Temporanea difficoltà a pensare e parlare

Salve a tutti,

ho 36 anni, e volevo brevemente parlarvi di una serie di episodi che mi ha coinvolto negli ultimi giorni.
La questione è semplice: di punto in bianco, in condizione rilassata, qualche giorno fa ho avuto per alcuni secondi (5-7, non di più) una enorme confusione in testa. Volevo pensare ad alcune parole ma non ci riuscivo, si sovrapponevano decine e decine di parole tra loro in una sequenza velocissima che non mi dava la possibilità di capirne il significato; nel frattempo stavo cercando di concentrarmi su una sola parola che con il pensiero stavo "cercando", ma non ci riuscivo.
Mi sono un po' spaventato, perché non mi era mai successo, ma ho lasciato andare pensando a stanchezza.

Se non fosse che ieri mi è successo di nuovo, e stavolta per ben 3 volte durante la giornata: i primi 2 episodi nel giro di un'ora al mattino, il terzo in serata. Nell'ultima occasione - avendo ormai capito più o meno come funzionava e quanto sarebbe durata la cosa - ho provato a pronunciare una frase, la prima che sono riuscito a pensare: invece che "cade una valanga", mi è venuto fuori "ca(d)e una valanCa", con voce anche un po' più acuta del solito. La durata dell'episodio comunque è stata sempre la stessa, 5-7 secondi, e come i precedenti non è stato accompagnato da altri sintomi.

Oggi invece non ho avuto alcun episodio sospetto.
Ora, siccome non voglio fasciarmi la testa non sono andato a fare ricerche autonome sul web, ma immagino che tutto questo abbia a che fare con il cervello o con il sistema nervoso, in qualche modo. Per questo condivido qui la mia esperienza.

Vi possa magari essere d'aiuto questo:

- alcuni anni fa, con mio nonno morente, una mattina ebbi un episodio simile mentre guidavo, solo che in quel caso "vidi" anche delle immagini davanti agli occhi, fotografie di mio nonno che scorrevano velocissime (e nemmeno mezz'ora dopo seppi che era morto. Ma vabbè, l'ho presa come una coincidenza). Negli ultimi casi invece niente di tutto ciò: completa lucidità visiva, uditiva e mentale, ad eccezione dei sintomi descritti
- Non lavoro da 2 anni, quindi sono giù di morale e non vedo l'ora di riprendere il prima possibile
- Essendomi trasferito all'estero ho effettuato diversi viaggi aerei negli ultimi mesi (almeno 8 in 120 giorni)
- Prima di questo periodo avevo preso l'aereo solo altre 2 volte: da adolescente, e 3 anni fa. Nell'ultimo caso notai che al ritorno dal viaggio per un paio di giorni avevo sviluppato un'insolita velocità nel pensare e nel parlare fluentemente senza dover ragionare su quello che avrei dovuto dire. Poi tornò tutto nella norma.
- Faccio sport SOLO da 6 anni a questa parte: in prevalenza pesistica, anche intensa, ma nell'ultimo periodo ho abbinato anche corsa 2-3 volte alla settimana, talvolta su ritmi submassimali
- Cerco di mangiare in una certa maniera, la più sana e completa possibile, quindi non penso a intossicazioni di qualche tipo.

Spero possiate darmi una minima indicazione.

Vi ringrazio sin da adesso
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
la indicazione più semplice ed adeguata è quella di farsi visitare da uno specialista in neurologia che di persona avrà modo di esprimere un parere formato sulla evidenza. Qualora il collega lo dovesse ritenere indicato le prescriverà eventuali esami strumentali.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Poli,

la ringrazio per la celere risposta.
Seguirò questa indicazione e Le farò sapere cosa mi dirà il neurologo.

Grazie ancora, e buona giornata
[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve,

torno sull'argomento dopo 2 anni perché nel frattempo la faccenda ha avuto una sua evoluzione.
Le difficoltà di eloquio sono continuate per alcuni mesi, con episodi di breve durata (7-10 secondi) ma talora frequenti (anche 2-3 volte al giorno, per poi sparire magari per 2 settimane e ripresentarsi all'improvviso, quasi a caso).
Fino ad arrivare al 15 maggio 2015 quando ho avuto una crisi tonico-clonica morfeica, per la quale mia madre si è spaventata a tal punto da chiamare un'ambulanza per farmi portare al PS.

Nelle settimane seguenti si sono presentate di nuovo le difficoltà di eloquio e pensiero, con le stesse modalità precedenti; il 16 agosto una seconda crisi tonico-clonica morfeica.
A quel punto il neurologo mi ha prescritto una terapia con Depakin Chrono, tuttavia molto leggera (1 pastiglia al giorno) in quanto il sospetto iniziale era che le mie condizioni avessero un'origine da accumulo di stress e magari una dose minima sarebbe potuta bastare a controllare e poi smorzare il problema.
Ho nel frattempo fatto anche un EEG, risultato del tutto normale, salvo isolati aguzzi su onde Theta; una RM cerebrale completamente pulita, e analisi del sangue dalle quali risultavano solo enzimi pancreatici fuori norma (quasi il doppio del limite massimo).
Arrivato a marzo 2016 la prima sorpresa: i problemi di eloquio sono spariti completamente, di botto, senza una gradualità e senza nemmeno un motivo apparente. Il che mi ha rilassato facendomi pensare che finalmente avrei potuto superare il problema.
Ma il 27 marzo 2016 ecco un'altra crisi tonico-clonica morfeica.

