Lombalgia in seguito ad ernia del disco già curata con cortisone e voltadol che non passa
Buongiorno,
Sono una ragazza di 33 anni.
Nel 2016 mi è stata diagnosticata un'ernia L5-S1 con impronta sul sacco durale e un'ernia L4-L5 con impronta sul sacco durale che sfiora le radici nervose di L5 prevalentemente a destra.
Negli anni seguenti ho avuto mal di schiena lombare sporadicamente e sempre verso destra.
Quest'anno invece verso fine Maggio ho iniziato ad avere un mal di schiena lombare più forte (sempre a destra) che mi scendeva fino al polpaccio.
Ho fatto una RM che ha riportato la stessa diagnosi di quella del 2016 puntualizzando che le dimensioni del canale vertebrale in sede L5 sono leggermente ridotte.
Ho iniziato una cura di Bentelan 4 mg per 5 giorni consecutivi e 5 a scalare seguita da cura di Voltadol per 2 settimane.
Finita la cura sono stata benino per una settimana circa, poi ho iniziato ad avere un dolore al gluteo destro che mi ha reso difficoltoso sedermi per una settimana.
Ho fatto i RX al bacino, una RM lombare e un'ecografia al gluteo che non hanno evidenziato niente, tranne una "sfumata iperecogenicità del tessuto sottocutaneo di 26 mm da riferire ad area fibro cicatriziale".
Il medico mi ha detto che la causa è che una delle punture di cortisone è stata fatta in un punto sbagliato e di mettere il lasonil.
Effettivamente con il lasonil il dolore al gluteo è passato.
Ho fatto anche 3 manipolazioni osteopatiche all'osso sacro perchè ero rimasta con il bacino molto contratto probabilmente a seguito del dolore.
L'ultima seduta osteopatica l'ho fatta 4 giorni fa, e continuo ad avere dolore anche dopo aver preso Ibuprofen Alter 600 mg per un paio di giorni.
I miei sintomi sono: dolore lombare verso destra, rigidità mattutina, dolore lombare quando passo da posizione seduta ad alzata, impossibilità di mettermi in posizione prona, poca flessibilità tratto lombare, dolore a salire e scendere dalla macchina, dolore alla gamba destra (gluteo e polpaccio), rigidità alla gamba destra.
Sintomi che migliorano quando cammino.
Sembra sciatica ma riesco a fare tutti i movimenti che la riguardano e la RM ha evidenziato i muscoli piriforme sani.
é possibile che il mio dolore sia dovuto alla puntura fatta che ha irritato un nervo o che sia dovuto all'ernia perchè la cura non ha funzionato?
L'osteopata dice che è dovuto ad una rotazione del bacino di 2 mm, è possibile che abbia ragione?
O che il mal di schiena lombare sia dovuto alla manipolazione?
Scusate le molte domande ma sono confusa, in quanto mi sembra di aver fatto tutti gli esami e cure del caso ma senza successo.
Resto in attesa di un Vostro gentile riscontro e vi ringrazio anticipatamente.
Sono una ragazza di 33 anni.
Nel 2016 mi è stata diagnosticata un'ernia L5-S1 con impronta sul sacco durale e un'ernia L4-L5 con impronta sul sacco durale che sfiora le radici nervose di L5 prevalentemente a destra.
Negli anni seguenti ho avuto mal di schiena lombare sporadicamente e sempre verso destra.
Quest'anno invece verso fine Maggio ho iniziato ad avere un mal di schiena lombare più forte (sempre a destra) che mi scendeva fino al polpaccio.
Ho fatto una RM che ha riportato la stessa diagnosi di quella del 2016 puntualizzando che le dimensioni del canale vertebrale in sede L5 sono leggermente ridotte.
Ho iniziato una cura di Bentelan 4 mg per 5 giorni consecutivi e 5 a scalare seguita da cura di Voltadol per 2 settimane.
Finita la cura sono stata benino per una settimana circa, poi ho iniziato ad avere un dolore al gluteo destro che mi ha reso difficoltoso sedermi per una settimana.
Ho fatto i RX al bacino, una RM lombare e un'ecografia al gluteo che non hanno evidenziato niente, tranne una "sfumata iperecogenicità del tessuto sottocutaneo di 26 mm da riferire ad area fibro cicatriziale".
Il medico mi ha detto che la causa è che una delle punture di cortisone è stata fatta in un punto sbagliato e di mettere il lasonil.
Effettivamente con il lasonil il dolore al gluteo è passato.
Ho fatto anche 3 manipolazioni osteopatiche all'osso sacro perchè ero rimasta con il bacino molto contratto probabilmente a seguito del dolore.
L'ultima seduta osteopatica l'ho fatta 4 giorni fa, e continuo ad avere dolore anche dopo aver preso Ibuprofen Alter 600 mg per un paio di giorni.
I miei sintomi sono: dolore lombare verso destra, rigidità mattutina, dolore lombare quando passo da posizione seduta ad alzata, impossibilità di mettermi in posizione prona, poca flessibilità tratto lombare, dolore a salire e scendere dalla macchina, dolore alla gamba destra (gluteo e polpaccio), rigidità alla gamba destra.
Sintomi che migliorano quando cammino.
Sembra sciatica ma riesco a fare tutti i movimenti che la riguardano e la RM ha evidenziato i muscoli piriforme sani.
é possibile che il mio dolore sia dovuto alla puntura fatta che ha irritato un nervo o che sia dovuto all'ernia perchè la cura non ha funzionato?
L'osteopata dice che è dovuto ad una rotazione del bacino di 2 mm, è possibile che abbia ragione?
O che il mal di schiena lombare sia dovuto alla manipolazione?
Scusate le molte domande ma sono confusa, in quanto mi sembra di aver fatto tutti gli esami e cure del caso ma senza successo.
Resto in attesa di un Vostro gentile riscontro e vi ringrazio anticipatamente.
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Ritengo che le due ernie, confermate dall'ultimo studio neuroradiologico, possano essere, già esse sole, le responsabile della sintomatologia che Lei descrive.
A ciò si è aggiunto il restringimento degli spazi riservati alle radici nervose.
Per avere una conferma a quanto appena ipotizzato, farei un'infiltrazione a livello delle radici nervose spinali interessate. Se il risultato, sebbene estemporaneo, è buono, consiglierei, per risolvere il problema affrontandolo alla radice, una decompressione con tecnica mininvasiva (a tale riguardo La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina personale di questo sito). La contestuale artrodesi dei piatti discali con materiale riassorbibile (quindi, non metallico) normalmente garantisce da possibili recidive, anche lasciando in loco la parte discale ancora integra.
Cordialità.
A ciò si è aggiunto il restringimento degli spazi riservati alle radici nervose.
Per avere una conferma a quanto appena ipotizzato, farei un'infiltrazione a livello delle radici nervose spinali interessate. Se il risultato, sebbene estemporaneo, è buono, consiglierei, per risolvere il problema affrontandolo alla radice, una decompressione con tecnica mininvasiva (a tale riguardo La invito a leggere gli articoli che ho pubblicato sull'argomento nella mia pagina personale di questo sito). La contestuale artrodesi dei piatti discali con materiale riassorbibile (quindi, non metallico) normalmente garantisce da possibili recidive, anche lasciando in loco la parte discale ancora integra.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.1k visite dal 27/07/2020.
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