Aneurisma comunicante anteriore non rotto: esito angio-rm.
Buonasera,
ho da poco ricevuto dal Besta l'esito dell'Angio-RM eseguita un paio di settimane addietro. Premetto che ho trent'anni, che ho scoperto nel 2007 di avere un "piccolissimo" aneurisma dell'arteria comunicante anteriore grazie ad una prima Angio-RM svolta di mia spontanea volontà (due anni prima sono stato vittima di un grave incidente d'auto che mi ha procurato "solo" un trauma cranico). Aggiungo, inoltre, che a nonna si è rotto un aneurisma.
L'esito di quest'esame è il seguente: "Esame eseguito in condizioni base mediante sequenze T1, T2, FLAIR multiplanari e angio RM arteriosa intracranica. L'esame odierno conferma il precedente di piccolissimo aneurisma sacciforme della c. anteriore, con diametro massimo 2 mm e colletto di circa 1 mm; non evidenti ulteriori... non osservano alterazioni ... ecc". Conclusione: "aneurisma dell'arteria comunicante anteriore, visibile forse minimamente più grande rispetto al 2007. Si consiglia monitoraggio a 2 anni".
Ora, l'esito, al di là della preoccupazione di avere un piccolo aneurisma che potrebbe continuare a crescere negli anni, mi sembra tutto sommato non catastrofico. Ho letto su diversi altri post che aneurismi inferiori ai 5 mm non sono operabili per cui al momento dovrei escludere il pensiero di un'operazione nel breve periodo.
La domanda, o le domande che sorgono, sono le seguenti:
1- esiste una statistica di crescita negli anni degli aneurismi?
2- esiste una statistica di rottura sulla base delle dimensioni delle sacche eneurismatiche?
3- oltre ai consueti consigli sullo stile di vita, ci sono alimenti che permettono di prevenire l'evoluzione degli a. (mi hanno parlato ad es. dei mirtilli)?
4- avendo casa e famiglia a pescara, ma lavorando a bologna, ed essendo sostanzialmente disponibile a viaggiare per l'Italia, a quale professionista potrei rivolgermi/affidarmi (ad es. al Besta)? ma soprattutto, ora che l'a. è così piccolo mi conviene avere un consulto specialistico?
Grazie in anticipo e un cordiale saluto.
AC
ho da poco ricevuto dal Besta l'esito dell'Angio-RM eseguita un paio di settimane addietro. Premetto che ho trent'anni, che ho scoperto nel 2007 di avere un "piccolissimo" aneurisma dell'arteria comunicante anteriore grazie ad una prima Angio-RM svolta di mia spontanea volontà (due anni prima sono stato vittima di un grave incidente d'auto che mi ha procurato "solo" un trauma cranico). Aggiungo, inoltre, che a nonna si è rotto un aneurisma.
L'esito di quest'esame è il seguente: "Esame eseguito in condizioni base mediante sequenze T1, T2, FLAIR multiplanari e angio RM arteriosa intracranica. L'esame odierno conferma il precedente di piccolissimo aneurisma sacciforme della c. anteriore, con diametro massimo 2 mm e colletto di circa 1 mm; non evidenti ulteriori... non osservano alterazioni ... ecc". Conclusione: "aneurisma dell'arteria comunicante anteriore, visibile forse minimamente più grande rispetto al 2007. Si consiglia monitoraggio a 2 anni".
Ora, l'esito, al di là della preoccupazione di avere un piccolo aneurisma che potrebbe continuare a crescere negli anni, mi sembra tutto sommato non catastrofico. Ho letto su diversi altri post che aneurismi inferiori ai 5 mm non sono operabili per cui al momento dovrei escludere il pensiero di un'operazione nel breve periodo.
La domanda, o le domande che sorgono, sono le seguenti:
1- esiste una statistica di crescita negli anni degli aneurismi?
2- esiste una statistica di rottura sulla base delle dimensioni delle sacche eneurismatiche?
3- oltre ai consueti consigli sullo stile di vita, ci sono alimenti che permettono di prevenire l'evoluzione degli a. (mi hanno parlato ad es. dei mirtilli)?
4- avendo casa e famiglia a pescara, ma lavorando a bologna, ed essendo sostanzialmente disponibile a viaggiare per l'Italia, a quale professionista potrei rivolgermi/affidarmi (ad es. al Besta)? ma soprattutto, ora che l'a. è così piccolo mi conviene avere un consulto specialistico?
Grazie in anticipo e un cordiale saluto.
AC
[#1]
Gentile Utente,
normalmente gli aneurismi non rotti di dimensioni inferiori ai 5 mm non vengono trattati, perchè il rischio statistico di rottura è molto basso e tale da non giustificare i rischi di un intervento endovascolare o chirurgico. Questo non vuol dire che non siano operabili, oggi gli aneurismi tecnicamente inoperabili quasi non esistono. Consideri che gli aneurismi non rotti sono molto comuni (2-4% della popolazione) ma la maggioranza di questi non si romperà mai.
