Disturbo post-risveglio

Buonasera,vorrei raccontare di un disturbo che mi accade frequentemnete dopo il risveglio in particolari situazioni,grazie per l'attenzione.Spesse volte dopo essermi svegliato(esclusivamente nelle prime ore di sonno),ad esempio se dormo un paio d'ore al pomerigio oppure se mi sveglio di colpo di notte avverto una forte sensazione di stordimento,mi viene da chiudere gli occhi e mi sento confuso e assopito,tale disturbo va a svanire o se mi riaddormento,oppure man mano che passa il tempo rimanendo sveglio,ho notoato che le condizioni che aumentano tale disturbo sono:eccessiva stanchezza,fare pasti abbondanti prima di dormire oppure condizioni di styress particolari,(quello principale a mio avviso è lo stomaco gonfio causato dal mangiare troppo prima di dormire),ripeto che tale disturbo è praticamente inesistente al mattino dopo il risveglio ma avviene solamente a volte nel risveglio nelle prima due ore di sonno pomeridiane o notturne,
ho effettuato una visita neurologica ed una RM encefalica 2 mesi fa perchè mi sentivo intontito,ma poi si è scoperto che tale intontimento era causato dall'orecchio.
E il caso di preoccuparsi?di cosa potrbbe trattarsi?
grazie in anticipo.
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
In generale non mi pare un disturbo preoccupante, anzi oserei dire che rientra nella normalità. Talvolta il passaggio sonno-veglia può essere più lento del normale (come ad esempio nel caso delle paralisi ipnagogiche, dove la ripresa del controllo motorio è ritardata rispetto al risveglio). Se poi il disturbo si presenta di rado e solo in condizioni di particolare stanchezza non mi preoccuperei.

Dr. Stefano Vollaro

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per la tempestività e disponibilità,se permette vorrei chiederle un ultima cosa:da svariati mesi avverto una sensazione di ottundimento mentale e una sorta di malessere e spossatezza che mi accompagna tutt la giornata,anche se devo dire che vi sono giorni in cui questo disturbo si fa sentire di piu e giorni di meno,il tutto accompagnato da palpitazioni e lieve tachicardia,ho eseguito varie indagini tra cui appunto la RM encefalica,EEG e TAC cranio,cardiologicamente ho eseguito un ECG basale,ecocardio e test da sforzo tutti questi esami sono negativi apparte una leggera tachicardia,ho eseguito anche un emocromo compreso esami tiroidei anch essi negativi,lei che ne pensa di questa situazione?potrebbe essere un disturbo "psicologico" legato a problematiche ansiose?grazie mille ancora per la disponibilità.
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
Sono sintomi molto generici che potrebbero avere una lunga serie di cause, così come rientrare nella normalità. Il medico di base dovrebbe decidere verso quali ipotesi orientarsi: normalmente è bene escludere prima cause generali, come anemia, squilibri idroelettrolitici, alterazioni della glicemia, disturbi epatici o renali, infezioni in corso (per esempio mononucleosi o da citomegalovirus), eventualmente disturbi tiroidei. Poi, in base ai reperti dell'esame obiettivo e all'approfondimento dell'anamnesi ci si può orientare per le cause cardiologiche piuttosto che neurologiche o di altra origine.
Da quanto dice mi sembra che sia stato escluso un po' tutto. Dando per scontato che conduca uno stile di vita regolare, che includa un minimo di attività fisica, e adotti misure adeguate per far fronte al caldo estivo (bere almeno 1,5 L di acqua, anche molto più se si fa attività fisica, alimentazione equilibrata e varia, evitando gli eccessi e i cibi troppo grassi), la componente ansiosa è certamente da prendere in considerazione. Ciò non significa ovviamente che i disturbi non esistano o siano inventati, ma che il cervello percepisce alcuni stimoli e sensazioni in maniera esagerata, spesso con un correlato emotivo superiore rispetto al normale. Se questo è il caso, è bene cercare di trattarlo fintanto che si è giovani, per evitare che possa strutturarsi come tratto di personalità difficile da correggere in età adulta.
Questo è un elenco di considerazioni: ovviamente la valutazione del suo caso specifico va fatta di persona da un medico.