Linfonodo con metastasi epatiche

Mio zio ha avuto un "neuroendocrino" (credo si chiami così) al pancreas. Nel 2004 è stato operato e gli è stato esportato l'organo.
In seguito ha fatto delle sedute di chemio a effusione continua presso lo IEO di Milano. Quindi ha proseguito con 6 sedute di radiometabolica. Adesso nell'ultima tac gli hanno riscontrato un linfonodo con metastasi epatiche.
Cosa possiamo fare? Che cura può intraprendere? E'possibile un trapianto? E soprattutto, ci sono speranze?
Ho già avuto uno zio con un linfoma non-hockins che è morto 2 anni fa, e mio padre ha subito una loboctomia per un carcinoma.
Per favore datemi qualche speranza e indirizzatemi anche all'estero se necessario.
Grazie
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Dovrebbe farci avere maggiori informazioni sul tumore primitivo,
sulla terapia chirurgica e sulle terapie successive.
Inoltre descriva dettagliatamente il referto della Tac.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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dopo
Utente
Utente
Ho sentito mia zia, domani pomeriggio le scrivo nel dettaglio ciò che mi ha richiesto.
Grazie per la sua disponibilità.
A domani
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Utente
Utente
Le scrivo di seguito la storia clinica di mio zio.

Aprile 2003: diagnosi di carcinoma neuroendocrino del pancreas con secondarismi epatici plurimi.
24 febbraio 2004: OctreoScan positiva a livello epatico e in sede epigastrica paramediana destra.
Inizia pertanto un trattamento con SSA con sostanziale stabilità di malattia a livello del tumore primitivo e remissione parziale a livello epatico.
1 Luglio 2004: intervento di duodenocefalopancreasectomia (eseguito dal professor Di Carlo dell'Ospedale San Raffaele), resezione corpo pancrearico,colicistectomia e linfoadenectomia con secondariectomia al terzo segmento epatico (E.I.: ca neuroendocrino ben differenziato del corpo pancreatico con mts epatiche e linfonodali pancreatici, mesenterici e periaortici; Ki67<5%).
4 OTTOBRE 2004: TC ADDOME: fegato steatosico, plurime lesioni ripetitive che interessano i segmenti di destra e di sinistra(da pochi mm a 2 cm).
Ottobre 2004: ecografia epatica mostra plurime lesioni ripetitive a distribuzione ubiquitaria.
Inizia chemioterapia sistemica con 5-Fu in associazione a terapia con sandostatina lar 30mg ogni 28 gg.
20 Gennaio 2005: OctreoScan: ipercaptazione a livello epatico; non più evidente la lesione pancreatica.
25 Gennaio 2005: tc torace-addome: lieve aumento volumetrico di alcune lesioni epatiche.
Sulla base della positività dell'OctreoScan, il paziente è stato reclutato per eseguire terapia radiometabolica ( presso I.E.O.)con recettoriale con octreotide radiomarcato, di cui ha ricevuto 2 cicli, in giugno e in novembre 2005 (115 mci di 90y-DOTATOC e 60 mci di 177 lu-DOTATATE ).
Un mese dopo il primo ciclo ha presentato leucopenia febbrile con neutropenia assoluta (WBC 0.7/ mmc, ANC 0.259/mmc il 12/07/05), trattata e risolta con fattori di crescita.
Il paziente presentava all'epoca un'infezione della ghiandola parotide, documentata alla RM parotidea, successivamente fistolizzata.
Dai dati di laboratorio disponibili, sembrerebbe essersi trattato di una vera tossicità G4.
Tuttavia questa tossicità sembra durata un solo giorno e regredita con una sola somministrazione di CSF (0.259 ANC il 12 luglio e poi 1.9 ANC il 13 luglio).
Rimane poi il dubbio che il fatto febbrile sia indipendente dalla neutropenia, e sia legato alla parotide.
E' stato deciso quindi di proseguire con la terapia radiometabolica recettoriale.
23 agosto 2005: ecografia addome: lesioni epatiche stabili.
5 settembre 2005: tc torace-addome: formazione nodulare subpleurica di 1 cm nel LSS, nodulo di 1.1 cm nel LIS, non linfoadenopatie, lieve riduzione delle lesioni focali epatiche, tessuto immodificato intorno al tripode celiaco ed all'epatica comune, non linfoadenopatie.
3 Gennaio 2006: ecografia addome: riduzione numerica delle lesioni epatiche.
27 Marzo 2006: terzo ciclo di TRM con 2.8 di GBq ( 75 mci ) di 90y-DOTATOC. e.v.)
22 Giugno 2006: TC TB: non documentata in sede polmonare le lesioni descritte nel precedente esame del 5 settembre 2005 al fegato si apprezza ulteriore riduzione dimensionale delle lesioni note (max 2.2 cm).
Stabile il tessuto ipodenso intorno al tripode celiaco.
31 Luglio 2006: quarto ciclo di terapia radiometabolica con 75 mci di 90y-DOTATOC e.v.
21 nOVEMBRE 2006: ecografia addome: fegato: steatosi; lesioni ipoecogene in parte confluenti ( 27mm ).
Meteorismo diffuso che non consente di valutare la parte restante del fegato.
Il paziente è stato ricoverato per eseguire il quinto ciclo di terapia radiometabolica con 90y-DOTATOC.
Durante la degenza sono state eseguiti i seguenti esami ( nella norma se non segnalato):
. ECG e visita cardiologica: ritmo sinusale. Normale conduzione atrio-ventricolare e intraventricolare. Onda q in D3 aVF nota. Normale ripolarizzazione. Non aritmie: cardiopatia ischemica in fase di apparente stabilità ( pregressa angina instabile). Diabete mellito. Dislipidemia. Buon compenso emodinamico.
. Emocromo con formula (RBC: 4.03; Hb: 12.1; Ht: 36.4; WBC: 3.49); funzionalità renale ed epatica (ALT: 41), elettroliti (CI: 97); glicemia (130); quadro sieroproteico: in corso.
IL 4 DICEMBRE 2006, dopo opportuna preparazione, sono stati iniettati per via endovenosa 2.78 GBq (75 mci) di 90y-DOTATOC per via endovenosa. La terapia è stata ben tollerata.