Lo studio principale sulla storia naturale degli aneurismi è l'ISUIA, secondo i cui risultati gli aneurismi del circolo anteriore (come il suo) di dimensioni inferiori a 7 mm hanno un rischio di sanguinamento nullo. Tuttavia questo si scontra con la realtà quotidiana, infatti la maggior parte degli aneurismi rotti che trattiamo sono sotto i 7 mm e possono essere anche molto più piccoli. Probabilmente la verità è che ancora non si conosce abbastanza sulla storia naturale degli aneurismi, ma di certo un aneurisma ha un rischio di rottura che aumenta all'aumentare delle sue dimensioni. Oltre alle dimensioni anche altri fattori influenzano la scelta sul trattamento: precedenti emorragie da altri aneurismi, familiaritá e morfologia. Una nonna con aneurisma notto non basta per parlare di familiaritá, sarebbe stato diverso con un parente di primo grado.
Una statistica seria sulla crescita degli aneurismi non c'è. Consideri che non necessariamente un aneurisma cresce in maniera graduale prima di rompersi.
I mirtilli non le servono, mentre è fondamentale non fumare ed avere una pressione normale.
Nel complesso con un aneurisma di 2 mm starei molto tranquillo perché il rischio di rottura, sebbene non nullo, è bassissimo e generalmente non giustifica un intervento. Naturalmente il giudizio online, senza vedere né lei né la RM, ha degli evidenti limiti.
In Italia ci sono alcuni centri di riferimento per questa patologia, tra i quali mi permetto di inserire il nostro. Se lei lavora a Bologna può trovare anche lì medici molto competenti.
normalmente gli aneurismi non rotti di dimensioni inferiori ai 5 mm non vengono trattati, perchè il rischio statistico di rottura è molto basso e tale da non giustificare i rischi di un intervento endovascolare o chirurgico. Questo non vuol dire che non siano operabili, oggi gli aneurismi tecnicamente inoperabili quasi non esistono. Consideri che gli aneurismi non rotti sono molto comuni (2-4% della popolazione) ma la maggioranza di questi non si romperà mai.
Lo studio principale sulla storia naturale degli aneurismi è l'ISUIA, secondo i cui risultati gli aneurismi del circolo anteriore (come il suo) di dimensioni inferiori a 7 mm hanno un rischio di sanguinamento nullo. Tuttavia questo si scontra con la realtà quotidiana, infatti la maggior parte degli aneurismi rotti che trattiamo sono sotto i 7 mm e possono essere anche molto più piccoli. Probabilmente la verità è che ancora non si conosce abbastanza sulla storia naturale degli aneurismi, ma di certo un aneurisma ha un rischio di rottura che aumenta all'aumentare delle sue dimensioni. Oltre alle dimensioni anche altri fattori influenzano la scelta sul trattamento: precedenti emorragie da altri aneurismi, familiaritá e morfologia. Una nonna con aneurisma notto non basta per parlare di familiaritá, sarebbe stato diverso con un parente di primo grado.
Una statistica seria sulla crescita degli aneurismi non c'è. Consideri che non necessariamente un aneurisma cresce in maniera graduale prima di rompersi.
I mirtilli non le servono, mentre è fondamentale non fumare ed avere una pressione normale.
Nel complesso con un aneurisma di 2 mm starei molto tranquillo perché il rischio di rottura, sebbene non nullo, è bassissimo e generalmente non giustifica un intervento. Naturalmente il giudizio online, senza vedere né lei né la RM, ha degli evidenti limiti.
In Italia ci sono alcuni centri di riferimento per questa patologia, tra i quali mi permetto di inserire il nostro. Se lei lavora a Bologna può trovare anche lì medici molto competenti.
Dr. Nicola Limbucci
SOD Interventistica Neurovascolare
AOU Careggi - Firenze
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Limbucci,
La ringrazio per la cortese e dettagliata risposta. Da quanto scrive mi sembra di capire che, seppur l'aneurisma della c. anteriore di 2 mm è oggettivamente molto piccolo, tuttavia ciò non significa che il rischio non esista o che possa dormire sonni del tutto tranquilli, perché l’evoluzione di tale a. è del tutto soggettiva/poco prevedibile e soltanto parzialmente dipendente da un corretto stile di vita, dalla familiarità, ecc.
Circa la familiarità, probabilmente sarebbe opportuno che consigliassi a mia madre (>50 anni) di sottoporsi ad una angio-rm al fine di escludere qualsiasi collegamento/rischio.
Infine, come da Lei suggerito, credo che dovrò rivolgermi direttamente ad uno o più specialisti. In tal caso prenderò in considerazione la struttura nella quale opera o mi rivolgerò ai Suoi colleghi di Bologna (mi hanno suggerito Andreoli, Calbucci, Leonardi).
Cordiali saluti
AC
La ringrazio per la cortese e dettagliata risposta. Da quanto scrive mi sembra di capire che, seppur l'aneurisma della c. anteriore di 2 mm è oggettivamente molto piccolo, tuttavia ciò non significa che il rischio non esista o che possa dormire sonni del tutto tranquilli, perché l’evoluzione di tale a. è del tutto soggettiva/poco prevedibile e soltanto parzialmente dipendente da un corretto stile di vita, dalla familiarità, ecc.
Circa la familiarità, probabilmente sarebbe opportuno che consigliassi a mia madre (>50 anni) di sottoporsi ad una angio-rm al fine di escludere qualsiasi collegamento/rischio.
Infine, come da Lei suggerito, credo che dovrò rivolgermi direttamente ad uno o più specialisti. In tal caso prenderò in considerazione la struttura nella quale opera o mi rivolgerò ai Suoi colleghi di Bologna (mi hanno suggerito Andreoli, Calbucci, Leonardi).
Cordiali saluti
AC
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.5k visite dal 03/02/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.