Recidiva ernia al disco l4-l5 destra

Egregi Dottori, buonasera,
sono Davide ed ho 48 anni, sono stato operato in microdiscectomia il 26 gennaio 2016 per ernia al disco L4-L5 mediana-paramediana destra, la situazione dopo era “leggermente migliorata” ma continuavano i disturbi lato esterno coscia, esterno gamba fino al piede destro. Effettuata RM in luglio 2016, la stessa confermava recidiva stesso livello e lato. A seguito di nuovo peggioramento, in data 6 dicembre 2016 vengo rioperato stavolta con discectomia percutanea ma, a seguto di tale intervento la situazione è peggiorata, ora accuso dolore e bruciore continuo e pungiforme da contatto al piede, specie sul dorso e prime tre dita, ma anche nella parte plantare, caviglia, malleolo e lato esterno gamba, non riesco a deambulare se non con dolore sempre crescente e il solo calzare una scarpa diventa un’agonia.
Dopo due infiltrazioni peridurali senza nessun miglioramento ho ripetuto RM lo scorso 25 febbraio con il seguente referto:
“Disidratati ed assottigliati i dischi intervertebrali del tratto compreso tra L3-S1. Protrusione discale ad ampio raggio (presente nei referti precedenti) L3-L4 che impronta il sacco durale. Postumi chirurgici di microdiscectomia a livello L4-L5 dove si evidenzia oggi un’ernia discale posteriore mediana-paramediana destra che comprime il sacco durale ed entra in contatto con la radice spinale omolaterale; a tale livello si rilevano, inoltre, delle piccole e focali ernie di Schmorl associate ad altrettanto piccole aree di sofferenza edematosa intraspongiosa. Protrusione discale ad ampio raggio (modesto bulging discale nei referti precedenti) L5-S1 che impronta il sacco durale. Modestamente ristretto di calibro il canale vertebrale per ipertrofia dei massicci articolari e dei legamenti gialli in diffusi segni di artrosi interapofisaria e di spondilosi con iniziali osteofiti posteriori margino-somatici. Non evidenti alterazioni di segnale del midollo spinale e della cauda equina. Conservata la fisiologica lordosi”. Ho effettuato visita di controllo giorno 28 gennaio con l’ortopedico che mi ha operato e, confermata la recidiva di ernia con grave discopatia, mi propone intervento di microdiscectomia con artrodesi mediante inserimento di cage intersomatica. A questo punto, essendo ormai disperato e molto sfiduciato, chiedo un vostro autorevole parere sull’adeguatezza del tipo di intervento propostomi in quanto non vorrei subire un terzo intervento chirurgico senza risolvere niente (se non addirittura peggiorare ulteriormente), in considerazione del fatto che, essendo il mio un dolore neuropatico dovuto ad una radice (quella L5 destra) che è in continua sofferenza ormai da più di un anno (non ho mai avuto periodi di benessere intermedi), chiedo se forse non sarebbe più indicato rivolgermi ad un buon centro di terapia del dolore. Grazie per le eventuali risposte e cordiali saluti.
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Dr. Nicola Marengo Neurochirurgo 201 17
Buongiorno,

con i limiti del consulto a distanza ed impossibilitato a valutare le immagini radiologiche mi sento comunque di appoggiare il consiglio del collega ortopedico.
Dopo due recidive ed altrettanti interventi chirurgici bisogna optare per una chirurgia il piú possibile definitiva e la scelta dell' artrodesi intersomatica sembra quella corretta.

Spero di esserle stato utile,

Dr. Nicola Marengo
nicolamarengo@icloud.com
AOU Cittá della Salute e della Scienza di Torino

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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dr. Marengo, nel ringraziarla per la sollecita risposta le sarei grato, per quanto possibile, se potrebbe darmi alcuni chiarimenti:
1) l'artrodesi intersomatica prevede l'eliminazione di ciò che resta del disco e la sua sostituzione con cage, per cui una nuova recidiva erniaria (ovviamente allo stesso livello) sarebbe teoricamente impossibile?
2) se nel mio caso basterebbe fare una artrodesi solo con cage in quali altri casi è opportuno aggiungere viti peduncolari e barre?
3) con l'artrodesi di L4-L5 c'è il rischio di destabilizzare anche i livelli L3-L4 ed L5-S1 affetti già da protrusione discale ad ampio raggio?
4) considerato che la radice L5 è sofferente da più di un anno che probabilità ci sono che si risolva il dolore radicolare irradiato alla gamba destra?
La mia paura è di rimanere con questo dolore, specie al piede, peggiorato con l'ultimo intervento e che mi costringe a casa impedendomi di riprendere una vita normale!.
Grazie ancora e cordiali saluti.
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Dr. Nicola Marengo Neurochirurgo 201 17
Buongiorno,
le rispondo per punti:
1) la recidiva erniaria é effettivamente alquanto improbabile
2) é sempre necessaria una stabilizzazione posterior con viti (ció che si puó discutere é quale tecnica utilizzare)
3)possibile, numerosi lavori scientifici lo dimostrano ma é difficile fornirle dei numeri certi
4)con l' intervento abbastanza buone, naturalmente non sará un evento immediato ma richiederá del tempo (almeno alcune settimane)

Cordialmente,
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr. Marengo e grazie ancora per la sua disponibilità.
La sua risposta sui punti n.1 e n .4 mi ha abbastanza incoraggiato, sul punto n.3 purtroppo capisco che non si possono fare previsioni certe, sul punto n.2 invece il dubbio mi permane in quanto l'ortopedico mi ha detto che non era necessaria la stabilizzazione posteriore con viti ma che si sarebbe limitato ad inserire solo la cage intersomatica, quindi devo dedurre che questo modo di procedere sarebbe insufficiente a risolvere il problema?
Infine le chiedo se l'artrodesi potrebbe comportare l'instaurarsi di problemi/dolori a livello lombare che fino ad oggi sono presenti solo in maniera sporadica e comunque rispondenti a terapia farmacolologica.
Nel ringraziarla nuovamente per la preziosa consulenza le porgo cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, facendo seguito alla mia ultima replica ai consulti avuti dal Dr. Marengo vi sarei grato se lo stesso o altri medici potrebbero rispondermi a quanto segue:
1) se, dopo aver subito due interventi per asportazione ernia al disco L4-L5 dx e ulteriore recidiva (stesso livello) con grave discopatia e presenza di dolore irradiato alla gamba dx fino al piede (ulteriormente peggiorato dopo ultimo intervento!), ma assenza di importante dolore lombare, l'intervento (propostomi dall'ortopedico) di microdiscectomia con artrodesi mediante inserimento di cage intersomatica è "sufficiente" oppure occorre sempre l'inserimento di viti peduncolate e barre?;
2) se l'intervento di artrodesi potrebbe favorire l'insorgenza di dolori/problemi a livello lombare che fino ad oggi sono presenti in maniera sopportabile e comunque rispondenti a terapia farmacologica.
Grazie per la eventuale risposta e cordiali saluti.