Aneurismi cerebrali multipli
Buongiorno, scrivo per mia madre (70 anni) che a fine novembre è svenuta sbattendo la testa e, dalla tac e successiva angiotac, si è scoperta la presenza di "formazione aneurismatica sacciforme, della massima dimensione di 10mmx7mm e colletto di circa 6mm.
Ulteriore dilatazione aneurismatica sacciforme di ca 6 mm si osserva al tratto A1 dell'a.
cerebrale anteriore sx/a.
comunicante anteriore.
Ipoplastico il tratto P1 dell'a.
cerebrale posteriore sx.
Regolari le strutture del poligono di Willis".
Veniva quindi consigliata angiografia.
Trascrivo referto dell'angiografia cerebrale: "Arco aortico di tipo III.
Aneurisma della regione PCom sx: sacca di circa 11mm a superficie irregolare e colletto relativamente stretto.
L'arteria cerebrale posteriore di tipo fetale, origina dalla porzione prossimale della sacca.
Aneririsma dell'ACoA, iniettata solo da sx.
Sacca di circa 5mm con piccoli bleb e sacca relativamente ampia".
Ci chiameranno per un colloquio dopo che neurochirurghi si saranno consultati con i neuroradiologi per valutare le alternative terapeutiche.
Siamo tutti molti spaventati... vorrei quindi capire se il trattamento potrà essere di tipo endovascolare oppure chirurgico (o come solitamente vengono trattati questo tipo di aneurismi)
Vorrei inoltre sapere se la zona dove si trovano gli aneurismi e lo stato degli stessi li rendano ad alto rischio e che tipo di evento dobbiamo aspettarci nel caso di rottura.
Preciso che tutti i medici hanno escluso che la causa della sincope sia da collegare agli aneurismi.
Ringrazio sin da ora chi vorrà rispondermi (siamo reduci da 3 mesi di accertamenti di tutti i tipo per scoprire la causa della sincope e siamo esausti).
Resto in attesa di cortese risposta e porgo cordiali saluti.
Sandra
Ulteriore dilatazione aneurismatica sacciforme di ca 6 mm si osserva al tratto A1 dell'a.
cerebrale anteriore sx/a.
comunicante anteriore.
Ipoplastico il tratto P1 dell'a.
cerebrale posteriore sx.
Regolari le strutture del poligono di Willis".
Veniva quindi consigliata angiografia.
Trascrivo referto dell'angiografia cerebrale: "Arco aortico di tipo III.
Aneurisma della regione PCom sx: sacca di circa 11mm a superficie irregolare e colletto relativamente stretto.
L'arteria cerebrale posteriore di tipo fetale, origina dalla porzione prossimale della sacca.
Aneririsma dell'ACoA, iniettata solo da sx.
Sacca di circa 5mm con piccoli bleb e sacca relativamente ampia".
Ci chiameranno per un colloquio dopo che neurochirurghi si saranno consultati con i neuroradiologi per valutare le alternative terapeutiche.
Siamo tutti molti spaventati... vorrei quindi capire se il trattamento potrà essere di tipo endovascolare oppure chirurgico (o come solitamente vengono trattati questo tipo di aneurismi)
Vorrei inoltre sapere se la zona dove si trovano gli aneurismi e lo stato degli stessi li rendano ad alto rischio e che tipo di evento dobbiamo aspettarci nel caso di rottura.
Preciso che tutti i medici hanno escluso che la causa della sincope sia da collegare agli aneurismi.
Ringrazio sin da ora chi vorrà rispondermi (siamo reduci da 3 mesi di accertamenti di tutti i tipo per scoprire la causa della sincope e siamo esausti).
Resto in attesa di cortese risposta e porgo cordiali saluti.
Sandra
[#1]
Gli aneurismi cerebrali che non si sono mai rotti hanno una contenuta percentuale di possibilità di rotture.
In assenza di altre malattie, ad esempio del collagene, va considerata (tenendo presenti rischi di sanguinamento e rischi da trattamento) anche l'età del paz., se è iperteso, se è diabetico, se ha il colesterolo alto, i lipidi, la viscosità ematica, la dimensione e forma dell'aneurisma, se è fumatore...
