Ptosi, miastenia o altro???

Gentili MediciItalia,
mi chiamo Annalisa ho 34anni e scrivo dalla provincia di Foggia, il caso in questione riguarda mio padre che ha l'età di 73 anni e che da alcuni anni in seguito ad un intervento per la posa di un pace-maker cardiaco ha iniziato ad accusare.
Dai primi giorni dopo l'intervento iniziò ad accusare problemi agli occhi ed in particolare lamentava un gonfiore e la fatica di alzare le palpebre in modo normale e continuo.

Ci siamo rivolti ad uno specialista in oculistica della nostra, che all'epoca ci disse si trattava di una sistuazione transitoria che si sarebbe risolta da sola, ma così non è stato.

A seguito dell'intervento iniziò ad avere scompensi anche a livello fisico di altra natura, dopo una serie di ricoveri in unità Coronarica ci ritrovammo a seguito di una prestazione di Pronto Soccorso in Geriatria presso la Casa sollievo della sofferenza, dove eseguirono una serie di controlli e li ci diagnosticarono il sopsetto di una Miastenia!!! Convalidata anche da questi disturbi agli occhi che ne sono una delle caratteristiche insieme al senso di affaticamento.

Siamo ritornati anche dallo stesso oculista che confermò la possibilità di un inizio di miastenia e da un Chirurgo CardioVascolare, che ci tranquillizzo che non ci fossero problemi anche a livello circolatorio e che ci indirizzo da uno specialista in Neurologia.

A questo punto ci rivolgemmo ad uno specialista in Neurologia che inizio le indagini per confermare la tesi supposta, dopo una serie di esami tra l'altro quasi completamente negativi(che però a parere del Neurologo possono essere negativi in una percentuale alta di casi, nonostante ci sia la malattia in atto) mio padre inizio la terapia con il Mestinon che gli diede sollievo per le prime 2 o 3 settimane ma subito dopo inizio ha dargli una serie di problemi sempre più accentuati e gravi, tali da farci supporre si trattasse di crisi colinergiche e quindi a sopsendere la terapia.
nel frattempo venne eseguita anche una TAC del Timo per scongiurare la possibilità di Neoplasie ed in effetti l'esito fù negativo, iniziò allora la cura con altri farmaci che andavano ad agire spre a livello del sistema nervoso che piano piano lo riportarono ad un equilibrio quasi accettabile.

Ma Dottori il problema agli occhi diventa sempre più GRAVE e allora cosa fare a questo punto?? Le palpebre le solleva sempre meno e sempre più con fatica, gli occhi sono gonfi con evidenti borse, e il bruciore oculare lo accompagna continuamente, pensiamo che al momento la via dell'oculistica potrebbe essere per noi probabilmente l'unica strada, ma vorremmo tanto essere indirizzati e guidati verso un percorso che ci porti a risolvere ormai questa situazione che diventa sempre più pesante.

Vi ringrazio di vero cuore per l'attenzione che ogni giorno prestate a tanta gente che come me è in un labirito è ha tanto bisogno di essere guidata.

In attesa di una vostra risposta Grazie Annalisa.
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
gentile Annalisa,
suo papa ha bisogno di un attenta valutazione specialistica oculistica, si rechi a foggia dal ürof Nicola delle Noci a mio nome ...
il prof delle Noci e´ primario all´ospedale civile e direttore della clinica oculistica
a presto
suo luigi marino

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Gentile Signora,
mi smbra che la situazionesia stataseguita bene dalpunto di vista neurologico.
Deve comunque effettuare esami specifici per le palpebre per vedere se si possa approcciare il problerma chirurgico.
Cordialità
DUILIO SIRAVO
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