Intervento meno invasivo per le ernie cervicali c5-c6 e c6-c7

Soffro da quasi un anno di una invalidante cervicobrachialgia destra associata a sindrome vertiginosa nei movimenti della testa.
Ho eseguito una Rm cervicale 8 mesi fa e ne riporto l'esito.- Perdita della fisiologica lordosi cervicale con tendenza all'inversione. Manifestazioni degenerative spondilo-discali con riduzione in ampiezza degli spazi intersomatici C5-C6 e C6-C7 di tipo prevalentemente fibrovascolare.
A C4-C5 minima protrusione discale posteriore ad ampio raggio che determina iniziale obliterazione dello spazio liquorale premidollare.
A C5-C6 ampia protrusione erniaria del disco, a maggior espressione sia in sede paramediana destra, che paramediana sinistra con obliterazione dello spazio liquorale premidollare.
A C6-C7 protrusione erniaria del disco mediana, paramediana e foraminale destra con parziale obliterazione dello spazio liquorale premidollare.
Lieve riduzione dei diametri sagittali del canale rachideo da C5 a C7.
Non alterazione della giunzione cranio-cervicale e bulbo-midollare-.
Così da quel periodo, dopo vari antidolorifici, prendo Liryca da 75, poi nel tempo ho fatto numerose sedute di fisioterapia, ma i problemi non diminuiscono, anzi…
Allora, pochi giorni fa, sono andata dal neurochirurgo, il quale mi ha detto che per la mia "...osteofitosi marcata prevalente a destra C5-C6 e in misura minore C6-C7... è necessario un intervento chirurgico di decompressione mieloradicolare per via anteriore C5-C6 e C6-C7".
Ora volevo chiedere cortesemente se esistono per queste patologie dei metodi per intervenire in modo meno invasivo e in caso affermativo in quali centri ospedalieri.
Ringrazio anticipatamente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
l'intervento proposto viene eseguito con tecnica microchirurgica e con l'uso del microscopio operatorio che consente di avere sotto controllo tutto il campo chirurgico necessario per l'intervento.
I cosiddetti interventi mininvasivi soprattutto in cervicale sono ugualmente invasivisi se con tale termine si intende il raggiungere la zona da operare.
In ogni caso essi non sono privi di rischi anche gravi che, a mio parere, la tecnica tradizionale non ha.

Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
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Grazie per la tempestiva risposta, ma avevo pensato che un approccio "posteriore" fosse meno invasivo perchè anche di minore durata.
Inoltre credevo che non mi fosse stato proposto dal medico perchè non idoneo alla tipologia delle mie ernie.
Tenendo conto delle sue considerazioni, dovrò comunque prendere una decisione...
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
L'approccio posteriore è di gran lunga più invasivo perché oltre a incidere tutti muscoli del collo, bisogna asportare almeno 10 cm di lamine vertebrali. Inoltre per accedere alle ernie, bisogna "spostare" il midollo spinale con tutti rischi di danneggiarlo.
L'asportazione delle lamine poi crea instabilità della colonna cervicale.
Tale approccio per le ernie del disco non si effettua più da almeno 40 anni

La via anteriore comporta una incisione cutanea di appena 4-5 cm seguendo di solito una piega del collo. Si arriva sul piano delle vertebre soltanto spostando a dx il fascio vascolo nervoso senza incidere nulla e a sin. il pacchetto viscerale (trachea ed esofago).
Si procede all'asportazione dell'ernia e a inserire una cage.

Il midollo spinale rimane in fondo al campo chirurgico e non viene assolutamente interessato dalle manovre chirurgiche.


Se c'è l'indicazione a operare la tecnica indicata è quella per via anteriore.


cordialmente