Recidiva di colangiocarcinoma o altro?
Gent.li Dottori,
premettendo che mio padre (di 68 anni) 37 anni fa fu sottoposto a colecistectomia e confezionamento di anastomosi bilio-digestiva, nel dicembre scorso gli e' stato diagnosticato un colangiocarcinoma in prossimita' dell'ilo epatico.
Il 4 Dicembre scorso e' stato sottoposto ad intervento chirurgico di epatectomia destra, demolizione della pre-esistente anastomosi e re-confezionamento di anastomosi fra dotto epatico sinistro e l'ansa defunzionalizzata alla Roux preesistente.
L'esame istologico del frammento epatico resecato (peso g 688 e dimensioni pari a cm 19x15x7) parla di infiltrazione epatica di adenocarcinoma (G3) con sclerosi stromale, reperto plurifocale di invasione degli spazi perineurali e con zone di necrosi.
L'esame istologico della "trancia prossimale" parla di vie biliari esenti da infiltrazione carcinomatosa e con alterazioni da elettrocuzione.
I chirurghi ci hanno assicurato che la neoplasia è stata asportata del tutto e l'ultima TAC-Pet eseguita nel marzo scorso e' risultata negativa.
Premettendo che nel febbraio scorso, a seguito di una prima seduta di chemioterapia adiuvamente (gemcitabina) ha avuto un fenomeno di melena risoltasi spontaneamente senza particolari cure (se pure con trasfusione di 500 mL di sangue), lo stesso problema di melena si e' ripresentato il 14 aprile in maniera piu' acuta e nuovamente il 10 maggio scorso, questa volta preceduto anche da ematemesi (circa due bicchieri di sangue rosso vivo).
La TAC eseguita due giorni fa ha messo in evidenza che: "coesiste ispessimento della parete con aspetto iperemico del tratto prossimale del colon ascendente e dell'ultima ansa in tale sede che appare conglobata. Sempre lungo la doccia parieto-colica dx si segnala inoltre la presenza di formazione ovalare adesa alla parete addominale ed al collon ascendente adiacente, del diametro di circa 3cm, che mostra intenso enhancement dopo mdc ed area centrale ipodensa".
Le domande che mi pongo e vi porgo sono:
1. può trattarsi effettivamente di un impianto peritoneale di malattia, ripresentatasi cosi' velocemente (3 mesi dall'ultima TAC-PET negativa) essendo peraltro cosi' grande (3 cm) o puo' trattarsi di altro (penso ad esempio ad un ulcera da chemioterapia e medicinali)?
2. e' possibile ed ha senso eseguire ulteriori analisi (ad esempio un esame istologico) per accertarsi sulla natura di tale ispessimento?
3. se effettivamente si tratta di una recidiva, cosa è possibile fare per cercare di combatterla (chirurgia, chemioterapia, altro)?
4. nell'ospedale in cui e' ricoverato e' attulamente curato solo con un farmaco antiemorragico ed alimentato solo con flebo di glucosio; è giusto non alimentarlo con altro?
5. infine, essendo l'emoglobina risalita oltre il valore 8 (a seguito di trasfusione di sangue), avendo la pressione del sangue intorno i 100/60 e non avendo avuto negli ultimi tre giorni fenomeni di emorragia (melena o ematemesi), puo' essere fattibile un trasporto nell'ospedale in cui e' stato operato di epatectomia, trovandosi ora ricoverato nella sua citta' d'origine a circa 1000 Km di distanza?
Non so se mi risponderete ma vi ringrazio fin da ora.
Grazie anche per esservi messi a disposizione degli altri in questo splendido modo.
Luigi
premettendo che mio padre (di 68 anni) 37 anni fa fu sottoposto a colecistectomia e confezionamento di anastomosi bilio-digestiva, nel dicembre scorso gli e' stato diagnosticato un colangiocarcinoma in prossimita' dell'ilo epatico.
Il 4 Dicembre scorso e' stato sottoposto ad intervento chirurgico di epatectomia destra, demolizione della pre-esistente anastomosi e re-confezionamento di anastomosi fra dotto epatico sinistro e l'ansa defunzionalizzata alla Roux preesistente.
L'esame istologico del frammento epatico resecato (peso g 688 e dimensioni pari a cm 19x15x7) parla di infiltrazione epatica di adenocarcinoma (G3) con sclerosi stromale, reperto plurifocale di invasione degli spazi perineurali e con zone di necrosi.
