Adenocarcinoma retto
Buongiorno.
Vorrei rappresentare la situazione clinica di mia madre per chiederVi un consulto, in quanto allo stato degli atti con la mia famiglia ci troviamo in quanche difficoltà nel decidere il trattamento da far praticare.
Solo una decina di giorni fà - dopo aver fatto nel mese di giugno esami sague occulto nelle feci per tre volte (tutte negativo) e da quindici giorni aver rilevato tracce di sangue vivo nelle feci, è stato fatto Esame Rettoscopia:
"All'esplorazione digito-ano-rettale- si percepisce la presenza di una formazione duro elastica di forma ovalare fissa sul piano della mucosa con margine inferiore a circa 6 cm. Introdotto l'endoscopio l'ampollla appare normoconformata, libera, rivestita da mucosa che presenta una formazione ulcerata a scodella di circa 30 mm. interessante la parete per circa 45° e con margine inferiore posto a circa 6/7 cm. di aspetto etero. La formazione non determina stenosi".
E' stata fatta la biopsia e dal successivo Esame Istologico è stato diagnosticato: "Frustoli di adenocarcinoma tubulare moderatamente-poco differenziato, ulcerato, infiltrante tessuti fibro-leio-muscolari."
Prima di andare dal chirugo abbiano ritenuto opportuno - anche per anticipare i tempi far fare una TAC addome e torace con e senza MDC.
Gli esami al sangue propedeutici sono stati estesi anche ai marcatori tumorali:
CEA: 5,2; CA 19-9: 49,0; Alfa-fetoproteina: 1,1; CA 125: 11,2
TAC Torace: Nulla degno di rilievo.
TAC Addome: " Fegato di dimensioni nei limiti, a densità alterata a focolaio per la presenza di alcune millimetriche formazionin ovali in sede bilobare compatibili in prima ipotesi con cisti. Vie biliari intra ed extraepatiche non dilatate. Asse spleno-portale pervio. Non alterazioni di rilevo di milza, pancreas surreni e reni (piccole cisti parapieliche e corticali). Non stasi delle vie urinarie. Utero di dimensioni nei limiti a densità disomogenea. Non espansi patologici in sede annessiale. Ernia jatale. Diverticolo parietale esofageo paravateriano delle dimensioni massime di 1,4 cm circa.
Irregolare e disomogeneo ispessimento eccentrico del retto substenosante il lume del viscere, reperto che appare in stretta contiguità con la parete posteriore dell'utero, associato a sfumata iperensità del meso limitrofo e dello spazio presacrale nel cui contesto si apprezzano al cune centimetriche formazioni linfonodali. Altri linfonodi delle dimensioni massime sino ad 1 cm. circa si apprezzano in sede otturatoria. Linfonodi di dimensioni sino a 2 cm. circa si apprezzano in sede lomgoartica ed inguinale bilaterale. Non versamento libero in addome".
Subito dopo endoscopia "condotta attraverso i segmenti colici a monte fino al ceco" che non ha evidenziato altra patologia.
Vorrei chiedervi gentilmente a questo punto se far fare subito l'intervento chirurgico o prima fare un trattamento radio/chemio terapico, in quanto i due chirurghi che abbiamo consultato separatamente la pensano diversamente al riguardo.
Grazie mille.
Vorrei rappresentare la situazione clinica di mia madre per chiederVi un consulto, in quanto allo stato degli atti con la mia famiglia ci troviamo in quanche difficoltà nel decidere il trattamento da far praticare.
Solo una decina di giorni fà - dopo aver fatto nel mese di giugno esami sague occulto nelle feci per tre volte (tutte negativo) e da quindici giorni aver rilevato tracce di sangue vivo nelle feci, è stato fatto Esame Rettoscopia:
"All'esplorazione digito-ano-rettale- si percepisce la presenza di una formazione duro elastica di forma ovalare fissa sul piano della mucosa con margine inferiore a circa 6 cm. Introdotto l'endoscopio l'ampollla appare normoconformata, libera, rivestita da mucosa che presenta una formazione ulcerata a scodella di circa 30 mm. interessante la parete per circa 45° e con margine inferiore posto a circa 6/7 cm. di aspetto etero. La formazione non determina stenosi".
E' stata fatta la biopsia e dal successivo Esame Istologico è stato diagnosticato: "Frustoli di adenocarcinoma tubulare moderatamente-poco differenziato, ulcerato, infiltrante tessuti fibro-leio-muscolari."
Prima di andare dal chirugo abbiano ritenuto opportuno - anche per anticipare i tempi far fare una TAC addome e torace con e senza MDC.
Gli esami al sangue propedeutici sono stati estesi anche ai marcatori tumorali:
CEA: 5,2; CA 19-9: 49,0; Alfa-fetoproteina: 1,1; CA 125: 11,2
TAC Torace: Nulla degno di rilievo.
