Nervo ulnare

Buongiorno,
Da un anno soffro di dolori collegati al nervo ulnare. È iniziato tutto ad agosro 2017 da una caduta in bicicletta...in montagna alla fine di una discesa dove avevo preso velocità ho perso il controllo e sono caduta. Si è lacerata la borsa del gomito ma niente ma nessuna frattura di ossa.
Da qui sono iniziati i dolori e scosse, principalmente al 4°e 5° dito della mano sx ma a volte anche al 3°.
Ho contattato un neurochirurgo che in passato mi aveva operato al tunnel cubitale al braccio dx. Mi ha prescritto esami come RM ed EMG.
L'EMG risulta negativa mentre nella risonanza si vede che c'è una sofferenza del nervo.
Gennaio 2018 viene eseguito un intervento di decompressione( il nervo era strozzato ed aveva cambiato colore) e trasposizione. Dopo quasi 2 mesi di convalescenza ho ripreso il lavoro ma dopo circa un mese ho cominciato a peggiorare ed avere di nuovo forti dolori e scosse. Dopo aver provato senza successo infiltrazione di cortisone direttamente sul nervo a maggio 2018 il neurochirurgo decide di riaprire... il nervo era ingrossato e compresso dal tessuto fibromatoso e per tenerlo protetto e isolato crea una specie di guaina con il collagene.
Da allora non mi sono più ripresa ho ancora dolori,scosse non riesco a tenere il gomito piegato più di qualche minuto . Ho fatto ultrasuoni,preso pastiglie di cortisone e pomate ma non sono serviti a niente.
Da qualche settimana ho rifatto EMG che risulta negativa (ma lo era anche la prima volta ma poi avevo il nervo strozzato). ECO dal quale si vede che il nervo è lievemente ingrossato ed RM dove non si vede il nervo ma una grossa infiammazione dei tessuti.
Ora io non so più dove sbattere la testa i dolori non mi permettono di svolgere l'attività lavorativa e sono in malattia ma maggio ma non posso permettermi di stare a casa ancora a lungo. Da
una parte ho il neurofisiopatologo che consiglia terapia antalgica(e che ci vorranno diversi mesi per vedere dei risultati) dall'altra ho il neurochirurgo che vuole riaprire e in collaborazione con un chirurgo plastico prelevare del tessuto adiposo e iniettarlo intorno al nervo ulnare a mo' di cuscinetto. Lui sostiene che la terapia antalgica non è una soluzione definitiva e che rischio che con il tempo il problema possa ripresentarsi ( visto che sono soggetta a questi problemi operata 2 volte al braccio dx e 3 al sx) . Non so proprio cosa fare.
Grazie.
Cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

temo che il suo problema non derivi tanta da un eccesso di cicatrice peri-neurale (che giustificherebbe interventi tipo l'innesto di tessuto adiposo o altri simili, con l'obiettivo di rendere più soffice l'intorno del nervo), ma da un danno intra-neurale, all'interno del "tubo" (cioè tra i fascicoli nervosi), come sembrerebbe indicare la RM.

Se è questo il problema, andrebbe fatta una neurolisi intra e non extra-neurale, che però comporta molti rischi di non risolvere il suo problema (anzi, potrebbe anche peggiorare se si forma altra cicatrice tra i singoli fascicoli).

Onestamente, il suo problema mi sembra di difficile soluzione....

Buona giornata.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno ,Dott Leccese innanzitutto la ringrazio per la risposta. Quindi lei pensa che la terapia antalgica al momento non mi sarebbe d'aiuto? eventualmente secondo lei ci sono altri esami che potrei fare per capire meglio la situazione?

Grazie e buona giornata.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Avrebbe al più un mero effetto sintomatico, ma non eliminerebbe il problema alla radice.

Certamente inizi con il farla e poi valuterà.
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dopo
Utente
Utente
Dottore, volevo farle un altra domanda se possibile... Cos'è esattamente la neurodocite? è la stessa cosa di compressione del nervo ulnare o sono due cose distinte?
Grazie
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Definizione: infiammazione del canale osseo, osteo-fibroso o aponeurotico nel quale si trova un nervo e conseguente infiammazione del nervo stesso.

