Coma e tumore celebrale

Salve,scrivo per conto di mia zia. La signora ha 57 anni, il 26 aprile 2017 fu ricoverata in seguito ad una crisi epilettica e solo successivamente fu diagnosticata una neoplasia celebrale. Fu dimessa il 10 maggio e successivamente fu ricoverata nuovamente in altro ospedale il 31 maggio. La notte del 6 giugno a causa di una emorragia celebrale entrò in coma e fu prima portata in sala operatoria per inserire un drenaggio e a distanza di poche ore fu riportata in sala operatoria per l asportazione del tumore. La biopsia ha evidenziato un glioblastoma di terzo grado,il chirurgo che l ha operata ci ha confermato che è stato asportato il 90% del tumore. Dal 6 giugno comunque la paziente è in coma e solo nell'ultima settimana notiamo progressi, che consistono in una apertura seppur non continua degli occhi e in movimenti(come se fossero smorfie) del volto. Dalla scheda sulla condizione fisica della paziente che ci hanno rilasciato, perchè, la paziente deve essere trasportata in una clinica di riabilitazione, si legge che lo stato della coscienza è obnubilato ma che non ha difficoltà respiratorie. Vorrei sapere se secondo lei fosse possibile un risveglio dal coma e se si con quali conseguenze fisiche e mentali. Inoltre ho letto da piu' parti che il glioblastoma di terzo grado e un tumore che non lascia tante speranze di vita,è vero? Specifico che non abbiamo neanche iniziato chemioterapie a causa del coma. La ringrazio in anticipo. Distinti saluti
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
La situazione che Lei descrive è molto grave sia per la condizione clinica attuale sia per quanto è alla base dell'inizio della sintomatologia.
Il tipo di neoplasia è molto grave ed aggressiva/destruente.
E' prevista una asportazione il più generosa possibile, ma compatibilmente con la salvaguardia dei centri "principali".
In sostanza l'asportazione è sempre parziale e anche se fosse apparentemente totale non garantirebbe da successive recidive.
Rimane indispensabile un successivo trattamento radio/chemioterapico.

In sintesi: per rispondere alla Sua domanda occorrerebbe conoscere quanto danno ha provocato l'emorragia, presumibilmente in sede di lesione primitiva, e quanta lesione gliale ancora sia rimasta in sede, quali siano le condizioni generali al momento....

E' difficile fare previsioni.
Auguri cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la celere risposta. Avrei ancora una domanda da porle, non é possibile iniziare le chemioterapie nella sua attuale situazione? Grazie ancora
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
La chemio è "pesante" già di per sè.
Farla in una paz. in condizioni generali (e neurologiche) già compromesse, significherebbe esporla ad un rischio fatale.
Ancora auguri.