Alterazione nodulare soma L3

Vi prego di volermi dare il Vostro gentile consulto sul seguente Referto di RM del RACHIDE LOMBO SACRALE SENZA E CON MDC:

" Sulla base del quesito clinico si conferma la presenza dell'alterazione nodulare segnalata nel precedente esame RM posteriormente ed a sinistra rispetto al soma di L3, in corrispondenza del forame di coniugazione.
La formazione oggetto di studio appare oblunga, misura mm 27CC x 11AP x 17LL e presenta una impregnazione post-contrastografica marginale e periferica.
Per l'insieme delle caratteristiche RM il referto è compatibile con materiale discale espulso.
Edema con impregnazione post-contrastografia della muscolatura paravertebrale sinistra a livello metamerico L3 ed L4.
Sostanzialmente invariati i restanti aspetti rispetto al precedente esame."

Il soggetto interessato ha effettuato (oltre alla prima terapia con cortisonici) un ciclo di Tens e laserterapia; ha tratto molto beneficio con un ciclo di 9 sedute di FREMS. Attualmente il dolore persiste ancora sulla coscia sinistra fino al ginocchio e di recente anche sulla zona lombare.

Vi prego di volermi indicare il percorso più corretto da fare, le terapie più efficaci, se può essere evitato la soluzione chirurgica e i possibili interventi meno invasivi da poter fare tipo ozono terapia o altro.
E' utile continuare la FREMS?
E', inoltre, utile riprendere la precedente attività di nuoto?

Attendo con la più possibile e cortese sollecitudine, una Vostra gradita risposta e Vi ringrazio davvero di cuore della disponibilità e professionalità.


Teresa Di Teodoro
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Il quadro rmn da Lei descritto richiama quello di una protrusione discale, ormai presumibilmente esulsa, in sede intraforaminale (cioè, nel neuroforame ove si trova la radice nervosa) L3-L4.
I disturbi che sono stati segnalati (la lombocruralgia omolaterale) appare confermare la predetta ipotesi.

Quei trattamenti che sono stati eseguiti (compresa la stimolazione elettrica) hanno tutti, come fine, l'obiettivo di limitare i disturbi soggettivi (essenzialmente, il dolore).
Non incidono, però, sui possibili deficit di forza che Lei dovrebbe notare sui muscoli della coscia e, presumibilmente, sul trofismo di questi.

Può essere che, una volta svolto la loro funzione temporanea, i disturbi soggettivi abbiano a replicarsi e che, uniti a quelli motori e trofici, finiscano per dare una precisa indicazione ad un possibile trattamento chirurgico, credo di tipo mininvasivo.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
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