L'esame istologico della "trancia prossimale" parla di vie biliari esenti da infiltrazione carcinomatosa e con alterazioni da elettrocuzione.
I chirurghi ci hanno assicurato che la neoplasia è stata asportata del tutto e l'ultima TAC-Pet eseguita nel marzo scorso e' risultata negativa.
Premettendo che nel febbraio scorso, a seguito di una prima seduta di chemioterapia adiuvamente (gemcitabina) ha avuto un fenomeno di melena risoltasi spontaneamente senza particolari cure (se pure con trasfusione di 500 mL di sangue), lo stesso problema di melena si e' ripresentato il 14 aprile in maniera piu' acuta e nuovamente il 10 maggio scorso, questa volta preceduto anche da ematemesi (circa due bicchieri di sangue rosso vivo).
La TAC eseguita due giorni fa ha messo in evidenza che: "coesiste ispessimento della parete con aspetto iperemico del tratto prossimale del colon ascendente e dell'ultima ansa in tale sede che appare conglobata. Sempre lungo la doccia parieto-colica dx si segnala inoltre la presenza di formazione ovalare adesa alla parete addominale ed al collon ascendente adiacente, del diametro di circa 3cm, che mostra intenso enhancement dopo mdc ed area centrale ipodensa".
Le domande che mi pongo e vi porgo sono:
1. può trattarsi effettivamente di un impianto peritoneale di malattia, ripresentatasi cosi' velocemente (3 mesi dall'ultima TAC-PET negativa) essendo peraltro cosi' grande (3 cm) o puo' trattarsi di altro (penso ad esempio ad un ulcera da chemioterapia e medicinali)?
2. e' possibile ed ha senso eseguire ulteriori analisi (ad esempio un esame istologico) per accertarsi sulla natura di tale ispessimento?
3. se effettivamente si tratta di una recidiva, cosa è possibile fare per cercare di combatterla (chirurgia, chemioterapia, altro)?
4. nell'ospedale in cui e' ricoverato e' attulamente curato solo con un farmaco antiemorragico ed alimentato solo con flebo di glucosio; è giusto non alimentarlo con altro?
5. infine, essendo l'emoglobina risalita oltre il valore 8 (a seguito di trasfusione di sangue), avendo la pressione del sangue intorno i 100/60 e non avendo avuto negli ultimi tre giorni fenomeni di emorragia (melena o ematemesi), puo' essere fattibile un trasporto nell'ospedale in cui e' stato operato di epatectomia, trovandosi ora ricoverato nella sua citta' d'origine a circa 1000 Km di distanza?
Non so se mi risponderete ma vi ringrazio fin da ora.
Grazie anche per esservi messi a disposizione degli altri in questo splendido modo.
Luigi
[#1]
" ... ispessimento della parete con aspetto iperemico del tratto prossimale del colon ascendente e dell'ultima ansa in tale sede che appare conglobata. Sempre lungo la doccia parieto-colica dx si segnala inoltre la presenza di formazione ovalare adesa alla parete addominale ed al collon ascendente adiacente, del diametro di circa 3cm, che mostra intenso enhancement dopo mdc ed area centrale ipodensa ..."
Ma con questo referto forse fare un approfondimento endoscopico potrebbe essere interessante al fine di dirimere qualche dubbio (ripresa di malattia con infiltrazione del colon? neoplasia del colon? altro??). Tra le altre cose se continua a perdere sangue (emoglobina), le trasfusioni non possono da sole riempire un circuito che si svuota continuamente.
Sul trasporto solo chi visita il paziente può esprimere una valutazione.
Per l'alimentazione, se fosse necessario, potrebbe giovarsi delle sacche di nutrizione parenterale.
Ma con questo referto forse fare un approfondimento endoscopico potrebbe essere interessante al fine di dirimere qualche dubbio (ripresa di malattia con infiltrazione del colon? neoplasia del colon? altro??). Tra le altre cose se continua a perdere sangue (emoglobina), le trasfusioni non possono da sole riempire un circuito che si svuota continuamente.
Sul trasporto solo chi visita il paziente può esprimere una valutazione.
Per l'alimentazione, se fosse necessario, potrebbe giovarsi delle sacche di nutrizione parenterale.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7k visite dal 14/05/2008.
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