Se determinate condizioni possono essere corrette (fumo, alterazione degli esami ematici, ipertensione arteriosa...), rischiare un trattamento chirurgico classico (craniotomia, chiusura del colletto...), a mio avviso, è decisamente esagerato e personalmente lo sconsiglierei.
Sono perplesso anche per un trattamento intravascolare (meno a rischio, perchè mininvasivo, ma non completamente senza rischio, perché alla fin fine sull'aneurisma bisognerà lavorare).
Adotterei, come soluzione intermedia, una tattica attendistica (ripeto dopo aver corretto tutti quei fattori correggibili che aggravano un rischio statistico, tipo fumo, ipertensione...) nel senso di rivalutare il tutto a distanza di tempo, tipo un anno, con nuova angio-rmn da confrontare con quella eseguita recentemente. Se vi sarà sovrapponibilità fra le due indagini angio-rmn (uguali dimensioni delle malformazioni...), continuerei senza trattamento delle malformazioni, ma con un sano stile di vita in modo da contenere, ancora di più, la percentuale di possibile rottura; i rischi di trattamento potrebbero essere non inferiori a quelli di una (poco probabile) rottura.
Tutto quanto detto va inquadrato nell'ambito biologico del singolo paziente.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
In assenza di altre malattie, ad esempio del collagene, va considerata (tenendo presenti rischi di sanguinamento e rischi da trattamento) anche l'età del paz., se è iperteso, se è diabetico, se ha il colesterolo alto, i lipidi, la viscosità ematica, la dimensione e forma dell'aneurisma, se è fumatore...
Se determinate condizioni possono essere corrette (fumo, alterazione degli esami ematici, ipertensione arteriosa...), rischiare un trattamento chirurgico classico (craniotomia, chiusura del colletto...), a mio avviso, è decisamente esagerato e personalmente lo sconsiglierei.
Sono perplesso anche per un trattamento intravascolare (meno a rischio, perchè mininvasivo, ma non completamente senza rischio, perché alla fin fine sull'aneurisma bisognerà lavorare).
Adotterei, come soluzione intermedia, una tattica attendistica (ripeto dopo aver corretto tutti quei fattori correggibili che aggravano un rischio statistico, tipo fumo, ipertensione...) nel senso di rivalutare il tutto a distanza di tempo, tipo un anno, con nuova angio-rmn da confrontare con quella eseguita recentemente. Se vi sarà sovrapponibilità fra le due indagini angio-rmn (uguali dimensioni delle malformazioni...), continuerei senza trattamento delle malformazioni, ma con un sano stile di vita in modo da contenere, ancora di più, la percentuale di possibile rottura; i rischi di trattamento potrebbero essere non inferiori a quelli di una (poco probabile) rottura.
Tutto quanto detto va inquadrato nell'ambito biologico del singolo paziente.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Buongiorno, La ringrazio per la Sua tempestiva risposta.
Approfitto ancora della Sua disponibilità per chiederLe qualche precisazione:
1. il fatto che l'aneurisma da 11mm abbia forma irregolare e quello da 5mm abbia dei piccoli bleb non li rende a particolare rischio rottura?
2. mia mamma è una ex fumatrice, ha smesso di fumare da fine novembre 2020. Ora fuma un pò di sigaretta elettronica con poca nicotina. Meglio evitare anche l'elettronica?
3. Per il resto colesterolo a 220/240, glicemia ok, la pressione si è alzata nell'ultimo anno e ora si attesta sui 130/85-90. Il medico di base ha però consigliato solo passeggiate senza alcuna terapia (nonostante avessimo evidenziato la presenza degli aneurismi). Meglio quindi che assuma un antiipertensivo?
4. Lei consiglia il monitoraggio con angio-Rmn ma mia mamma, oltre all'angio-tac, ha dovuto fare un'angiografia alla quale non vorrebbe più sottoporvisi per l'invasività della procedura...sarà quindi possibile per il futuro procedere solo con angio-rmn?
La ringrazio ancora e Le porgo cordiali saluti
Approfitto ancora della Sua disponibilità per chiederLe qualche precisazione:
1. il fatto che l'aneurisma da 11mm abbia forma irregolare e quello da 5mm abbia dei piccoli bleb non li rende a particolare rischio rottura?