Dall'ultimo ciclo di terapia mio zio non ha avuto particolari disturbi fino a qualche mese fa, quando ha iniziato ad avere sintomi febbrili di dubbia provenienza e forti dolori addominali.
Il nostro oncologo scrive:

Il paziente è stato sottoposto a rivalutazione completa della malattia con TC torace e addome che ha evidenziato una ripresa della malattia a livello epatico con adenopatie in sede celiaca, mesentereico, retrocrurale paracavale e interaortico-cavale.
Il paziente è clinicamente in progressione con dimagrimento, scompenso glicemico e dolore addominale. La CGA è in incremento 600ng/ml.

Referto ultima tac:

Tc torace, addome e pelvi (senza e con contrasto) eseguito in data 08/02/08: lo studio tc non dimostra linfoadenomegalie ilo-mediastiniche, ripetizioni parenchimali polmonari o immagini da ricondurre a versamento pleurico; minima falda fluida è presente in sede pericardica. Linfonodo aumentato di volume si reperta all'angolo cardiofrenico di destra.
Sia il lobo destro che sinistro del fegato sono interessati da multiple lesioni ripetitive ipervascolari tendenti alla confluenza in corrispondenza del quarto quinto ed ottavo segmento; immodificato rispetto all'analogo precedente del 22/7/2006 il tessuto isodenso apprezzabile intorno al tripode celiaco ed all'a.epatica comune.
Modesta falda sdi versamento addominale è presente in sede periepatica.
Non lesioni secondarie a carico dei rimanenti organi parenchimatosi dell'addome superiore.
Multiple linfoadenomegalie, il cui asse corto raggiunge 1.8 cm, si repertano in sede celiaca, non lesioni pelviche occupanti spazi.

Aspettiamo un consiglio e un parere in merito alla situazione e alle eventuali strade da seguire.
Grazie in anticipo, speriamo di sentirla presto-


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dopo
Utente
Utente
Abbiamo bisogno urgente di un vostro parere.
Perchè non rispondete?
Stiamo aspettando con ansia.
Grazie
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Gentile Utente
mi perdoni ma credo che la sua ansia sia un pò immotivata, considerando che suo zio è già in cura con dei colleghi e non è abbandonato.
Comunque sia, il quadro è quello di una ripresa di malattia, ove pertanto le opzioni proponibili (in considerzione del già eseguito trattamento radiometabolico) possono essere o chemioterapiche o in caso di rifiuto riprovare con gli analoghi
Cosa le è stato proposto dai colleghi del centro?
Certamente l'intervallo dalla diagnosi è lungo (5 anni) e l'unico scopo è quello di insistere nel tentativo di cronicizzare tale patologia.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#6]
dopo
Utente
Utente
La nostra ansia deriva dal fatto che i suoi colleghi sono un pò indecisi sul da farsi perchè dicono di non poter fare altre sedute di radiometabolica e ritengono che la chemio sia troppo pesante visto lo stato di salute di mio zio (ha subito una forte perdita di peso, accusa sempre stanchezza fisica tanto da non riuscire spesso a reggersi in piedi e ha un forte scompenso diabetico).
Tra l'altro noi non siamo di Milano, viviamo a Catania e per parlare personalmente con i medici dobbiamo fissare un appuntamento per visita e aspettare (cosa che attualmente stiamo facendo, visto che la visita è fissata per il 4 marzo).
Il nostro oncologo di Catania propone di provare con una chemioterapia dal protocollo SED oppure con "inibitori biologici" che però non sono attualmente disponibili nei nostri centri catanesi. A Milano sono disponibili, ma devono discutere e valutare se tale cura sia appropriata al tipo di patologia.
Insomma abbiamo poche certezze e il tempo di attesa non ci aiuta a farci stare meglio.
E' per questo che vorremmo sentire più pareri.
Grazie per il suo interesse e la sua disponibilità.
A presto


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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Capisco il Vs problema, ma come più volte detto, lo stato di salute del paziente e la qualità della vita, a mio avviso DEVONO essere prioritari rispetto al tentativo di una quantità "stirata".
Molte volte se le condizioni di salute non lo consentono, una buona terapia di supporto vale di più di un trattamento chemioterapico.

Si rassereni che se gli oncologi che lo hanno in cura vedranno uno spazio terapeutico ve lo proporranno certamente, ma a mio avviso il tutto deve essere mirato ad una buona qualità della vita.