Ed è affetta da toxoplasmosi congenita alla retina dalla nascita

MIA FIGLIA HA 9 ANNI ED è AFFETTA DA TOXOPLASMOSI CONGENITA ALLA RETINA DALLA NASCITA. HA 1/20 DI VISTA. CI SONO SPERANZE E LA RICERCA A CHE PUNTO è. SIAMO DISPERATI E DISPOSTI A PROVARE TUTTO. GRAZIE
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
gentile signore,
la toxoplasmosi acquisita durante il periodo fetale dà un tipico interessamento della macula con un'area cicatriziale corioretinica circondata da un'area pigmentata , sarebbe utile avere un'immagine retinografica dell'occhio della piccola per confermarle la dignosi.
Se la diagnosi è gia certa, al momento attuale un'aria in cui la retina è cose se fosse bruciata è difficile sostituirla con nobile tessuto retinico, ma io non dispererei stiamo lavorando a microchip, a traslazioni retiniche , alle cellule staminali...e proprio in oculistica la scienza medica ha fatto salti da gigante negli ultimi anni...
mi mandi una retinografia o flurangiografia della piccola e cercherò di darle una mano...da papà a papà , oltre che da medico a paziente
suo
prof luigi marino
primario oculista
istituto auxologico italiano
via ariosto 13
milano

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
CARISSIMO,
Mi permetto agiungere qualche mio appunto
La toxoplasmosi è una zoonosi causata dal Toxoplasma gondii, un microrganismo che compie il suo ciclo vitale, estremamente complesso e diverso a seconda dell’ospite, solo all'interno delle cellule. Il parassita può infettare moltissimi animali e può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta. Il Toxoplasma condii non si trova solo nella carne, ma anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto.
Nell’infezione da Toxoplasma gondii è possibile distinguere due fasi successive: la prima (toxoplasmosi primaria) è caratterizzata da un periodo di settimane o mesi in cui il parassita si può ritrovare nel sangue e nei linfonodi in forma direttamente infettante. È la fase sintomatica della toxoplasmosi, che si accompagna a ingrossamento delle linfoghiandole, stanchezza, mal di testa, mal di gola, senso di "ossa rotte", a volte febbre e ingrossamento di fegato e milza. Esistono poi casi di toxoplasmosi primaria complicati da sintomi gravi, quali l'infiammazione della zona visiva dell’occhio (corioretinite, che può compromettere la vista) e dell’encefalo, oltre a sintomi attribuibili a una malattia autoimmune. Quest'ultima eventualità è frequente nei malati di Aids o nei soggetti trapiantati, per i quali spesso l’evoluzione è drammatica, perché la risposta alla terapia è insufficiente.
Il soggetto che contrae una toxoplasmosi resta protetto per tutto l’arco della vita da recidive, perché risponde all’infezione con produzione di anticorpi e linfociti specifici.
La risposta del soggetto al Toxoplasma gondii determina il passaggio alla seconda fase della toxoplasmosi , caratterizzata dall’assenza di segni clinici e di laboratorio dell’infezione acuta, ma con la persistenza del parassita nell’organismo, "incistato" nei muscoli e nel cervello. Se le difese immunitarie vengono meno , il microrganismo può tornare aggressivo, riprodursi e indurre nuovi danni.
La toxoplasmosi è ad alto rischio nel caso in cui venga contratta in gravidanza: l'infezione può infatti passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero. La toxoplasmosi rappresenta dunque un importante elemento di cui tenere conto nell'ambito della salute materno-infantile.
mi faccia sapere come và e che accetamenti ha fatto al suo bambino
a presto
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