2. mia mamma è una ex fumatrice, ha smesso di fumare da fine novembre 2020. Ora fuma un pò di sigaretta elettronica con poca nicotina. Meglio evitare anche l'elettronica?
3. Per il resto colesterolo a 220/240, glicemia ok, la pressione si è alzata nell'ultimo anno e ora si attesta sui 130/85-90. Il medico di base ha però consigliato solo passeggiate senza alcuna terapia (nonostante avessimo evidenziato la presenza degli aneurismi). Meglio quindi che assuma un antiipertensivo?
4. Lei consiglia il monitoraggio con angio-Rmn ma mia mamma, oltre all'angio-tac, ha dovuto fare un'angiografia alla quale non vorrebbe più sottoporvisi per l'invasività della procedura...sarà quindi possibile per il futuro procedere solo con angio-rmn?
La ringrazio ancora e Le porgo cordiali saluti
[#3]
1: sì, è un fattore sfavorente anche perchè aumenta la superficie della malformazione.
2: Eviterei
3: Il colesterolo è un po' alto, come la pressione (la minima soprattutto). Se la paz. è in sovrappeso,
punterei molto sulla dieta (compreso il mangiare senza sale, che comunque dovrebbe sempre essere). Farei un Holter per 24 ore sulla pressione. Comunque, la pressione va tenuta bassa/regolare.
4: confrontare l'angio-rmn futura con la precedente. In ogni caso, se venisse embolizzata, dovrebbe proprio fare l'angiografia (anche in corso di trattamento).
Cordialità.
2: Eviterei
3: Il colesterolo è un po' alto, come la pressione (la minima soprattutto). Se la paz. è in sovrappeso,
punterei molto sulla dieta (compreso il mangiare senza sale, che comunque dovrebbe sempre essere). Farei un Holter per 24 ore sulla pressione. Comunque, la pressione va tenuta bassa/regolare.
4: confrontare l'angio-rmn futura con la precedente. In ogni caso, se venisse embolizzata, dovrebbe proprio fare l'angiografia (anche in corso di trattamento).
Cordialità.
[#5]
Utente
Egr. dott. Della Corte, mi trovo nuovamente a scriverLe dopo il colloquio con il neuroradiologo.
Questi ci ha riferito che il fatto che l'arteria posteriore origini direttamente dall'aneurisma (anche se vicino al colletto) rende la procedura endovascolare non esattamente idonea ad escludere del tutto la sacca dal circolo. Potrebbe chiuderela con coils solo per 3/4 e inserire uno stent flow diverter per mantenere aperto l'accesso alla posteriore ma con il rischio di trombi.
Ci rinvia quindi alla settimana prossima al colloquio con il neuro chiururgo per valutare l'opzione più invasiva.
Ho chiesto se a questo punto non sia meglio lasciarli lì ma ha escluso a priori l'ipotesi..entrambi presentano delle bolle che li rendono a pericolo rottura.
Siamo sinceramente spaventati e non sappiamo cosa fare..
Le chiedo come sia possibile intervenire chirurgicamente vista l'anomalia arteriosa e quanto sia pericoloso tale intervento. Siamo seguiti dall'Ospedale di Treviso, so che sono molto bravi ma la paura resta ed è paralizzante.
Spero in una Sua cortese risposta.
Cordialità
Questi ci ha riferito che il fatto che l'arteria posteriore origini direttamente dall'aneurisma (anche se vicino al colletto) rende la procedura endovascolare non esattamente idonea ad escludere del tutto la sacca dal circolo. Potrebbe chiuderela con coils solo per 3/4 e inserire uno stent flow diverter per mantenere aperto l'accesso alla posteriore ma con il rischio di trombi.
Ci rinvia quindi alla settimana prossima al colloquio con il neuro chiururgo per valutare l'opzione più invasiva.
Ho chiesto se a questo punto non sia meglio lasciarli lì ma ha escluso a priori l'ipotesi..entrambi presentano delle bolle che li rendono a pericolo rottura.
Siamo sinceramente spaventati e non sappiamo cosa fare..
Le chiedo come sia possibile intervenire chirurgicamente vista l'anomalia arteriosa e quanto sia pericoloso tale intervento. Siamo seguiti dall'Ospedale di Treviso, so che sono molto bravi ma la paura resta ed è paralizzante.
