Calo nascite italia.

Crollo delle nascite in Italia (rapporto CeDAP)

Il calo inesorabile delle nascite in tutte le aree del Paese. Un quadro completo della situazione si ha dai dati rilevati dal rapporto CeDAP (certificato di assistenza al parto), il rapporto annuale sull'evento "nascita" relativo al 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ha passato al setaccio 364 punti nascita.

I dati sulle donne

Le donne continuano a privilegiare gli istituti di cura pubblici ed equiparati dove partorisce l'88% delle donne. Il 62,8% dei parti si svolge in strutture con alti volumi di attività (sopra i mille parti annui).

L'età media delle mamme italiane è di 33,1 anni e di 31 quella delle straniere, e se le donne italiane partoriscono il primo figlio mediamente dopo i 31 anni, in quasi tutte le Regioni, tra le donne straniere l'età si abbassa, intorno ai 29,2 anni.

In 2,9 gravidanze ogni 100 le donne hanno fatto ricorso alla PMA (procreazione medicalmente assistita) e la tecnica più utilizzata è stata la FIVET.

Il calo delle nascite

Quindi nel corso del 2021 prosegue il calo delle nascite in tutte le aree del Paese.

Il fenomeno è in larga misura l'effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile ed in parte dipende dalla diminuzione della propensione ad avere figli.

Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale.

Il tasso di natalità (frequenza di nascite della popolazione in un determinato periodo di tempo) varia dai 5,2 nati per mille donne in età fertile in Sardegna a 9,7 nella Provincia Autonoma di Bolzano, rispetto a una media nazionale del 6,8. Le Regioni del Centro presentano tutte un tasso di natalità con valori inferiori alla media nazionale. Nelle Regioni del Sud, i tassi di natalità più elevati sono quelli della Campania, Calabria e Sicilia che presentano valori superiori alla media nazionale.

La fecondità (o numero medio di figli per donna) si mantiene pressoché rispetto agli anni precedenti. Nel 2021 il numero medio di figli per donna è pari a 1,25 (rispetto a 1,46 del 2010). I livelli più elevati di fecondità sono al nord nelle province Autonome di Trento e Bolzano e nel Mezzogiorno in Campania e Sicilia. Le Regioni in assoluto meno prolifiche sono invece Sardegna e Molise.

La scolarità delle mamme che hanno partorito nel 2021:

  • 42,4% medio-alto,
  • 23,4% medio-basso,
  • 34,2% laurea.

Rispetto al 2008, 120 mila bambini in meno.

Dal 1987 in poi, la natalità si è stabilizzata intorno a 550 mila nascite annue.

Perché si fanno meno figli?

L'andamento sembra essere questo: prima si pensa alla laurea, poi al lavoro e all'acquisto della casa e, solo da ultimo, a un figlio.

In ogni caso il primo problema è è proprio l'accessiblità alle strutture per l'infanzia che tuttora penalizza di più le donne, schiacciate come "sandwich" dal carico di impegni.

Fonte:

Data pubblicazione: 04 aprile 2023

4 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Questa disamina secondo lei incoraggia le nascite?Cioe' secondo Lei il Ministero che ci racconta solo il negativo cambierà il trend?Invece di ragionare,un articolo sul senso di avere figli?Che senso ha?Dove lo collochi questo progetto?Ti piace?No perché io leggendo questo testo sarei portato a dire: Ma chi lo deve fare un figlio!Con il paradosso la cosa cambia perché quando irrompe il desiderio iperlogicizzare alla lettera rendicontando ogni scelta possibile con un modo di riferire esiti certi dimenticando che esiste il caso ,il paradosso,la fortuna,incontri emotivi di valore etc etc..e beh i figli li facciamo quando abbiamo un minimo di contezza del piacere;Zecchi lo ha spiegato molto bene mentre Vespa lo logicizza con una dietrologia indiretta (accusatoria) rappresentando i vantaggi di uomini ultrasettantenni Padri;Zecchi spiegava che la vita il meglio della vita segue il paradosso il che e' assolutamente vero, perché la dimensione rassicurante che probabilmente anche lei possiede che e' quella kantiana,cioe' categoriale, davanti al paradosso delle "nascite mancate" cosa agisce?Spiega l'ovvio cioe' il Ministero spiega le cause di qualcosa che conosciamo gia' e questo e' un modo di stare al mondo Osssessivo;Per paradosso ,io avrei scritto il piacere di restare figli;vede noi nasciamo figli;la nostra posizione quella che ci accomuna tutti (principio di uguaglianza cristiano) e' che siamo tutti figli;nella dimensione laica uguaglianza assume una veste letterale ovvero una protesta contro chi ha qualcosa che noi nn abbiamo o che hanno gli altri e secondo legge non dovrebbe avere cioe' costruiamo quello che nel mito di Cristo chiamiamo Stati di morte;e' un concetto molto chiaro ai colleghi psichiatri e psicoanalisti cioe' l'uguaglianza nasce come comunione di una posizione che abbiamo avuto tutti:Siamo stati figli;fare figli significa rinunciare a questa posizione che nn e' solo la casa et similia quelle sono tappresentazioni dell'avvio,noo sotto ci sta un problema molto più profondo che poi gira e volta riporta al narcisismo cioe' il problema dei figli Viziati e dei Figli Abusati;questi due mondi spesso speculari pensano molto e agiscono molto poco per cui direi che la tutela dell'infanzia sarebbe un buon modo per tutelare i genitori di domani;in questo momento storico si confonde l'amore autentico con le attenzioni ,la crescita con l'abbandono e l'autonomia con la competizione ,in un contesto dove manca il senso di colpa e beh..abbiamo una specie di infantilismo sociale protetto da una rabbia ,una collera verbale che confonde i diritti con le tutele di proiezioni di ombre di autistici;noi siamo una societa' di autistici e alessetemici perché se così non fosse avremmo il bisogno di generare vita che porta vita ma il mito cristiano e' stato sostituito dal mito pagano cioe' da una vita senza tempo con risorse infinite ;la pubblicita',i social e la televisione sono ottimi strumenti per imparare a non saper fare niente , a cercare denaro senza saper fare niente e a procrastinare la vita a 80 anni in attesa di un futuro migliore;nel frattempo la vera uguaglianza quella dei figli che e' uno status emotivo viene devastato dalla burocrazia alla lettera con i risultati che racconta il testo;il Tempio di Morte che in modo come dire simbolico e metaforico denuncia Cristo ma possiamo chiamarla depressione maggiore in chiave postmoderna costituisce il vero problema che si argina insegnando la salute mentale e sapere che fare le stesse cose produce ogni giorno sempre risultati diversi e mai identici per cui avere dei figli significa scegliere;i bambini nn possono scegliere i figli beh direi di sì quelli autentici;sentiamoci figli ecco..io direi questo al Ministero

#2
Dr. Nicola Blasi
Dr. Nicola Blasi

I Paesi avanzati, che hanno livelli di fecondità più alti , sono quelli dove i tassi di occupazione femminile sono più elevati. Sono quelli dove si è investito di più su politiche di condivisione. Siamo il Paese dove le donne non riescono ad avere i figli che desidererebbero. Come fa una donna a progettare un percorso di maternità se è precaria lei o il suo compagno?Perchè una donna deve esser messa nelle condizioni d scegliere tra carriera e maternità come tante volte succede ?

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