Vardenafil e retina

Cari Specialisti,

chiedo se il vardenafil a dosi terapeutiche possa danneggiare la retina , in particolare i coni, essendo un inibitore della PDE6 oltre che della PDE5 ( con una selettività solo 4 volte minore). Si sono osservati casi di cianopsia reversibile; ciò, a lungo termine,potrebbe procurare degenerazioni ?

Grazie in anticipo della disponibilità.
Cordiali saluti.
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
Mi pare che il dottor Pascotto abbia chiarito in un articolo che trova su MEDICITALIA :
e che le allego


Già da tempo la Food and Drug Administration (FDA) ha informato, tramite comunicato stampa, di un potenziale rischio di improvvisa perdita della vista che può essere attribuito all'assunzione dei farmaci per l'impotenza (inibitori della fosfodiesterasi 5, PDE-5).

Secondo il comunicato stampa, un'improvvisa perdita della vista, in un solo occhio, per la neuropatia ottica ischemica non-arteritica (NAION), è stata segnalata in alcuni pazienti che assumono sildenafil citrato (Viagra, Pfizer), tadalafil (Cialis, Lilly ICOS), e vardenafil HCl (Levitra, Bayer Pharmaceuticals), noti farmaci usati per il trattamento della disfunzione erettile.

Fino al 2005, l'FDA aveva ricevuto un totale di 43 segnalazioni di neuropatia ottica ischemica in pazienti che utilizzavano questi farmaci (Viagra, il più diffuso, 38 casi; Cialis, 4 casi; Levitra, 1 caso). La maggioranza di questi casi (36) sembrano essere del sottotipo NAION e, in 26 persone, la perdita della vista è stata descritta come continua o permanente.

Poiché molti di questi eventi avversi sono stati riportati in pazienti con fattori di rischio vascolare per NAION che si sovrappongono a quelli per la disfunzione erettile (come l'età superiore ai 50 anni, accentuazione dell'escavazione della testa del nervo ottico, ipertensione, diabete, fumo, ecc.), il ruolo causale di questa categoria di farmaci rimane poco chiaro. Le note della FDA, però, sono comunque un motivo di preoccupazione, visto che nella maggioranza dei casi segnalati è trascorso un breve lasso di tempo fra l'assunzione dei farmaci citati e l'insorgenza della NAION.

Certamente, dato il gran numero di prescrizioni effettuate di inibitori della PDE-5 ed il piccolo numero di casi segnalati di neuropatia ottica, non si deve creare nessun allarmismo in chi assume questi farmaci. I pazienti, però, devono essere avvisati affinché interrompano l'uso del prodotto e consultino immediatamente il proprio medico di fiducia se si verifica una diminuzione improvvisa o la perdita della vista in uno o entrambi gli occhi. Questo, infatti, può essere un segno di NAION e può causare la perdita permanente della vista.

Inoltre, i pazienti devono essere informati sui fattori generici di rischio per la NAION (ad esempio un episodio precedente di calo improvviso della vista, l'età maggiore di 50 anni o la coesistenza di malattie cardiache, diabete, pressione alta, colesterolo alto e fumo) ed il ruolo potenziale di vasodilatatori come gli inibitori della PDE-5 nel favorire l'insorgenza di questa grave malattia..

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Marino,

la ringrazio per l'esaustiva sintesi sull'ipotesi di associazione fra utilizzo di PDE-5 e insorgenza di NAION . Credo che sia utile e in qualche modo rassicurante. In ogni modo la mia domanda riguardava il dubbio su un possibile danno retinico. Mi corregga se sbaglio ma mentre la NAION potrebbe essere legata ad un effetto ipotensivo esagerbato dall'uso di questi inibitori , l'effetto sui sui coni e bastoncelli della retina è un fenomeno del tutto diverso , causato con molta probabilità dalla concomitante inibizione della PDE6.

Cordiali saluti
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 575 314
non vedo possibilità di effetti collaterali su Coni e Bastoncelli
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dopo
Utente
Utente
Grazie di nuovo dottore.Saluti
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