Un'altra ernia ad estrinsecazione mediana si apprezza a livello d12-l1

salve , mi chiamo Roberto e ho 32 anni.
Da metà ottobre ho avuto dolori nella zona lombare, e dopo varie terapie a base di cortisone, antidolorifici etc... , i dolori si sono alleviati ma non mi sentivo bene al 100%. avevo difficolta' anche a lavarmi il viso.
il giorno 09/12/2008 il risveglio è stato fatale, ho avvertito una fitta atroce nella zona lombare e conseguenze dolorosissime alla gamba sinistra fino al piede, che da quel momento ad oggi ha perso elasticita' e impossibilita' di reggermi sul tallone.
il 16/12/2008 ho fatto una rm rachide lombare il cui esito recita:
regolare l'allineamento dei metameri vertebrali.
a livello l5-s1 si osserva la pres. di un'ernia discale ad estrinsecazione intra-extraforamianle sn. Un'altra ernia ad estrinsecazione mediana si apprezza a livello d12-l1.
normale per morfologia e segnale il cono midollare.
il 05/01/2009 ho fatto una EMG all'arto inf. sx che recita:
deficit degli estensori dorsali del piede sx con rot nella norma.
esplorati a sx i muscoli tibiale anteriore,ecd e gemello interno. A carico del tibiale anteriore si rileva vivace attivita' spontanea a riposo e netta riduzione del reclutamento. Reperti clinici ed elettromiografici compatibili con radicolopatia l5 a sinistra di entita' medio-severa ed insorgenza relativamente recente.
sentenza: "BISOGNA INTERVENIRE CHIRURGICAMENTE E POSSIBILMENTE IN TEMPI BREVI"
Ad oggi i dolori sono leggeri , la gamaba la sento pesante e il piede non si regge sul tallone. il neurochirurgo che ho consultato mi dice che probabilmente il nervo è così sofferente che non trasmette dolori.
Cosa ne pensate? Esiste un'alternativa all'intervento chirurgico? E' preoccupante il problema? Vi ringrazio anticipatamente per eventuali risposte.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

in presenza di una ernia discale lombare ed un deficit di forza del piede l'unica opzione valida è il trattamento chirurgico. Con la rimozione della compressione sulla radice c'è possibilità di recupero del deficit. Tenga conto che tanto maggiore è la durata temporale del deficit di forza, tanto minori sono le possibilità di recupero dopo la chirurgia.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
NEL RINGRAZIARLA PER LA CELERE RISPOSTA, APPROFITTO PER CHIEDERLE SE EVENTUALMENTE POTREBBE ESSERE UTILE PRIMA DI PENSARE AD UN INTERVENTO CHIRURGICO PROCEDERE CON DELLA FISIOTERAPIA.UN'ALTRA DOMANDA CHE LE SOTTOPONGO è IL PERCHE' TANTE PERSONE CHE HANNO AVUTO SIMILI PROBLEMI MI SCONSIGLIANO L'INTERVENTO CHIRURGICO. COSA NE PENSA DELLA MICROCHIRURGIA APPLICATA AL MIO CASO?
CORDIALI SALUTI E GRAZIE.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Genile Utente,

come le ho scritto precedenemente, in caso di deficit neurologico, non è il caso di praticare una condotta di attesa. Per cui la fisioterapia la praticherei successivamente all'intervento, che un po' ovunque è praticato in microchiurgia.
Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
GENTILE DOTTORE, NEL SALUTARLA CORDIALMENTE VOLEVO INFORMARLA CHE FINALMENTE HO TROVATO UN NEUROCHIRURGO DISPOSTO AD OPERARMI IN TEMPI BREVI (02-FEBBRAIO-2009).
DATO CHE DOPO VARI CONSULTI TUTTI MI DICEVANO CHE è URGENTE, MA NESSUNO MI DAVA DIPSPONIBILITA' PRIMA DI 2-3 MESI. COME MAI?? STRANO, DATO CHE COMUNQUE SARO' OPERATO NELLA CLINICA VILLA ANTHEA DI BARI IL TUTTO CONVENZIONATO DALLA USL.
LA SALUTO E GRAZIE DI TUTTO. SPERO, CHE LA PROX VOLTA CHE LE SCRIVERO' CI SIANO BUON NOTIZIE.