Microcitoma con metastasi cerebrali
Buongiorno, a mia suocera di 68 anni è stato diagnosticato un microcitoma polmonare e metastasi epatiche ad aprile. Dopo i soliti 6 cicli di chiemio il tumore era invariato e gli esami hanno rilevato metastasi cerebrali. Ha appena iniziato radioterapia al cervello. Lei sta benino, è autosufficiente anche se si stanca di nulla, ma la situazione fisica è buona anche se ha continue emicranie. Ovviamente per poter dare una parere specifico dovreste vedere gli esami, ma la mia domanda è la seguente: suo figlio, nonchè il mio compagno, è un ufficiale dell'esercito ed ora si trova in Afghanistan, finirà la missione a metà febbraio, verosimilmente per quel periodo, troverà sua madre viva? Io gli ho suggerito di tornare subito ma è molto complicato e l'oncologo non si sbilancia in previsioni anche se ammette che la situazione è grave. So che in questi casi l'aspettativa di vita è di un anno se si è fortunati. lei che ne pensa? Ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
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Bisongerebbe risiedere ai piani alti ed avere un figlio di nome Gesù per sapere tante cose; certo la patologia è tra quelle "cattive" ma a volte con le terapie di supporto (chemio comprese) si riesce a tirare avavnti qualche tempo.
E' veramente difficile dare un giusto consiglio; mi sento solo di approfittare per elogiare l'operato del suo compagno; certo sarebbe stato un bel premio se la terapia avesse funzionato!
E' veramente difficile dare un giusto consiglio; mi sento solo di approfittare per elogiare l'operato del suo compagno; certo sarebbe stato un bel premio se la terapia avesse funzionato!
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
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Utente
Capisco che non possiamo interrogare Dio, quindi le pongo la domanda da un altro punto di partenza.
Caro Dottore, se quella fosse sua madre e lei fosse l'ufficiale in Afghanistan, magari medico e quindi in condizioni di sapere come funziona questa terribile malattia, resterebbe lontano ancora fino a febbraio o tornerebbe subito per non perdere gli ultimi mesi di vita di sua madre, perchè di pochi mesi credo si tratti?
La prego di scusarmi ma non so se insistere ancora col mio compagno affinchè torni subito o lasciare perdere, temo però che col tempo i rimorsi si farebbero sentire.
La saluto caramente e la ringrazio per il supporto, soprattutto psicologico, che tutti voi date alle persone coinvolte in questo dramma.
Caro Dottore, se quella fosse sua madre e lei fosse l'ufficiale in Afghanistan, magari medico e quindi in condizioni di sapere come funziona questa terribile malattia, resterebbe lontano ancora fino a febbraio o tornerebbe subito per non perdere gli ultimi mesi di vita di sua madre, perchè di pochi mesi credo si tratti?
La prego di scusarmi ma non so se insistere ancora col mio compagno affinchè torni subito o lasciare perdere, temo però che col tempo i rimorsi si farebbero sentire.
La saluto caramente e la ringrazio per il supporto, soprattutto psicologico, che tutti voi date alle persone coinvolte in questo dramma.
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Risposta sempre più difficile!
Lei ragiona con il cuore, il suo compagno da buon militare ha sicuramente uno spiccato senso del dovere.
Credo che il modo migliore per uscirne fuori è di parlarne tra voi e decidere assieme, tenedo conto non di certezze, ma comunque della gravità della situazione.
Lei ragiona con il cuore, il suo compagno da buon militare ha sicuramente uno spiccato senso del dovere.
Credo che il modo migliore per uscirne fuori è di parlarne tra voi e decidere assieme, tenedo conto non di certezze, ma comunque della gravità della situazione.
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Utente
Non posso che darle ragione, io ragiono col cuore e lui col dovere ed è per questo che sua madre morirà senza avere il conforto di suo figlio. Chissà chi ha ragione? Forse nessuno. Ringrazio comunque la vostra disponibilità anche perchè queste malattie hanno, oltre al risvolto medico, una fortissima componente emotiva ed il dramma che le famiglie subiscono è in parte in carico vostro come medici. Le farò sapere come proseguono le condizioni di mia suocera. Saluti affettuosi.