Non credo si tratti del suo caso.

Da quanto viene descritto dalla RM, sembra un problema interno al nervo, non esterno ad esso.

Inoltre, dopo la trasposizione anteriore, il nervo passa in una zona relativamente tranquilla, molto lontano dalla "strettoia" ossea originaria.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per le sue risposte e la sua disponibilità.
Le auguro una buona serata
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
fermo restando che l'ipotesi diagnostica avanzata dal collega che mi ha preceduto sia la più verosimile, Lei ha scritto che ha subito 3 interventi all'ulnare di sinistra e 2 a dx.
Di cosa si è trattato ? Tutte le volte in conseguenza di un trauma? E a sinistra non ha avuto più problemi dopo il terzo intervento? E perché si è dovuti intervenire per la terza volta a sinistra?
Il secondo intervento a dx sembra giustificarsi per una decompressione dovuta a reazione cicatriziale.
A distanza non è possibile esprimersi con certezza, ma come giustamente osserva il dr. Leccese , se la lesione fosse interna al nervo, pur condividendo le perplessità, rimarrebbe l'unica alternativa.
Mi permetto di dare un suggerimento e cioè di evitare l'intervento se la sintomatologia è solo sensitiva, e di valutarne invece l'indicazione se ci sono o subentrano defici motori.
Quindi per riassumere, un ciclo di fisioterapia e farmacologico lo vedrei necessario e solo dopo il fallimento di questo, prendere in considerazione l'atto chirurgico.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott Migliaccio,
La ringrazio per la sua risposta.
Allora al gomito dx non ho mai subito traumi ed entrambe le volte il tessuto comprimeva il nervo quindi è stata eseguita una neurolisi.
Al gomito sx sono stata operata nel 2007 per decompressione del nervo ulnare,ed ho cominciato ad avere dolori di punto in bianco senza aver subito traumi.
Dopo l'intervento sono stata bene e non ho più avuto nessun tipo di problema fino all'incidente dell'anno scorso (agosto 2017) .
Da lì e iniziato tutto,con dolori,scosse , difficoltà a tenere il braccio piegato a volte ho la sensazione di avere un laccio emostatico che mi stringe a livello del gomito,bruciore o come se mi fossi infilzata con degli spilli le dita,il tutto anche quando sono a riposo .
Ho fatto un intervento a gennaio 2018 (il nervo era strozzato ed è stata fatta la trasposizione) convalescenza due mesi, ho ripreso il lavoro per un mese,ma poi sono peggiorata.
Altro intervento maggio 2018 ( il tessuto fibromatoso schiacciava il nervo) ma da allora non ho più recuperato.
Ho preso cortisone via bocca e fatto un ciclo di ultrasuoni ad inizio luglio ma non ho avuto benefici.
Qui ad agosto Ho provato con pomata di cortisone alternata ad una antinfiammatoria/antidolorifica ma niente.
C'è una cosa che ho scordato di scrivere all'inizio ho una neurofibromatosi di tipo I che fino ad ora non mi ha mai dato problemi (a parte qualche fibroma cutaneo)e che il neurochirurgo esclude possa essere la causa di questo mio problema.
Ed è stato accertato tramite RM ed ECO che non ci sono neurinomi su tutto il decorso del nervo.
Quindi lei pensa che questo ulteriore intervento per isolare il nervo sperando che una volta per tutte non mi dia più problemi non sia la soluzione giusta .
Secondo lei Ci sono delle terapie in particolare che potrebbero aiutarmi?
Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Mi sembra di aver già risposto.
Comunque: il nuovo intervento non consisterebbe nell'isolare il tronco nervoso, ma di effettuare una esplorazione all'inteno dello stesso come prospettato dal dr. Leccese.
Poiché tale procedura ha maggiori difficoltà tecniche e rischi di insuccesso, anche in mani esperte, della sola trasposizione del nervo, come Le ho già accennato, la riserverei solo nel caso ci siano difficoltà nella forza muscolare e/o nei movimenti della mano.
Lei non accenna a questi sintomi per cui il consiglio è di continuare una adeguata terapia fisica.

Una buona domenica