Spero in una Sua cortese risposta.
Cordialità
[#6]
Gent.le Sig.a,
pensare ad un intervento "classico" a me sembra un po' azzardato. Io, sinceramente, non riesco ad immaginare un ritorno alle attività quotidiane nell'immediato (e neppure nel medio) post-operatorio, anche se "andasse tutto bene". Anzi, pavento l'insorgenza di una qualche, sia pur lieve, complicanza sia specifica (ad es. spasmo arterioso, rottura della malformazione in corso di trattamento...) con possibile residuo deficit neurologico, che di tipo generale (disturbo respiratorio, flogistico...). Presi uno alla volta, questi (ed altri possibili) effetti collaterali sembrerebbero superabili; tuttavia, spesso si intersecano e si potenziano fra di loro. L'organismo, già provato dal fatto di non partire da condizioni ottimali, potrebbe perfino definitivamente cedere.
Chieda, durante il colloquio con i Colleghi trevigiani, che percentuale (possibilità) di avere complicanze (considerata la costituzione biologica attuale della mamma), per OGNUNO degli aneurismi da trattare (considerato che ognuno di questi in teoria può rompersi), e che conseguenze possono esserci (paresi agli arti, disturbi della visione e/o della parola, in forma anche grave, ed altri ancora...e fino all'exitus). Rischio che si replicherebbe ad ogni intervento, giacchè non penso che in un unico trattamento chirurgico verrebbe affrontata la esclusione dal circolo delle plurime malformazioni (sarebbe, per il paz., un rischio ben maggiore).
Chieda, parimenti, che percentuale (possibilità) esista che si rompano queste malformazioni vascolari che non si sono mai rotte. Io, a distanza, ho l'impressione che "la posta non valga la candela".
Raccogliete le conclusioni dei Colleghi (facendoli esprimere anche sulle problematiche da me esposte) e, se volete, decidete il da farsi o, se volete, vi riservate per un breve periodo e mi ragguagliate.
Su tutto, specie Sua madre deve esprimersi e, con le dovute cautele, dovrà essere edotta sul fare e sul non fare (con entrambe le possibili conseguenze e/o benefici).
Cordialità.
pensare ad un intervento "classico" a me sembra un po' azzardato. Io, sinceramente, non riesco ad immaginare un ritorno alle attività quotidiane nell'immediato (e neppure nel medio) post-operatorio, anche se "andasse tutto bene". Anzi, pavento l'insorgenza di una qualche, sia pur lieve, complicanza sia specifica (ad es. spasmo arterioso, rottura della malformazione in corso di trattamento...) con possibile residuo deficit neurologico, che di tipo generale (disturbo respiratorio, flogistico...). Presi uno alla volta, questi (ed altri possibili) effetti collaterali sembrerebbero superabili; tuttavia, spesso si intersecano e si potenziano fra di loro. L'organismo, già provato dal fatto di non partire da condizioni ottimali, potrebbe perfino definitivamente cedere.
Chieda, durante il colloquio con i Colleghi trevigiani, che percentuale (possibilità) di avere complicanze (considerata la costituzione biologica attuale della mamma), per OGNUNO degli aneurismi da trattare (considerato che ognuno di questi in teoria può rompersi), e che conseguenze possono esserci (paresi agli arti, disturbi della visione e/o della parola, in forma anche grave, ed altri ancora...e fino all'exitus). Rischio che si replicherebbe ad ogni intervento, giacchè non penso che in un unico trattamento chirurgico verrebbe affrontata la esclusione dal circolo delle plurime malformazioni (sarebbe, per il paz., un rischio ben maggiore).
Chieda, parimenti, che percentuale (possibilità) esista che si rompano queste malformazioni vascolari che non si sono mai rotte. Io, a distanza, ho l'impressione che "la posta non valga la candela".
Raccogliete le conclusioni dei Colleghi (facendoli esprimere anche sulle problematiche da me esposte) e, se volete, decidete il da farsi o, se volete, vi riservate per un breve periodo e mi ragguagliate.
Su tutto, specie Sua madre deve esprimersi e, con le dovute cautele, dovrà essere edotta sul fare e sul non fare (con entrambe le possibili conseguenze e/o benefici).
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3k visite dal 02/03/2021.
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