Dolore al seno e gravidanza: è un sintomo?
Il dolore al seno, associato a segnali come amenorrea, nausea e stanchezza, può essere un sintomo della gravidanza. Scopriamo come distinguere le cause e cosa succede al seno in gravidanza.
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Seno dolorante: sintomo di gravidanza
Se si sta cercando di avere un bambino, ogni possibile segnale del corpo viene interpretato come una buona o una cattiva notizia. Per esempio, il dolore al seno non viene più interpretato solo come un fastidio legato all'approssimarsi del consueto ciclo mestruale, ma diventa un piccolo prezzo da pagare per poter stringere il tanto desiderato bambino tra le braccia.
Quindi la mastalgia, comunemente nota con l'espressione dolore al seno, potrebbe essere uno dei segnali che sì, finalmente si è incinte.
Perché il seno fa male
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità l'espressione dolore al seno è usata per indicare una condizione di dolorabilità alle mammelle abbinata a una sensazione di "bruciore in ogni parte del seno e delle aree circostanti".
Seno dolorante: possibili cause
A farne esperienza sono le donne, sperimentando però sensazioni soggettive, che variano da persona a persona. Il dolore al seno infatti può essere acuto, intenso o penetrante.
La scienza definisce questa condizione come mastalgia e spinge circa il 50% delle donne che la provano a rivolgersi a visite senologiche.
La mastalgia può provare psicologicamente le pazienti che la provano perché si tende ad abbinare questo dolore strano, inconsueto, a patologie catastrofiche e irrisolvibile.
Ad esempio, molte donne tormentate dal dolore al seno sono convinte di essere in procinto di dover affrontare un tumore al seno. Ma in molti casi si tratta solo di un'alterazione ormonale. Questo non deve certo spingere ad abbassare la soglia di attenzione nei confronti delle neoplasie, ma deve anche aiutare a ridimensionare l'allarme.
Dolore al seno: le cause
In un primo stadio, in base al tipo di dolore percepito, si può fare una piccola diagnosi fai da te, con l'autopalpazione, alla ricerca di noduli o rigonfiamenti anomali. Se il dolore al seno è continuo e sospetto e i normali analgesici non attenuano il fastidio, va interpellato il medico.
Il dolore al seno può manifestarsi in concomitanza con il ciclo mestruale: la mastalgia torna in mensilmente, in genere 5-10 giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni. Questo fastidio colpisce le mammelle e sfuma man mano che il flusso mestruale si avvia alla conclusione.
Si manifesta subito dopo l'ovulazione perché il corpo inizia a produrre più progesterone che a sua volta innesca una tensione mammaria. Il seno sembra più grande, gonfio, teso e duro.
In questo caso per attenuare il dolore basta indossare un reggiseno specifico per lo sport anche durante la notte e mentre si fa attività fisica, e utilizzare antidolorifici da banco a base di ibuprofene o paracetamolo.
Qualora il dolore mammario non dovesse attenuarsi, si consiglia di rivolgersi al medico di famiglia che potrà prescrivere farmaci per il controllo dei livelli ormonali.
Se il dolore al seno proviene dalla parete toracica ed è avvertito sotto il seno, il disturbo può essere spiegato con patologie reumatiche, muscolari oppure ossee.
Il dolore al seno può essere causato dalla presenza di noduli. Queste formazioni possono essere di vario tipo. C'è il fibroadenoma, un nodulo liscio e duro che può anche spostarsi nella mammella: è maggiormente diffuso tra le donne giovani.
Poi ci sono le cisti, formazioni contenenti una sostanza fluida che si sviluppa nel tessuto mammaria: sono più diffuse nelle donne sopra i 35 anni.
I noduli possono anche essere un sintomo di mastite o di ascessi mammari. Il primo caso si verifica in presenza di un infezione batterica che causa infiammazione del tessuto mammario. Inoltre, la mastite può verificarsi durante l'allattamento, causando arrossamenti, gonfiore e dolore.
L'ascesso del tessuto mammario è provocato da un'infezione batterica e provoca dolore al seno, infiammando i noduli e arrivando persino a provocare febbre.
Se il dolore al seno è accompagnato dalla presenza di bolle, si può avere una mastalgia dipendente da infezione da Herpes Zoster.
Infine, l'ipotesi più infausta: il tumore. Il dolore al seno, specialmente se cronicizzato, può essere collegato a una neoplasia mammaria. Tuttavia si stima che solo 1 caso su 200 di dolore al seno sia collegato a una forma tumorale.
Il dolore al seno può essere anche connesso a problemi dovuti all'allattamento o inconvenienti legati a medicazioni, nonché a uno stato di gravidanza.
Guarda il video: Si può allattare con le protesi al seno?
Cosa succede al seno in gravidanza
Il dolore al seno può diventare un sintomo di gravidanza se associati ad altri segnali come l'interruzione del ciclo mestruale, abbinato a una sensazione di nausea e stanchezza, la necessità di urinare con frequenza, l'alterazione di gusto e odorato, oltre alle cosiddette voglie, cioè il desiderio di cibi specifici.
Seno dolorante e gravidanza
Come abbiamo visto la tensione mammaria è scatenata dal progesterone, ormone che continua ad essere presente anche durante la gravidanza. La variazione ormonale produce una modifica fibrocistica del seno. Ciò significa che le cisti molto piccole presenti nel tessuto fibroso del seno si gonfiano, provocando dolore.
Ciò che cambia rispetto al normale ciclo è che il flusso mestruale scompare e il seno continua ad essere turgido. Inoltre in gravidanza i capezzoli tendono a scurirsi e i tubercoli di Montgomery diventano più visibili.
Il dolore al seno in gravidanza si avverte già dalle prime settimane di gestazione. Dalle future mamme viene spesso descritto come fastidio o irritazione. Inoltre la crescita del seno non si arresta lì: le mammelle possono aumentare di volume anche durante tutta la gravidanza.
Inoltre, durante la gravidanza il seno può anche produrre delle perdite di colostro, alimento specie specifico che la mamma offre al neonato nei primi giorni di vita, prima del vero e proprio latte. Il cambiamento del volume e della forma sono dunque funzionali all'innesco della naturale "missione" del seno.
L'inizio della formazione del latte nelle apposite strutture del seno si traduce in un aumento del volume delle mammelle, che acquisiranno più grasso al di sotto, cambiandone forma e dimensioni.