Abbiamo deciso di lasciarla vivere in pace perchè è lucidissima e dicendole del tumore

Salve, scrivo per chiedere un consulto per mia nonna a cui è stata diagnosticata attraverso una TAC total body, una neoplasia polmonare con metastasi di 3 e 5 cm ad entrambi i surreni e adenopatie generalizzate.
Adesso sta facendo ossigeno terapia, che le da un po' di sollievo, ma dimagrisce sempre di più. Ha 86 e i medici ci hanno detto che non è operabile, eventualmente si potrebbero fare dei cicli di radioterapie, ma ce l'hanno sconsigliato perchè la debiliterebbero troppo (in passato ne ha già fatte perchè questo è il suo terzo tumore, i primi 2 erano intestinali e le è stata fatta un'ileostomia).
Vorrei un vostro parere relativamente alla radioterapie, davvero non dobbiamo fargliele fare? lei non sa nulla, abbiamo deciso di lasciarla vivere in pace perchè è lucidissima e dicendole del tumore, dato che non è operabile, soffrirebbe troppo. Lei sa che ha perso la funzionalità del polmone a seguito di una forte polmonite.
Nel caso fossero opportune le radioterapie, le diremmo la verità, per questo chiedo consiglio a voi, vorrei molti pareri. un'altra domanda, anche se so che è impossibile rispondere con esattezza: le aspettative di vita in questi casi in media quanto sono? vista l'età avanzata è possibile che la neoplasia progredisca più lentamente?con l'ossigeno adesso sta relativamente bene, anche se appena fa il minimo sforzo tossisce, ma ho paure che presto non basti più; che altra terapia potrebbe fare per alleviare i sintomi?
Grazie infinite.

Dimenticavo: la massa polmonare è di 7 cm ed ha perso in tutto circa il 60%della funzionalità polmonare.








































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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
l'età e le condizioni di sua nonna rendono problematica ogni forma di trattamento oncologico specifico.
Con o senza terapie la sopravvivenza attesa per queste forme è inferiore all'anno. Comunque per ogni giudizio più preciso bisognerebbe vedere le immagini e conoscere il tipo istologico di neoplasia polmonare, pur volendo considerare l'eventuale ruolo di trattamenti radioterapici.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite per la rapida risposta. Mi è stata molto d'aiuto, io sono contraria a qualsiasi forma di accanimento terapeutico,magari per allungare la vita di qualche mese tra sofferenze inutili, ma prendere la decisione di non farle fare terapie è comunque un peso enorme sulla coscienza e sapere magari che si poteva fare qualcosa e non si è fatto non mi darebbe pace. Bisogna valutare se sia giusto mettersi la coscienza a posto facendole le cure necessarie oppure avere un enorme coraggio e prendersi la responsabilità di lasciarla vivere tranquilla quello che le rimane, senza "distruggerla" con le terapie. Metto davanti a tutto il rispetto della dignità di una persona, questa è una questione etica, ma quando si tratta di un parente e si deve prendere la decisione in prima persona tutte le certezze crollano.
So che senza conoscere il caso non è possibile sbilanciarsi più di tanto, ma dal suo messaggio credo di capire che forse anche secondo lei si tratterebbe di accanimento terapeutico.
Grazie ancora
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Signora, le sue parole sono estremamente pregnanti. Ha ben definito in poche righe la realtà delle cose.
Quello che invece vorrei cogliesse dallla mia risposta, non è tanto il voler evitare l'accanimento terapeutico, ma il dover considerare obiettivamente che con una terapia, la bilancia tra rischi e benefici penderebbe dal lato dei rischi.