[#6]
Utente
Sono certa che le emozioni non manchino nella vostra giornata lavorativa.
Domenica ho visitato mia suocera che vive a 800 Km da noi e sono riuscita a parlare con un medico amico di mia suocera che era a farle visita e mi ha detto che se non curata, questa malattia, ti porta via in 2 mesi… inoltre lei non ha reagito alla chemio come ci si aspettava. Ho trovato una donna più sofferente di quanto mi diceva al telefono e la radio che sta facendo al cervello le crea molti dolori che il cortisone rende più sopportabili. Ha dolori al torace, alla testa, dorme sempre e non riesce quasi più ad espletare le mansioni quotidiane come lavarsi. Sono ripartita con la tristezza di doverla lasciare alle cure di sua nipote soltanto. A fronte di queste constatazioni ho parlato col mio compagno il quale ha dato luce rossa e si fa rimpatriare subito per seguire la madre personalmente. Decisione saggia e dovuta anche perché dovrà affrontare altre radio al torace e altri cicli di chemio, ma il mio pessimismo non lascia molte speranze.
Dottore so che non esistono i miracoli ma la nostra impotenza è tale da credere di non poter fare nulla se non renderle meno pesante l’avvicinarsi alla fine, però le chiedo se nella sua esperienza ha visto mai questo tipo di “miracoli” e se sì con quali mezzi? Se non ha reagito alla chemio, cos’altro possiamo fare?
Domenica ho visitato mia suocera che vive a 800 Km da noi e sono riuscita a parlare con un medico amico di mia suocera che era a farle visita e mi ha detto che se non curata, questa malattia, ti porta via in 2 mesi… inoltre lei non ha reagito alla chemio come ci si aspettava. Ho trovato una donna più sofferente di quanto mi diceva al telefono e la radio che sta facendo al cervello le crea molti dolori che il cortisone rende più sopportabili. Ha dolori al torace, alla testa, dorme sempre e non riesce quasi più ad espletare le mansioni quotidiane come lavarsi. Sono ripartita con la tristezza di doverla lasciare alle cure di sua nipote soltanto. A fronte di queste constatazioni ho parlato col mio compagno il quale ha dato luce rossa e si fa rimpatriare subito per seguire la madre personalmente. Decisione saggia e dovuta anche perché dovrà affrontare altre radio al torace e altri cicli di chemio, ma il mio pessimismo non lascia molte speranze.
Dottore so che non esistono i miracoli ma la nostra impotenza è tale da credere di non poter fare nulla se non renderle meno pesante l’avvicinarsi alla fine, però le chiedo se nella sua esperienza ha visto mai questo tipo di “miracoli” e se sì con quali mezzi? Se non ha reagito alla chemio, cos’altro possiamo fare?
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Utente
Gent. mo Dottore, la scorsa settimana abbiamo appreso dalla scintigrafia ossea che mia suocera ha metastasi alle ossa, vertebre comprese. Infatti 15 giorni fa presentava forti dolori alle anche che sono stati assopiti da oppiacei. Da ieri non scende più dal letto, non sente più le gambe e non mangia quasi più nulla nonostante continui con i cortisonici. A lei abbiamo detto che la scintigrafia ha riscontrato una forte osteoporosi. Tutte le cure le sono state sospese, ma per non darle l'impressione di non fare più nulla, le si è detto che sarà fatta una visita ortopedica e poi un ciclo di fisioterapia che comincerà a Gennaio. Lo stato del suo umore è pessimo perchè è arrabbiata e cattiva con tutti, ci insulta ogni qualvolta è sveglia, dorme 20 ore al giorno. Oltre alla malattia in sè, non riusciamo a tenerla calma, è molto brutto vederla così sofferente psicologicamente mentre i farmaci non la fanno soffrire fisicamente. Cos'altro possiamo fare per non farla soffrire così? Non crede che un ricovero ospedaliero potrebbe fare qualcosa per renderla un po' meno astiosa e ansiosa? Io sarei favorevole a farla ospedalizzare, o almeno a provarci, mentre il mio compagno non è molto d'accordo. Cosa ne pensa? La ringrazio come sempre.
