Tempo di recupero post-operatorio per ernia lombare
Buonasera.
A mia figlia (44 anni) a gennaio 2022 è stata diagnosticata un'ernia lombare.
Questo il referto dell'ultima risonanza magnetica effettuata a maggio 2022.
q. d. Lombosciatalgia destra senza traumi associati. Parestesie del piede dx.
Lordosi lombare leggermente appianata e muro posteriore in asse.
Paramorfismo del passaggio lombosacrale con disco rudimentale S1-S2
Non crolli, né rime di frattura
Minima alterazione di segnale osseo a livello di L5-S1 di tipo Modic I
Non alterazioni significative a sede L1-L2, L2-L3 ed L3-L4
A sede L4-L5 lieve bulging discale circonferenziale attualmente non significativo
A livello L5-S1 grossolana ernia estrusa che progredisce centralmente e caudalmente con componente molle associata
Si determina discreta compressione delle radici S1 di ambedue i lati e specialmente sul lato destro; non appaiono interessate le radici L5
Nella norma le articolazioni posteriori
Trofismo della muscolatura nei limiti
Canale vertebrale con ampiezza antero-posteriore nella norma
Dopo vari tentativi di soluzione conservativa, senza esito e con peggioramento del dolore, mia figlia ha consultato sia un neurochirurgo sia un ortopedico, ed entrambi le hanno proposto come unica soluzione l'operazione chirurgica, con la sostanziale differenza che il neurochirurgo le ha prospettato circa quattro settimane per il recupero post-operatorio, mentre l'ortopedico ha ipotizzato due mesi, di cui uno necessario per la cicatrizzazione del taglio.
Purtroppo, per mia figlia due mesi di assenza possono essere la differenza tra conservare il posto di lavoro o perderlo.
Vorrei chiedere cortesemente:
1) se la differenza nel tempo di convalescenza può essere data dal tipo di operazione diversa che i due specialisti, con un diverso percorso di studi e diverso approccio al problema, potrebbero eseguire,
2) se, in base al referto, è possibile un intervento con chirurgia mini-invasiva.
Ringrazio per l'attenzione e Vi saluto cordialmente.
A mia figlia (44 anni) a gennaio 2022 è stata diagnosticata un'ernia lombare.
Questo il referto dell'ultima risonanza magnetica effettuata a maggio 2022.
q. d. Lombosciatalgia destra senza traumi associati. Parestesie del piede dx.
Lordosi lombare leggermente appianata e muro posteriore in asse.
Paramorfismo del passaggio lombosacrale con disco rudimentale S1-S2
Non crolli, né rime di frattura
Minima alterazione di segnale osseo a livello di L5-S1 di tipo Modic I
Non alterazioni significative a sede L1-L2, L2-L3 ed L3-L4
A sede L4-L5 lieve bulging discale circonferenziale attualmente non significativo
A livello L5-S1 grossolana ernia estrusa che progredisce centralmente e caudalmente con componente molle associata
Si determina discreta compressione delle radici S1 di ambedue i lati e specialmente sul lato destro; non appaiono interessate le radici L5
Nella norma le articolazioni posteriori
Trofismo della muscolatura nei limiti
Canale vertebrale con ampiezza antero-posteriore nella norma
Dopo vari tentativi di soluzione conservativa, senza esito e con peggioramento del dolore, mia figlia ha consultato sia un neurochirurgo sia un ortopedico, ed entrambi le hanno proposto come unica soluzione l'operazione chirurgica, con la sostanziale differenza che il neurochirurgo le ha prospettato circa quattro settimane per il recupero post-operatorio, mentre l'ortopedico ha ipotizzato due mesi, di cui uno necessario per la cicatrizzazione del taglio.
Purtroppo, per mia figlia due mesi di assenza possono essere la differenza tra conservare il posto di lavoro o perderlo.
Vorrei chiedere cortesemente:
1) se la differenza nel tempo di convalescenza può essere data dal tipo di operazione diversa che i due specialisti, con un diverso percorso di studi e diverso approccio al problema, potrebbero eseguire,
2) se, in base al referto, è possibile un intervento con chirurgia mini-invasiva.
Ringrazio per l'attenzione e Vi saluto cordialmente.
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Il tempo di recupero si divide in due fasi:
1) assoluto: tempo di riposo a letto in ospedale che, in caso di operazione finita senza complicanze, è di 1-2 max 3 giorni. Il paziente deve sempre essere mobilizzato il prima possibile per evitare tromboflebiti ed infezioni sistemiche
2) dopo la dimissione viene il tempo di riposo parziale ovvero non viene mai raccomandato di rispettare il riposo a letto ma un ritorno graduale alla vita normale e di evitare carichi pesanti. Ritornare al lavoro dopo 2-3 settimane dall’intervento è una cosa ben tollerata.
1) assoluto: tempo di riposo a letto in ospedale che, in caso di operazione finita senza complicanze, è di 1-2 max 3 giorni. Il paziente deve sempre essere mobilizzato il prima possibile per evitare tromboflebiti ed infezioni sistemiche
2) dopo la dimissione viene il tempo di riposo parziale ovvero non viene mai raccomandato di rispettare il riposo a letto ma un ritorno graduale alla vita normale e di evitare carichi pesanti. Ritornare al lavoro dopo 2-3 settimane dall’intervento è una cosa ben tollerata.
Dr. Daniele Vecchione
specialista in neurochirurgia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 11/01/2023.
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