La particolarità delle 3 crisi, cosa che nemmeno il neurologo ha saputo spiegarmi bene, è che:
- della prima non ricordo assolutamente niente, se non di essermi svegliato in ambulanza, ma in confusione fino alla visita al PS.

- della seconda ricordo di essermi svegliato per un attimo con il labbro inferiore paralizzato e "stirato" verso sinistra; la respirazione completamente bloccata sia verso l'espirazione che verso l'inspirazione. Poi, anche qui, più niente fino al ritorno a qualche "flash" mentre venivo portato in ambulanza e mi visitavano al PS.

- della terza ricordo quasi tutto: il labbro inferiore di nuovo bloccato, l'emissione di un suono dalla bocca (per espirazione forzata, lo ricordo benissimo), gli occhi che mi andavano indietro e le braccia che si tendevano.
Tra l'altro in questo caso credo di essermi irrigidito a tal punto che ancora adesso ho un tendine nei dintorni della scapola che "scrocchia" a seconda dei movimenti che faccio con il braccio, senza che mi procuri male.

Insomma, sembrava che le crisi, di volta in volta, diventassero sempre meno gravi.
Comunque, dopo quella crisi, visto che dagli esami del sangue risultavano di nuovo amilasi e lipasi fuori norma, il neurologo mi ha cambiato terapia e sono gradualmente passato a Tolep 300 mg, 2 pastiglie e mezzo al giorno.
Dosaggio relativamente basso che, però, a quanto pare da quel momento è stato sufficiente a permettermi di non avere più il minimo sintomo (che fosse confusione mentale, problemi d'eloquio, crisi più o meno generalizzate, ecc. ecc.. Niente).
Tanto che - da completo profano in materia - comincia a sovvenirmi il dubbio che il problema potrebbe anche essersi risolto spontaneamente.

Ora, dalle ultime analisi del sangue fatte una settimana fa risulta tutto a posto tranne le solite amilasi e lipasi, ancor più alle stelle (amilasi 115 contro un limite massimo di 56 e lipasi addirittura a 280, contro un limite massimo sotto i 60). Quindi il neurologo ha fatto due cose:
- mi ha prescritto, con la consulenza di un collega, una colangio RM per vedere se ci fossero problemi di qualche tipo alla colecisti;
- mi fa passare per alcune settimane a Rivotril (5+5+5 gocce al giorno) per sostituire Tolep e vedere se non fosse quel farmaco a portarmi valori così alti.

A questo punto, tra le altre cose, chiedo:
1) Valori del genere per gli enzimi pancreatici potrebbero semplicemente essere "genetici", cioè non indicatori di patologie di qualche tipo? Ovviamente dovrei aspettare il risultato della colangio RM tra 3 settimane; ma la mia è più che altro curiosità, al momento.

2) Vista l'assenza completa di sintomatologia di qualunque tipo è lecito attendersi o chiedere al neurologo se e quando potrei provare a sospendere il trattamento per vedere se il problema neurologico si è risolto?
Sottolineo che dalla prima crisi ho fatto in tutto 4 EEG + 1 EEG con privazione del sonno, e da tutte risulta solo e sempre la presenza di aguzzi isolati nelle onde Theta. Non ci sono elementi diversi.

3) Gli aguzzi Theta sono necessariamente indicatori di patologie di tipo epilettico o possono avere anche altra origine (ansia, depressione, o chissà cos'altro?)
Lo chiedo perché dopo tutti gli eventi negativi che hanno caratterizzato gli ultimi 10 anni della mia vita (morte della sorella, perdita del lavoro, perdita della relazione con la ragazza dopo 5 anni, trasferimento a Londra alla ricerca di lavoro (senza successo), perdita del padre) non ho di certo il morale alle stelle e chissà che non mi siano rimaste "cicatrici" nel sistema nervoso.

Sottolineo che prima di quest'ultimo periodo non ho MAI preso un medicinale, fatte salve 1-2 aspirine in caso di influenze con febbri particolarmente alte.

Vi ringrazio.
[#4]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Buongiorno,

1)la parte epato/pancreatica va chiarita con lo specialista di riferimento che certo non è il neurologo;

2)la sospensione graduale di farmaci anti-epilettici, come da linee guida internazionali, è una opzione possibile dopo 2 anni di assenza da crisi;

3) "...gli aguzzi theta sono necessariamente indicatori di patologie di tipo epilettico o possono avere anche altra origine (ansia, depressione, o chissà cos'altro?)...";
i grafoelementi theta a morfologia aguzza sono indicatitivi di una condizione irritativa cerebrale laddove vengano registrati da un esame EEG;
inoltre le consiglierei un esame EEG Holter delle 24 ore.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Ottimo.
La ringrazio sentitamente. In caso di ulteriori sviluppi riprenderò ad aggiornarla.

Buona giornata!
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