Post intervento microdiscectomia ( seconda volta )

Salve, per la seconda volta, il 13 ottobre sono stato operato di microdiscectomia l5s1.
La prima volta fu l’8 marzo 2019.

Purtroppo la mia sintomatologia è leggermente migliorata... ma comunque non sto bene.
quando mi siedo spesso sento il nervo che mi pizzica.
Pochi giorni fa ho fatto una rm di controllo.
Vorrei poter tornare a far una vita senza dolori.
Ho 35 anni e sono 3 anni che sono messo da panico... ero un calciatore.


Notevolmente assottigliato il disco intervertebrale l5s1.
A tale livello sono presenti gli esiti una microdiscectomia sn con residui segni di flogosi dei tessuti molli profondi interspinosi omolaterali e del minimo tessuto disomogeneo pipì tendo in sede paramediana-intraforaminale sn (materiale discale; tessuto di granulazione; altro; ) che disloca la radice spinale omolaterale.
Lievemente ristretto di calibro il canale vertebrale su base congenita.

Non evidenti alterazioni di segnale delle strutture ossee, del midollo spinale e della causa equina.

Conservata la fisiologica lordosi.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Mi sembrava, l'ultima volta che ci siamo sentiti per consulti in questo sito, di averLe consigliato un ciclo di infiltrazioni a livello della radice nervosa interessata e, se la cosa non dava soddisfazione a sufficienza, programmare un intervento di decompressione radicolare con tecnica mininvasiva; ciò al fine di non ritornare sullo stesso campo operatorio con una tecnica microchirurgica (quindi, maxinvasiva a cielo aperto).
Quanto più si ritorna sullo stesso punto anatomico e quanto più maxi (quindi, microchirurgico ed a cielo aperto) è l'intervento, tanto più diventa difficile "ripulire" tutta l'area anatomica in quanto Le cosiddette cicatrici interne avviluppano il nervo ed ogni movimento chirurgico può risultare pericoloso per la/le radice/i nervosa/e che vengono interessate. A ciò si aggiunge che il tornare sullo stesso punto anatomico comporta inevitabilmente lo sviluppo di altre cicatrici che sono tanto più importanti quanto più maxi è l'interevnto (e tutti gli interventi a cielo aperto lo sono).
Il mio consiglio rimane il medesimo: faccia un ciclo di infiltrazioni e dopo se ne può riparlare.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Salve, ci eravamo sentiti in estate.. chi mi ha operato mi aveva ricoverato con lo scopo di farmi la classica stabilizzazione.. sulla soglia della sala operatoria mi ha detto che visto l’età avrebbe valutato se farmela durante l’intervento.. al risveglio mi ha detto che secondo lui non c’era bisogno di stabilizzare.. quindi mi ha tolto una nuova ernia e pulito dalle aderenze del precedente intervento. Mi sembra impossibile guarire ...sono molto sconsolato.. lunedì torno a lavorare.. consapevole che sto solo un pelino meglio..
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Segua il mio consiglio; senza essere invasivi di nuovo, può essere che acquisti un altro po' di miglioramento.
Saluti cordiali.
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dopo
Utente
Utente
Nel caso dopo le infiltrazioni.. la situazione non cambia.. quale sarebbe la fase successiva? Io non mi voglio trovare a 35 anni che non posso portare in bicicletta mia figlia ,o comunque permettermi il lusso di sedermi per terra a giocare con lei.. ha 3 anni.. vorrei tornar a fare sport..
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Bisogna fare un passo alla volta ed, in funzione di quello che precede, si può decidere per il successivo. Faccia la prima infiltrazione ed, in funzione di questa, ci si comporterà di conseguenza.
Cordialità.
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dopo
Utente
Utente
Secondo lei, invece che delle infiltrazioni si potrebbe provare anche con le sedute di laser o tecar terapia? O non arrivano così in profondità?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Non è una trattativa ...
Le ho proposto quello che ritenevo il meglio per Lei.
Cordialmente.