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Utente
Gent. mo Dottore, la scorsa settimana abbiamo appreso dalla scintigrafia ossea che mia suocera ha metastasi alle ossa, vertebre comprese. Infatti 15 giorni fa presentava forti dolori alle anche che sono stati assopiti da oppiacei. Da ieri non scende più dal letto, non sente più le gambe e non mangia quasi più nulla nonostante continui con i cortisonici. A lei abbiamo detto che la scintigrafia ha riscontrato una forte osteoporosi. Tutte le cure le sono state sospese, ma per non darle l'impressione di non fare più nulla, le si è detto che sarà fatta una visita ortopedica e poi un ciclo di fisioterapia che comincerà a Gennaio. Lo stato del suo umore è pessimo perchè è arrabbiata e cattiva con tutti, ci insulta ogni qualvolta è sveglia, dorme 20 ore al giorno. Oltre alla malattia in sè, non riusciamo a tenerla calma, è molto brutto vederla così sofferente psicologicamente mentre i farmaci non la fanno soffrire fisicamente. Cos'altro possiamo fare per non farla soffrire così? Non crede che un ricovero ospedaliero potrebbe fare qualcosa per renderla un po' meno astiosa e ansiosa? Io sarei favorevole a farla ospedalizzare, o almeno a provarci, mentre il mio compagno non è molto d'accordo. Cosa ne pensa? La ringrazio come sempre.
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Non crede che un ricovero ospedaliero potrebbe fare qualcosa per renderla un po' meno astiosa e ansiosa? NO.
Credo che si sentirebbe più abbandonata!
Consideri come una persona che giustamente ha paura di morire e le "dolci bugie" tipo osteoporosi etc... non aiutano a darsi una rassegnazione sul proprio stato.
Sò che sembra crudele, ma a volte in questi momenti ci si deve sentire tutto l'amore attorno e ci si deve poter fidare dei medici e familiari.
Perciò 1/2 verità (no bugie) e tanta pazienza.
Credo che si sentirebbe più abbandonata!
Consideri come una persona che giustamente ha paura di morire e le "dolci bugie" tipo osteoporosi etc... non aiutano a darsi una rassegnazione sul proprio stato.
Sò che sembra crudele, ma a volte in questi momenti ci si deve sentire tutto l'amore attorno e ci si deve poter fidare dei medici e familiari.
Perciò 1/2 verità (no bugie) e tanta pazienza.
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Utente
Caro Dottore, mia suocera non sopporta più questo abbandono da parte dei medici. Noi ci siamo attrezzati in tutto con ausili sanitari, pazienza e amore ma lei vuole che si provveda ad avere o un ricovero presso una struttura adeguata o un ausilio medico giornaliero domiciliare. Lei vive a Napoli, città dove non riusciamo a trovare nulla di tutto questo e quindi pensiamo di trasferirla al Nord. Io vivo con il mio compagno a Genova e pensavo al Gigi Ghirotti ma non so se la accetteranno, faremo un tentativo. Lei mi saprebbe suggerire un'alternativa? Siamo davvero in difficoltà. Come sempre la ringrazio.
[#12]
Utente
Caro Dottore, per dirle che il 16 gennaio mia suocera ci ha lasciati. L'abbiamo accudita nella sua casa e ci siamo impegnati moltissimo per darle dignità nel dolore. Grazie alla morfina se n'è andata senza accorgersene, almeno così ci è parso. Ringrazio molto la sua disponibilità.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 6.2k visite dal 29/10/2010.
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