Il linguaggio medico risulta assai incomprensibile , spero mi possiate essere

Gentilissimi vorrei delle informazioni in merito al referto di questa TAC eseguita da mio padre 54 anni fumatore , purtroppo per chi non e' dell'ambiente il linguaggio medico risulta assai incomprensibile , spero mi possiate essere di aiuto grazie ecco qui di seguito il referto:

TC torace TC addome sup.e inf. (senza e con)
Grossolano ingombro mediastinico linfonodale occupa il mediastino superiore e medio raggiungendo la regione ilare sinistra e il piano carenale.Piccoli linfonodi ascellari.Non lesioni focali polmonari nè versamento pleurico.Sovvertimento nodulare metastatico epatico completo.Non dilatate le vie biliari.Calcolosi della colecisti non complicata.Non espansi pancreatici né dilatazioni del dotto del Wirsung.Milza omogenea di regolare volume.Modesto ispessimento della parete laterale sn del corpo gastrico, rilievo peraltro in parte inficiato dallo scarso riempimento del viscere.Surreni nei limiti.Non espansi renali. Non idronefrosi né segni di sofferenza parenchimale renale acuta.Aorta ed assi iliaco-femorali di regolare calibro e decorso.Alcuni linfonodi inferiori al centimetro in sede peripancreatica, peri ilare epatica, para-aortica ed intercavoaortica in corrispondenza del piano renale. Linfonodo di 2.4 cm lungo il legamento epatoduodenale.Coprostasi colica diffusa.Vescica normodistesa.Non linfoadenomegalie otturatorie né presacrali.Prostata nei limiti volumetrici con struttura omogenea.Regolari le vescicole seminali.Minuti linfonodi inguinali.Non ascite in addome.Verosimile angioma vertebrale di D12. Non ulteriori alterazioni focali ossee ai segmenti compresi.Sospetto difetto di riempimento di natura trombotica della venafenorale dx
Grazie infinite
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentilissimo Utente,

nel referto TC si parla di una verosimile neoplasia diffusa (coinvolgimento linfonodale mediastinico ed epatico). Inoltre si segnala un ispessimento della parete dello stomaco di natura da definire. Il suggerimento che si può dare è di eseguire una biopsia della lesione più facilmente aggredibile per avere una natura istologica della malattia. Solo conoscendo il nemico da combattere si può instaurare una terapia adeguata. E' opportuno inoltre valutare una terapia antiaggregante (trombosi vena femorale dx), anche in considerazione che le malattie neoplastiche portano spesso con se disturbi della coagulazione in senso procoagulativo.

Sempre a disposizione, un caro saluto

Dr. Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Oncologo, Medico di laboratorio, Medico del lavoro, Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2005 al 2009
Oncologo, Medico di laboratorio, Medico del lavoro, Perfezionato in medicine non convenzionali
Come già accennato dal Dr. Pastore, è necessario conoscere l'istotipo tumorale anche se la situazione, come descritta in TAC, non è rosea. Consiglierei una biopsia a mezzo di agosaspirato di linfonodi ascellari ed una biopsia epatica.

Cordialmente

Dr. S. Rizzo
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Come già ampiamente commentato dai miei colleghi, la TC deporrebbe per una situazione di malattia, verosimilmente di natura tumorale, diffusa a diversi distretti dell'organismo. Prima di tutto è quindi fondamentale ottenenere una caratterizzazione istologica, ed è spesso sufficente una singola agobipsia su una sede di malattia. Una terapia mirata è conseguente solo ad una corretta identificazione del tipo del tumore e del suo stadio.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Chirurgo generale, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza attivo dal 2007 al 2013
Chirurgo generale, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza
Gentile utente,
è ben difficile stabilire di che patologia si tratti... L'aspetto, da quello che dice, è proprio quello di una malattia neoplastica sistemica. E' indispensabile la tipizzazione istologica per poter instaurare la terapia più corretta.
Normalmente se posso io preferisco evitare l'agobiopsia di un linfonodo, se il linfonodo stesso posso prelevarlo per intero: da risultati più attendibili e riduce il rischio di disseminazione. LImiterei l'agobiopsia alla diagnosi delle lesioni epatiche, qualora non fosse possibile asportare un linfonodo.
Ovviamente è indispensabile eseguire anche una gastroscopia, anche se, nel sospetto di linfoma, spesso non da informazioni utili.
Resto a disposizione
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it