimane il trattamento chirurgico mininvasivo...
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 916 visite dal 18/01/2024.
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