TAC Addome: " Fegato di dimensioni nei limiti, a densità alterata a focolaio per la presenza di alcune millimetriche formazionin ovali in sede bilobare compatibili in prima ipotesi con cisti. Vie biliari intra ed extraepatiche non dilatate. Asse spleno-portale pervio. Non alterazioni di rilevo di milza, pancreas surreni e reni (piccole cisti parapieliche e corticali). Non stasi delle vie urinarie. Utero di dimensioni nei limiti a densità disomogenea. Non espansi patologici in sede annessiale. Ernia jatale. Diverticolo parietale esofageo paravateriano delle dimensioni massime di 1,4 cm circa.
Irregolare e disomogeneo ispessimento eccentrico del retto substenosante il lume del viscere, reperto che appare in stretta contiguità con la parete posteriore dell'utero, associato a sfumata iperensità del meso limitrofo e dello spazio presacrale nel cui contesto si apprezzano al cune centimetriche formazioni linfonodali. Altri linfonodi delle dimensioni massime sino ad 1 cm. circa si apprezzano in sede otturatoria. Linfonodi di dimensioni sino a 2 cm. circa si apprezzano in sede lomgoartica ed inguinale bilaterale. Non versamento libero in addome".
Subito dopo endoscopia "condotta attraverso i segmenti colici a monte fino al ceco" che non ha evidenziato altra patologia.
Vorrei chiedervi gentilmente a questo punto se far fare subito l'intervento chirurgico o prima fare un trattamento radio/chemio terapico, in quanto i due chirurghi che abbiamo consultato separatamente la pensano diversamente al riguardo.
Grazie mille.
[#1]
Gent.ma,
per i tumori maligni del retto, spec. se basso, la terapia neoadiuvante chemio e radio può portare ad un significativo downstaging (ossia ridimensionamento) del tumore. Le consiglio, quindi, la terapia neoadiuvante.
per i tumori maligni del retto, spec. se basso, la terapia neoadiuvante chemio e radio può portare ad un significativo downstaging (ossia ridimensionamento) del tumore. Le consiglio, quindi, la terapia neoadiuvante.
Prof. L. Basso
Prof. Associato c/o "Sapienza" Università di Roma
Casa di Cura "Ars Medica", Roma
https://www.colonproctologia.com/it/default.aspx
[#2]
Utente
Grazie per la celere disponiblità e sensibilità mostrate.
Vorrei solo aggiungere che nel frattempo - stiamo facendo tutto in fretta - abbiamo consultato un terzo chirurgo di un centro del Nord specializzato nel settore chirurgia colon/retto che ci ha consigliato di intervenire chirurgicamente al più presto, e siamo in lista di attesa (anche se dovranno passare almeno 20gg).
A parere del chirurgo il polipo non è molto grande e quindi non è necessario il preventivo trattamento radio/chemio terapico. Il tutto verrebbe rimandato dopo l'intervento che verrebbe praticato secondo il metodo "tradizionale" (non laparoscopia) e che dovrebbe dire qualcosa sia sulla necessità di mettere la "borsetta", ma solo temporanea, nonchè soprattutto sull'eventuale estensione della malattia (sotto quei profili che - forse - sono rimasti non esplorati con la TAC).
Le mie domande, allora, sono queste:
In base agli esiti della TAC, allo stato, è possibile escludere eventuali Met.? La malattia è stata diagnosticata in tempo?
Potrebbe essere controproducente questa attesa di almeno 15 GG per l'intervento chirurgico?
Grazie a chiunque voglia offrire un personale e sincero contributo per aituarci nella ricerca di una decisione ponderata e consapevole.
Grazie ancora.
Vorrei solo aggiungere che nel frattempo - stiamo facendo tutto in fretta - abbiamo consultato un terzo chirurgo di un centro del Nord specializzato nel settore chirurgia colon/retto che ci ha consigliato di intervenire chirurgicamente al più presto, e siamo in lista di attesa (anche se dovranno passare almeno 20gg).
A parere del chirurgo il polipo non è molto grande e quindi non è necessario il preventivo trattamento radio/chemio terapico. Il tutto verrebbe rimandato dopo l'intervento che verrebbe praticato secondo il metodo "tradizionale" (non laparoscopia) e che dovrebbe dire qualcosa sia sulla necessità di mettere la "borsetta", ma solo temporanea, nonchè soprattutto sull'eventuale estensione della malattia (sotto quei profili che - forse - sono rimasti non esplorati con la TAC).
Le mie domande, allora, sono queste:
In base agli esiti della TAC, allo stato, è possibile escludere eventuali Met.? La malattia è stata diagnosticata in tempo?
Potrebbe essere controproducente questa attesa di almeno 15 GG per l'intervento chirurgico?
Grazie a chiunque voglia offrire un personale e sincero contributo per aituarci nella ricerca di una decisione ponderata e consapevole.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.4k visite dal 21/10/2009.
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