Come si fa' ad allenare la mente?

Gentili dottori,
Voglio sapere se esistono degli esercizi per sviluppare le capacità celebrali, in un sito ho letto che la meditazione fa' molto bene, dicevano addirittura che aumenta la massa celebrali e crea delle interconnessioni nel cervello, ma prima di prendere queste cose sul serio voglio il parere dei medici. Se c'è qualche esercizio alternativo che aumenta le potenzialità celebrali, l'intelligenza eccetera, me lo potete spiegare? O darmi un link di un sito sicuro dove trovare esercizi altrettanto sicuri.
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
Buonasera,
Le "capacità cerebrali" sono molte: l'intelligenza è un misto di sviluppo in determinati domini cognitivi (es. memorie di vario tipo, capacità di risoluzione di problemi, sensibilità emotiva, capacità di linguaggio, calcolo, ecc.) e di capacità di saperlo utilizzare nella vita quotidiana (senza la quale ogni capacità mentale è praticamente inutile).
Il modo per potenziare i vari domini cognitivi è semplicemente quello di allenarli, sapendo che il cervello è maggiormente plastico nell'infanzia e mantiene buone capacità di apprendimento fino all'età giovane-adulta, poi comincia a divenire una struttura più "statica", sebbene siano sempre possibili interventi di potenziamento e stimolo della plasticità. Per questo motivo, ad esempio, persone con alto grado di istruzione hanno maggiori possibilità non sviluppare demenze.
I vari domini cognitivi possono essere potenziati con attività apposite. Si prestano bene anche molti giochi e videogiochi molto diffusi.

In merito alla meditazione, è stato dimostrato che questa pratica si associa a delle modifiche nell'attivazione delle aree cerebrali, ma da qui a dire che possa aumentare la massa cerebrale o aumentare le "connessioni" neuronali ce ne vuole... In particolare la massa cerebrale non è un parametro facile da valutare correttamente e comunque: 1) mi pare difficile credere che la meditazione possa indurre qualche processo di accrescimento del numero o delle dimensioni dei neuroni; 2) la massa cerebrale non equivale all'intelligenza o alle potenzialità del cervello.

Ancora, andrebbe definito meglio cosa si intende per meditazione. Personalmente non l' ho mai praticata per cui non ne ho esperienza diretta. Se si considera in generale un metodo per prendere il dominio di sé, controllare i propri pensieri, ritrovare la calma interiore, probabilmente effetti benefici sul modo in cui usiamo il cervello possono esserci, magari semplicemente perché, ad esempio, riduciamo l'ansia, la depressione o la demotivazione, che di per sé possono interferire con le prestazioni cognitive.

Dr. Stefano Vollaro

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Utente
Utente
Grazie infinitamente per la risposta e per il tempo dedicato,
Voglio farle un'altra domanda:
Lei ha detto che i videogiochi, o giochi, migliorano i vari domini cognitivi, io
Ho letto in un sito che i sudoku o i videogiochi, migliorano la memoria, ma non la capacità di apprendimento, l'attenzione, è la concentrazione. Lei mi conferma questa cosa o la trova assurda?

Mi faccia sapere, Grazie in anticipo...
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
Si tratta di valutazioni complesse da fare: da un lato ci sono le singole capacità (per esempio il calcolo), dall'altra l'interazione con gli altri domini cognitivi e, ome detto, la capacità di utilizzare quanto appreso nella vita quotidiana.
Un gioco come il sudoku probabilmente allena la capacità di calcolo e l'attenzione, ma non è detto che diventando ottimi giocatori di sudoku si riesca a sfruttare al meglio la capacità di concentrazione acquisita anche in altre situazioni, per esempio sul lavoro. Un'altra cosa da considerare è questa: è difficile che un cervello sia in grado di eccellere in ogni campo cognitivo. Infatti una delle caratteristiche dell'intelligenza è sapere sfruttare le risorse a disposizione (limitate per quanto vaste) nella maniera più utile ed efficiente. Insomma, non è detto che una persona in grado di ricordare tutto ciò che vede e sente sia davvero più intelligente di una che invece è i grado di selezionare all'istante le informazioni utili da immagazzinare in memoria, in maniera da poterle riutilizzare all'istante quando servono, dimenticando per sempre quelle superflue. Purtroppo non è detto che un genio della matematica o degli scacchi sia per forza intelligente in maniera utile: tanto per fare un esempio drastico, i rari casi di autismo in cui si sviluppa a dismisura una determinata capacità, come quella matematica, non corrispondono ad una vera intelligenza, poiché quelle capacità non sono utilizzabili nella vita quotidiana, tanto che questi soggetti spesso non sono per niente autonomi.

Tutto questo solo per dire che non esiste una definizione univoca di "persona intelligente" o "mentalmente dotata". Senz'altro giochi e videogiochi "intelligenti", creati per stimolare determinate sfere cognitive, allenano determinate sfere cognitive, e sono ottimi soprattutto durante l'età dello sviluppo, ma anche negli anziani. Ma poi bisogna fare il passaggio successivo: imparare a sfruttare quella plasticità, conoscenza o rapidità di processamento nel contesto di vita quotidiana. Per questo l'utilizzo di giochi e videogiochi può anche rivelarsi dannoso, qualora l'utilizzo eccessivo porti ad un ritiro sociale (con inevitabile danno per l'intelligenza emotiva) e alla mancata traslazione di quanto appreso nelle applicazioni della vita quotidiana.
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Utente
Utente
Grazie dottore, voglio farle un ultima domanda:

Mi considera buoni quindi, gli esercizzi come i sudoku, le parole crociate, e gli scacchi per migliorare dei campi cognitivi???? (Che se non sbaglio risiedono nell'ippocampo)
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
Direi di si, per allenare l'attenzione, la velocità di processamento, la memoria di lavoro, la rievocazione del lessico per quanto riguarda le parole crociata, la programmazione per gli scacchi. Sebbene vi siano aree cerebrali che si attivano di più rispetto ad altre durante specifici compiti e che, vice versa, quando sono lesionate causano un deficit soprattutto di alcune sfere cognitive, la verità è che il cervello funziona nel suo insieme. L'ippocampo è importante soprattutto per fissare i ricordi nella memoria a lungo termine, ma comunque è interessato anche nei processi emotivi (connotato emotivo e memoria vanno quasi sempre insieme, come è facile notare anche dal fatto che è molto più facile, spesso automatico, ricordare fatti e nozioni a cui attribuiamo un significato, rispetto alle nozioni studiate per dovere). La capacità di programmazione e parte della memoria di lavoro hanno bisogno soprattutto dell'integrità delle aree prefrontali. Per il calcolo sono importanti soprattutto le regioni posteriori dell'emisfero dominante. Ma ogni compito della vita reale è sempre complesso e richiede l'utilizzo almeno parziale anche di altri domini cognitivi.
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Utente
Utente
Grazie davvero, ora ho capito perfettamente, finalmente una persona che dà spiegazioni chiare, la RINGRAZZIO ancora.

Cordiali saluti :)