Continuo dolore post intervento microdischettomia

Buongiorno, a distanza di 13 anni e' uscita una piccola ernia recidiva sempre su l5-s1...dopo il fallimento conservativo si e' optato per intervento chirurgico...ma a differenza della prima operazione dove il dolore alla sciatica e' scomparso del tutto...nel secondo intervento il dolore persiste...ho fatto una risonanza magnetica con e senza contrasto a 20 giorni dall' intervento questo è il referto: tecnica tse per immagini t2 sagittali e assiali (anche con fat saturazion), tse t1 sagittali ed assiali, Diffusione assiali, tse t1 sagittali ed assiali (anche con fat saturation) dopo somministrazione m.
d.c...esiti di duplice intervento chirurgico con laminotomia e foraminotomia sinistra fibroso.
Bulding discale l4 l5.
Protusione discale posterolaterale sinistra l5 S1 con i segni di fissazione dell' anello fibroso.
Al controllo odierno rispetto al precedente esamesi rilevano marcati fenomeni flogistico cicatriziali da recente reintervento chirurgico.
Nell ambito di tali fenomeni si rilevano aree isointense in t1 delineate dall' impregnazione periferica dopo m.
d.c.
al livello del recesso radicolare sinistro L5 S1 (isointense in diffusione) e in sede di laminotomia (iperintensa in diffusione) su base flogistica verosimilmente reattiva (non si esclude componente infettiva).
Le analisi del sangue per una possibile infezione sono state fatte ma in attesa di responso...la mia domanda e' c' e' qualcosa che preme ancora sul nervo tanto da procurare dolore?
[#1]
Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 160 8
Il disturbo che lei riferisce e il suo quadro clinico vanno valutati direttamente.
Il suo dolore potrebbe essere una "pseudosciatalgia" ovvero una sindrome meccanica pelvica (sacroileopatia o sindrome sacroiliaca) che mima un disturbo sciatalgico.
Se questo a affezione è in un paziente che ha alla RMN una discopatia, l'intervento su quest'ultima può non sortite effetti.
La sindrome sacroiliaca non avendo un corrispettivo morfologico, può essere diagnosticata solo con un esame fisico del malato.

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore..grazie di aver risposto..siccome il neuroradiologo che ha fatto la risonanza e come segnalato sul referto parla di una sacca di flogosi sulla radice S1 ..che secondo lui potrebbe essere la causa ...del continuo dolore sciatico..siccome chi mi ha operato e' in ferie...lo chiedo a lei questa tra virgolette sacca di flogosi può premere sul nervo e procurarmi dolore?
[#3]
Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 160 8
La domanda è giusta e teoricamente la risposta può anche essere sì, ma se sia vero oppure no che lei ha una sindrome radicolare (ovvero un dolore che deriva dallo schiacciamento di un nervo) è solo visitandola che può essere rilevato.

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind

[#4]
dopo
Utente
Utente
Scusi se abuso del suo tempo ...ma questa sacca ...che si appoggia sul nervo può riassorbirsi ? Perché giustamente il radiologo ha detto che una risonanza a 20 giorni dall' intervento mostra un quadro non definitivo ma in evoluzione ..e quella sacca non si può sapere in cosa evolverà potrebbe essere anche un inizio della famigerata cicatrice che poi crea aderenza? Poi le patologie da lei prima elencate si possono vedere dai raggi anche e bacino? Perché i raggi li ho fatti ma non sono emerse patologie anche e bacino...scusi il mio insistere ma la delusione e' tanta ..
[#5]
Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 160 8
Non c'è mai un corrispettivo morfologico certo di un dolore, né di quelli che derivano da uno "schiacciamento" di una struttura neurologica da parte di "qualcosa", né di quelli cosiddetti "meccanici" (ovvero articolari senza una infiammazione), né di quelli "infiammatori".
Le patologie delle quali le ho parlato non hanno un corrispettivo morfologico certo (ovvero NON si vedono con i raggi, con la TAC , con la RMN, ecc.) e, per ipotizzarle, l'unico modo è valutare fisicamente (clinicamente) il paziente.

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind

[#6]
dopo
Utente
Utente
Per la possibile infezione riscontrata dalla risonanza oggi il neurochirurgo che mi ha operato ha ricevuto l esito degli esami del sangue e mi ha detto sono tutti nella norma tanto da escludere l infezione.Mi ha prescritto 4mg di Bentelan la mattina e 4 mg la sera per una settimana poi naturalmente a scalare in più efferalgan una mattina e una la sera in più 7 gocce di laroxil la sera ..può questa cura aiutare il diciamo riassorbirsi delle sacche di flogosi specialmente quella sulla radice del nervo?
[#7]
Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 160 8
È possibile

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind

[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore
[#9]
dopo
Utente
Utente
Un ultima cosa dottore ..a marzo feci radiofrequenza pulsata alla radice L5-S1 subito dopo averla fatta invece di migliorare il dolore lo amplificò con bruciori e dolori che non sono andati via tanto da costringermi ad operarmi...può la radiofrequenza avermi provocato un danno al nervo ecco spiegato perché anche con l operazione il dolore persiste?
[#10]
Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 160 8
La cosiddetta "radiofrequenza" è un termine che raggruppa una serie di metodiche alcune delle quali possono essere definite di TERMOABLAZIONE o NEUROLESIONE che sono volte alla interruzione anatomica di una determinata struttura nervosa (ad esempio il ramo di una radice spinale o un tronco nervoso).
La radiofrequenza pulsata è una metodica che se eseguita correttamente e per un numero limitato di volte è da considerare una NEUROMODULAZIONE, ovvero una sorta di anestesia prolungata.
Sia quella continua sia quella pulsata sono comunque procedure volte a danneggiare più o meno selettivamente e più o meno definitivamente un nervo o una sua componente.
La pulsata, come le dicevo, normalmente non dà effetti definitivi (né positivi né negativi).
La decisione di proporle un intervento, quindi, ritengo sia stata conseguente ad una rivalutazione del suo quadro clinico che abbia giustificato la scelta terapeutica.
Il perché il suo dolore persista è una domanda del tutto legittima ma, il più delle volte, la risposta è difficile trovarla in esami di immagine oppure nella lettura di referti operatori. Va rivalutato il quadro obiettivo dal medico che si è fatto carico della gestione oppure va chiesto un secondo parere.

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind